Perché il tuo dottorato non sta funzionando come immaginavi e 2 pilastri da cui partire per riprendere in mano le tue emozioni
Sei frustrat* perché dopo anni di studi pensavi di aver imparato a gestire un po' meglio lo stress nel fare ricerca?
Se vuoi tornare a sentirti in equilibrio, provare gioia nel risolvere quesiti sconosciuti e a riappropriati di orari più equilibrati ho la soluzione per te.
Portare a conclusione un percorso di studi pieno di imprevisti e difficoltà come il PhD o provare a sfruttarlo al meglio dopo averlo ottenuto è ciò che unisce diversi dei miei clienti del percorso “TrasformAZIONE”.
Una cosa che li accomuna tutti: anziché provare gioia estrema per aver ottenuto (o essere in procinto di farlo) il massimo grado dei titoli accademici, o provare un senso di liberazione e padronanza del proprio equilibrio interiore e stima di sé, si sentono “stremati”, molto affaticati e talvolta delusi, perché la realtà che vivono è che l'esperienza del fare ricerca si è rivelata molto diversa rispetto a come l'avevano immaginata.
Più dell' 80% si ritiene soddisfatto della propria vita perché:
- ha una borsa di studi ben retribuita;
- ha una casa (di proprietà o in affitto);
- ha una famiglia presente;
- ha una relazione;
eppure nonostante questo, gli risulta molto difficile gestire le emozioni, perché il tentativo più comune è quello di farlo utilizzando un metodo molto simile al metodo “scientifico” (tema molto caro): razionale e calcolato; causa-effetto.
- La prima cosa da mettere a fuoco è che le emozioni possono essere in parte controllate, ma non in modo così rigido!
- La seconda cosa da tenere a mente è che le emozioni sono importanti anche se si è “scienziati” e dediti ai propri studi e al proprio lavoro.
Giacomo, che ha lavorato con me nel percorso “TrasformAZIONE” mi scrive:
”...per quasi tutto il mio percorso di dottorato l'ansia e lo stress mi hanno fatto sentire una stanchezza estenuante, ma la cosa drammatica è che più mi applicavo con dedizione a quello che mi piaceva fare e che avevo scelto, più la mia vita...scompariva! Sono arrivato al punto di chiedermi se voglio davvero portarlo a termine oppure no, perché credo che preso dall'enfasi del percorso io...non me lo sia mai chiesto davvero.”
Francesco, che il suo PhD lo ha preso da un po' invece mi dice:
”...io sono soddisfatto di tutta la mia vita, eccetto del modo in cui vivo le emozioni. Non so perché, su quelle, non sono riuscito ad applicare nessun...modello! Paradossale, no? Sono uno scienziato eppure, non conosco quasi per niente cosa mi accade dentro a volte...”
A volte per tenere insieme tutto diventa difficile accorgersi:
- delle proprie convinzioni limitanti;
- dei propri vantaggi secondari;
- dei propri bisogni profondi;
- di come ci si sente in relazione ad essi (penso di non meritare, di non essere abbastanza ecc.);
Nessuno ce lo insegna in questo modo ed è per questo che ho creato un percorso intensivo in 10 settimane per sbloccare situazioni come queste.
Parole d'ordine: brevità, specificità, efficacia.
Chi di voi è stato o è nella stessa situazione di Giacomo o di Francesco e vuole essere la fiamma da cui origina il fuoco del proprio, profondo cambiamento?