Speranza ed Imprenditorialità

Speranza ed Imprenditorialità

Due termini ben poco accostati solitamente. Ma negli ultimi giorni, per caso, mi sono venuti in mente insieme. Ed allora ho iniziato a rifletterci. Cosa può legare un sentimento così astratto e carico anche di connotati religiosi con una caratteristica così tanto pratica?

Il significato del primo termine, come riportato dalla Treccani è: "Sentimento di aspettazione fiduciosa nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera". Aspettazione fiduciosa, vale a dire qualcosa che implica certamente passività, irrazionalità, l'attesa che qualcosa accada da sola, divinamente o grazie al fato, al destino.

L'imprenditorialità, invece, è definita: "Insieme dei requisiti necessari per svolgere la funzione dell’imprenditore, consistenti essenzialmente nella volontà e nella capacità di promuovere e organizzare un’impresa economica, insieme con la disponibilità ad affrontarne i rischi. Questa attitudine si manifesta nella ricerca di soluzioni originali o creative nella sfida o confronto con le altre imprese, incluso lo sviluppo o il miglioramento di prodotti o servizi, l’uso di nuove tecnologie e di nuove tecniche amministrative". Decisamente, quindi, più orientata alla proattività, alla dinamicità ed alla ricerca.

Infatti, le peculiarità solitamente legate all'imprenditore sono:

·        autonomia

·        bisogno di realizzazione

·        cambiamento

·        dominio

·        rischio

·        pensiero creativo e intuizione

·        energia

·        abilità sociale

Tutte qualità salde e concrete che tendono a sottolineare la forza,l'innovatività e la leadership dell'imprenditore.

Scorrendo l'elenco sopra, la speranza non può corrispondere al coraggio di rischiare, che è, invece, frutto di calcoli e caratteristiche personali.

Quindi, fino a questo momento i due termini continuano ad essere agli antipodi, lontanissimi l'uno dall'altro. Ma voglio continuare a scavare, a cercare questo legame nascosto.

Allora ho dato uno sguardo ai dati della creazione delle nuove imprese dello scorso anno, secondo cui sono state create 46mila imprese in più nel 2017 (+0,7%) rispetto all'anno precedente, delle quali il 60% della crescita è al Sud. Secondo gli ultimi dati, inoltre, è rallentata la nascita di nuove imprese (-1,8%) ma, in compenso sono frenate di più le chiusure (-3,4%).

Altri dati interessanti derivano dal profilo dei nuovi imprenditori elaborato dall'Istat: i neo imprenditori sono meno giovani, quindi over 35, in maggioranza uomini, più istruiti e più spesso stranieri.


Leggendo questi dati, probabilmente, la speranza è entrata a far parte del ciclo imprenditoriale nel momento in cui i giovani e meno giovani si sono ritrovati disoccupati e/o con lavori e stipendi poco soddisfacenti ed allora si sono riscoperti imprenditori con la Speranza di riuscire, oltre ogni calcolo, ma spinti soprattutto dalla forza e dall'energia che li caratterizza a creare qualcosa di proprio, armandosi della Fiducia che le cose possano cambiare. Ed io gli auguro, per il loro Coraggio, di aver riposto bene la loro Speranza e Fiducia in modo che possano diventare il motore del nostro Paese.

Adele Ferrarelli


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