IN QUELL'ALONE DI PIOGGIA SEI PARTITA, IN UN ADDIO PERENNE
IN QUELL'ALONE DI PIOGGIA SEI PARTITA,
IN UN ADDIO PERENNE
Sento il mio respiro
Affaticato
in quel cammino inesorabile
dentro di me le onde
di quel mare che era racchiuso
tra le tue membra vellutate
oggi sono distante da qui…
sento in tuo respiro sul collo
che sventola e mi fa sentire vivo
strigo in un sogno le tue mani
e i tuoi battiti
rimbombano in me…
Il mio tempo scorrere
Come onde del mio fiume amico
Ma il tuo amore e una goccia di rugiada
sulla foglia tremolante
di un petalo
di uno spillo di rosa…
Sento ancora vivo il tuo sapore
Dell mare salato
che non era molto distante da noi
e da qui
sento ancora il respiro delle palme
che ci avvolgeva la vita
e del pettirosso
che cantava la tua novena…
adesso sei solo vapore
alone o nuvola
e siamo lontani
e ti fai cullare dal tuo
amore più grande
di diversa materia
e forse più strabiliante
di un’estasi…
di un sogno perenne
di cui ti sei volatizzata da me
e i tuoi resti si son fatti materia
in un marciapiede glaciale
e io inerme non ho potuto far altro
che rimuovere i tuoi brandelli…
oggi a distanza di decenni
non riesco nemmeno sognarti
a pensarti per le mie colpe…
il mio silenzio lungo acuto
sempre più pesante
e diventato insopportabile
qui in questo spazio tempo
nell’età della ragione
sento ancora vivo quelle tue onde
di un mare che era riposto dentro te...
Eppure
Quella bustina
Quell’ago
Quell’ultimo ago maledetto
Ci ha allontanati
Per sempre
Anche il tuo mare si e spento
Le tue onde,
non riesco a sentire più…
ormai da tanti anni
mi son fatto pietra
in cui sono incisi
con il sangue
gli sguardi di quegli occhi lacrimanti
dei tuoi genitori…
io mi sento in cima
al nostro uno scoglio
dove strigo i tuoi venti chili di armonia
e accarezzo quel tuo viso di melodia...
Mi fermo immobile
e chiudo gli occhi
sento il tuo sussurro
il tuo respiro lento
i tuoi battiti di tranquillità
e ti vedo strimbbellare la tua chitarra
della nostra canzone di ribellione
di de Andre…
il mio scoglio
è una roccia affilata,
cocente
e scheggiato dal tempo passato,
senza te…
Tutto in un giorno frastornato
E chiassoso
Nelle mura scrostate
Di quell’università radente
Tutto era iniziato da lì
Da quei tuoi occhi
Pungenti di occhialetti sapienti...
silvano