Sanità di tasca propria

Sanità di tasca propria

Da qualche anno anche il cittadino più distratto ha avuto l'opportunità di comprendere che lo Stato non è più in grado di offrire a molti una copertura completa alle cure. Il SSN, sempre più spesso fatica a garantire il rispetto di standard di servizio adeguati, in grado di soddisfare le finalità per cui è stato creato.

La situazione che si è venuta a creare ha determinato un progressivo spostamento verso l'area della spesa privata effettuata, di “tasca propria” a copertura parziale o totale dei costi delle prestazioni oltre alla necessità di riduzione dei tempi di attesa per l'erogazione delle prestazioni pubbliche.

LA SPESA SANITARIA PRIVATA

Il Servizio Sanitario Nazionale oggi, a fatica, riesce a coprire il 74% delle prestazioni richieste dal cittadino. Un dato destinato a peggiorare ulteriormente nel corso dei prossimi anni. La spesa sanitaria privata media, stimata per questo 2019, è di circa 692€ pro capite, pari a circa 42 miliardi di euro.

Queste cifre sono stimate esclusivamente per le spese sostenute in forma privata direttamente dalle famiglie.

Sulla base di dati la Corte dei Conti stima che spesa sanitaria privata media nazionale raggiungerà nel 2025 i 938 € pro capite pari a circa 57 miliardi di euro.

I TEMPI DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI

Parallelamente al costante incremento della Spesa Sanitaria Privata da anni assistiamo anche ad un costante aumento dei tempi di attesa delle prestazioni richieste al Servizio Sanitario Nazionale. Il sistema in altre parole risulta sottodimensionato rispetto alle esigenze dei cittadini. Progressivamente le lunghe liste di attesa si trasferiscono anche sul "Privato Convenzionato" mentre Intramoenia (visite private nell'ospedale pubblico) e il Privato Solventi (a pagamento) risultano ad oggi risolutivi a fronte di un ulteriore esborso da parte del cittadino.

LA RINUNCIA ALLE CURE E I DECESSI EVITABILI

Le criticità del sistema inducono le fasce più deboli della popolazione a un preoccupante fenomeno di rinuncia o rinvio alle prestazioni di minore urgenza quali Prevenzione, e Visite Specialistiche.

La cartina tornasole del fenomeno è data dal concetto di “Decesso evitabile” definito come una morte che avviene prima dei 75 anni di età e che si sarebbe potuto evitare con cure sanitarie ottimali, considerando le attuali conoscenze e le tecnologie mediche.

Ebbene analizzando i circa 52.000 decessi under 75 anni che avvengono in Italia mediamente ogni anno si comprende che circa a il 33% di questi potevano essere evitati semplicemente adottando le moderne tecnologie di prevenzione, diagnostica e cura.  

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