SHARING ECONOMY
Il tempo della condivisione è arrivato e la prospettiva di sostanziali cambiamenti nella nostra società, che fino a poco tempo fa apparivano impensabili, oggi sono realtà e stanno già facendo effetto con inevitabili conseguenze per le persone e le organizzazioni.
Ormai si parla apertamente di sharing economy e di come essa darà vita alla terza rivoluzione industriale che vivremo nel prossimo futuro o che per meglio dire stiamo già vivendo. Oggi ci sono siti e società dove è possibile condividere non solo informazioni ma anche oggetti mobili e immobili.
Si stanno sviluppando società che agevolano il prestito tra privati, università che stanno progettando dei corsi totalmente organizzati on line, non solo indirizzati agli studenti ma anche a professionisti.
Questi sono solo alcuni esempi e uno di questi è ormai oggetto di cronaca. Uber, azienda che se fosse quotata in borsa avrebbe oggi un valore di 50 miliardi di Euro con 1500 dipendenti, paragonabile per valore, se non forse superiore, ad un colosso nazionale come ENEL che di dipendenti ne ha più di 80.000. Solo per fare un esempio.
Tutto molto bello, ma c'è da tenere in seria considerazione le prospettive e l'impatto che la sharing economy potrà avere su lavoro e occupazione.
Le aziende con una struttura tradizionale dovranno fare importanti cambiamenti di carattere organizzativo e strategico ed alcune stanno già lavorando in questa direzione.
Si ritiene che la prospettiva di un mondo e di un'economia condivisa porterà ad una situazione dove si supererà il concetto di lavoro dipendente. Diventeremo tutti free lance, artefici del nostro successo e magari del nostro business.
Penso che in parte sia vero. All’inizio sicuramente comporterà, come tutte le fasi di profonda trasformazione, elevati tassi di disoccupazione e soprattutto confusione e smarrimento. Tuttavia reputo che la strada per impedire di vivere il lavoro in maniera precaria, sia quella di abbandonare progressivamente il concetto di specializzazione e diventare sempre più trasversali, con un occhio puntato allo sviluppo delle nuove tecnologie e del digitale.
Analogamente le aziende si dovranno sempre più dotare di persone che siano capaci di cogliere i cambiamenti prima degli altri, adattandosi alle trasformazioni che questa nuova economia imporrà alla società.
È una cosa irreversibile che già stiamo vivendo. Basta osservare i cambiamenti degli ultimi dieci anni.
Non sarà certo un percorso facile ma credo che la via della condivisione sarà il futuro della nostra economia, contribuendo a plasmare la società. Gli individui più consapevoli saranno in grado di essere padroni di un percorso di conoscenza che si dovrà costantemente adattare all’offerta di lavoro, sempre in fase di trasformazione in un mondo, quello digitale, che offre opportunità importanti.
Non credo che sia utile inseguire questo cambiamento importante che sta avvenendo, ma è fondamentale studiarlo, capirne i meccanismi e diventare protagonisti di questa rivoluzione al fine di non rimanere indietro.
Roberto Turchetti