STUDENTI E DEMOTIVAZIONE
Sto preparando molti studenti alle prese con #esami e #tesi che si trovano in #smartworking. Uso questa parola perché anche lo studio è un lavoro, un lavoro full time che impegna mente e corpo. Ho compreso e constatato direttamente ansia, preoccupazione, noia, insoddisfazione, nervosismo e quello che più mi ha spaventato: demotivazione. Studenti che da un giorno all’altro si sono trovati dal vivere un vita piena (per chi non se lo ricorda la vita universitaria è fatta di studio, colleghi, amici, amori, feste, esami, lavoretti per guadagnare qualcosa) a stare perennemente in pigiama seduti passivamente su una scomoda sedia davanti al freddo schermo di un pc. Dopo un anno in queste condizioni anche il ventenne più entusiasta avrebbe perso l’ardore, l’entusiasmo tipico di quell’età. Allora mi chiedo: cosa possiamo fare per migliorare questa situazione? La soluzione penso sia trovare una sorta di compensazione positiva alla mancanza di quel senso di appartenenza ad un gruppo oggi purtroppo assente. La soluzione non deve essere tuttavia rimanere incollati ad #Instagram nel seguire gli #influencer di turno che, se anche ci sembrano nostri conoscenti, non sono nient’altro che la rappresentazione di una vita edulcorata tanto da far aumentare, ancor più della #pandemia, il distacco dalla comunità.