The patient can see you, now.

The patient can see you, now.

Nel 2016 Eric Topol pubblicò un bel libro dal titolo The patient will see you, now nel ha provato a descrivere l'impatto delle nuove tecnologie nel mondo del sanità con particolare attenzione per il punto di vista del paziente.

Oggi la telemedicina è diventata una buzzword per chi opera nel settore ed i fondi provenienti dal PNRR, ce lo auguriamo tutti, dovrebbero dare una fortissima accelerazione all'adozione di queste tecnologie nel quotidiano clinico dei sanitari ed in quello dei pazienti.

I primi a doverne beneficiare dovrebbero essere gli assisti dei medici di famiglia che sono ormai allo stremo dopo due anni di pandemia.

La medicina territoriale, nonostante il grande sforzo del personale coinvolto ha mostrato più di tutti la debolezza del nostro sistema a livello di strumenti e processi di gestione. Si può fare molto di più e lo si può fare anche nel breve periodo.

Il digitale rappresenta, in prima battuta, uno strumento abilitante per chi lo utilizza ma il cambiamento, lo sappiamo bene, incontra sempre delle resistenze da chi è chiamato a metterlo in pratica.

Cambiare un'abitudine è cosa ardua, soprattutto se questa abitudine è consolidata nel tempo. Nel percorso di arruolamento dei medici sulla piattaforma di telemedicina Paginemediche abbiamo potuto osservare come la prima barriera di adozione fosse il cambiamento della routine quotidiana più che l'adozione di un tool semplice da usare ed i cui benefici sono stati rilevati sin dal primo giorno in termini di miglior organizzazione delle informazioni e risparmio di tempo per lo svolgimento delle attività ripetitive come la gestione delle prenotazioni e la ripetizione delle ricette per i pazienti cronici.

E' molto più difficile superare la resistenza da parte dei pazienti che sono fortemente legati al contatto in presenza essendo estremamente scettici sul fatto che molte prestazioni si possano eseguire in remoto, dietro ad una telecamera o interagendo con un chatbot.

"Un medico che non incontra i pazienti di persona non fa il medico."

Questo è uno dei commenti che maggiormente rappresenta il sentiment rilevato sotto un video di un medico che comunicava ai suoi assistiti la possibilità di prenotare le prestazioni attraverso la piattaforma.

Si tratta di una reazione normale di fronte alla cosa "nuova", una resistenza che potrà essere vinta solo di fronte ai risultati ottenuti che, fortunatamente, non stanno tardando ad arrivare.

Così è stato per gli sportelli bancari, le agenzie di viaggio, per l'e-commrce e così via. Certo, la salute si pone su un piano più alto ma le dinamiche di adozione saranno le stesse anche per la relazione medico-paziente.

In fondo stiamo parlando di servizi ancora di base come la televisita, la prenotazione di una prestazione e, nei casi già più avanzati, del monitoraggio remoto di specifici parametri del paziente.

Nei prossimi anni vedremo ben più significativi cambiamenti grazie all'impatto dell'intelligenza artificiale e la mole di dati messi a sua disposizione.

Roberto Zenga

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2 anni

Libro meraviglioso! Letto in lingua all'epoca e ancora oggi avveniristico.

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