Quando, in azienda, il troppo nasconde il poco.
Un compito, qualsiasi compito, è facile o difficile in funzione del grado di motivazione che ci metti per svolgerlo.
Si pensa che le difficoltà con cui ci misuriamo, per esempio in ambito professionale, siano lì e attendano il nostro sforzo per essere superate: non funziona così.
Dovremmo prima guardarci dentro, capire e sentire il nostro livello di energia propulsiva del momento e poi rivolgerci di nuovo al compito per valutarlo con un occhio diverso. È probabile che già questo semplice esercizio ne abbia ridotto la difficoltà. Non è magia, è semplicemente il nostro dialogo interiore che resetta il sistema motivazionale e, con il principio dell’altalena, alleggerisce il peso del compito.
Il compito è sempre lo stesso, gli impedimenti per svolgerlo al meglio diminuiscono o aumentano in funzione dei nostri atteggiamenti mentali, per lo più inconsapevoli, interiorizzati in tempi non sospetti e sempre in azione al verificarsi di certe condizioni.
So perfettamente che queste considerazioni non fanno piacere, non ci piace soggiacere e sentirci vittime di meccanismi inconsapevoli e incontrollabili che determinano la qualità delle nostre prestazioni eppure funzioniamo così.
Il fatto che non le si voglia accettare dipende da processi difensivi che ci vietano l’accesso alle nostre vulnerabilità più profonde. Per certi versi sono gli stessi processi inconsapevoli che boicottano il cambiamento in azienda quando, a parole, è la direzione che si vuole seguire con tutte le energie disponibili. Ma, appena le situazioni “rischiano” di cambiare sul serio, allora le resistenze fioccano e a non finire! E invece, quando si parla di fatti psicologici, bisognerebbe tenere sempre ben presente l’aforisma che recita così: il troppo, nasconde il poco.
Eppure i meccanismi inconsapevoli e incontrollabili citati sopra sono tali solo fino a quando non vengono illuminati dalla luce della consapevolezza: una volta che emergono dal passato perdono buona parte della loro forza vincolante e tutto, letteralmente, diventa più facile o meno difficile, a seconda del punto di osservazione personale.
Credo che counselling e coaching dovrebbero andare in questa direzione per risolvere davvero i problemi in azienda senza che si ripropongano a stretto giro di posta, magari sotto sembianze diverse.
Approfondirò questi concetti e tanti altri relativi alla terapia organizzativa nelle serie di workshop che sto organizzando nei prossimi due mesi sul territorio nazionale. Il titolo del workshop è Business Therapy; invito le persone interessate a una sollecita iscrizione: gli argomenti sono sicuramente originali e la partecipazione al workshop è gratuita.
Di seguito le sedi e le date di svolgimento del workshop, ti aspetto!
- ROMA, 11 novembre 2015 h 10.00 – 13.00 -> registrati subito, è gratis!
- MILANO, 23 novembre 2015 h 10.00 – 13.00 -> registrati subito, è gratis!
- CAGLIARI, 11 gennaio 2016 h 10.00 – 13.00 -> registrati subito, è gratis!
- BOLOGNA, 21 gennaio 2016 h 10.00 – 13.00 -> registrati subito, è gratis!
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Business Therapy© è un servizio di coaching, consulenza e formazione di un marketer che insegna alle aziende il linguaggio delle emozioni .
Ercole Renzi, laurea in Economia e Psicologia, inizia la sua carriera come direttore commerciale nel settore della cosmesi diventando poi dirigente per un’importante azienda di strumentazione ottica. L’amore per la comunicazione e il marketing lo porta a lasciare il mondo aziendale e fondare la sua prima agenzia specializzandosi nel Retail Marketing. Decide di concentrarsi sulla comunicazione e la psicologia del consumo e, ad oggi, collabora con importanti aziende nazionali e internazionali come Formatore e Retail Coach, abbinando a questa attività quella di Analogista e Life Coach.