Ma veramente pensi che donare a qualcuno un lavoro, sia un atto d’amore?

(Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 2023)

“Se amate un uomo, donategli un lavoro!” (Papa Francesco)

Su queste parole di Papa Francesco, messe in evidenza in un post da Roberto Lorusso, voglio fare qualche riflessione.

Non sono così sicuro che donare ad una persona amata un lavoro, sia al giorno d’oggi, un bel gesto d’amore. Dipende da quale lavoro gli doniamo. Non ti pare?

In Italia, solo il 5% dei lavoratori, contribuisce attivamente al raggiungimento degli obiettivi aziendali, il 65% sono semplici esecutori e il 30%, sono sabotatori più o meno consapevoli.

Trovi i dettagli della ricerca Gallup dalla quale ho tratto queste mie affermazioni, qui: In Italia, solo il 5% dei lavoratori, contribuisce con entusiasmo al raggiungimento degli obiettivi aziendali...

Anche se la situazione nel mondo, è significativamente migliore rispetto a quella italiana, raggiungendo la punta del 31% di Stati Uniti e Canada di lavoratori veramente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, rimane il fatto che due lavoratori su tre, anche nei paesi con le prestazioni migliori, non hanno un buon motivo per dare il loro meglio e che vanno al lavoro solo “per campare”.

La responsabilità di questa tragica situazione, la metto quasi completamente nelle mani degli imprenditori che provocatoriamente preferisco chiamare im-prenditori. Nel ho parlato più diffusamente qui: Perché penso che per risollevare la nostra economia, sia necessario che muoiano almeno nove imprese su dieci?

Per come le osservo e vivo io, le nostre aziende, assomigliano più a gironi infernali che a luoghi in cui aspirare a stare liberamente, offrendo e ricevendo vero valore!

Nel cancello di ingresso nel campo di concentramento ad Auschwitz, c'era scritto: "Il lavoro rende liberi". Potrei anche essere d’accordo, se fossimo noi a scegliere senza costrizioni, il lavoro che svolgiamo e non fossimo obbligati a farlo per sopravvivere.

Quindi umilmente, preferirei completare le parole di Papa Francesco così: “Se amate l’uomo, donategli il lavoro che possa scegliere liberamente e che possa lasciare in qualsiasi momento se non più in accordo con i propri Valori”.

Utopia?

Non credo proprio!

Io preferisco far derivare l’etimologia della parola Utopia, non dal greco u-topos "non luogo", ma da eu-topos "luogo meraviglioso". 

Più che Utopia, direi necessità! Una utopia necessaria.

La necessità per sopravvivere e prosperare insieme, di far diventare le nostre aziende dei “luoghi meravigliosi” di crescita, non solo del fatturato e degli utili, ma anche di partecipazione, condivisione, cooperazione, apprendimento e più in generale di arricchimento personale, oltre che di rispetto per l’ecosistema che ci ospita.

Ho brevemente approfondito cosa intendo qui: L’Azienda come “Laboratorio micro-sociale”

Sono d’accordo con chi afferma che il lavoro nobilita l’uomo, ma aggiungo che se non è libero di sceglierlo, lo rende simile agli animali da allevamento.

Ti sarò grato, se vorrai offrire anche tu, un contributo costruttivamente critico alle mie riflessioni.

Puoi commentare qui sotto;

scrivermi a: paolinimarco99@gmail.com

Ma prima, ti prego di prenderti due minuti per leggere come interagire costruttivamente con me: Se io e te, vogliamo discutere proficuamente, questi sono i 5 punti per riuscirci:

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