Transizione elettrica: che cosa ci hanno raccontato i professionisti dell'automotive
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Transizione elettrica: che cosa ci hanno raccontato i professionisti dell'automotive

È online la quarta edizione di 'Tech in breve', la newsletter di approfondimento sui temi della tecnologia e dell'innovazione realizzata da LinkedIn Notizie. Ogni due settimane analizziamo e approfondiamo insieme alle voci più autorevoli gli annunci, le dichiarazioni e le novità legate al comparto tech e alla trasformazione digitale che sta investendo il sistema produttivo.

Questa volta ci concentriamo sugli ultimi dati rilevati da LinkedIn Economic Graph per il settore automotive e sulle difficoltà che la transizione elettrica sta incontrando in Italia, dove la fiacchezza del mercato si accompagna a un rallentamento nella crescita delle competenze specifiche di questo segmento tra gli addetti ai lavori. Abbiamo chiesto proprio ai professionisti del comparto auto di darci il loro punto di vista: ne è nata una grande conversazione collettiva che ci ha portati dalle officine all'erogazione di servizi post-vendita e dalla quale è emerso come uno degli elementi chiave per rompere questo potenziale circolo vizioso possa essere la formazione, a tutti i livelli.

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Il mercato delle auto full electric in Italia cresce a fatica, sia in termini assoluti sia in prospettiva: nel 2023 le vetture elettriche vendute sono state solo il 9,2% del totale nazionale, stando al Global EV Outlook pubblicato dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, per una crescita su base annua limitata al +7% (ben al di sotto di altri mercati che sono allo stesso livello di maturità del nostro). Una fiacchezza che sembra riflettersi anche sul mercato del lavoro, e in particolare sulla crescita delle competenze degli addetti ai lavori in ambito elettrico.

La base di partenza - va detto - non è male, con i dati di Linkedin che indicano come il 5,58% dei professionisti del settore possieda almeno una skill legata alle vetture elettriche, in linea con quanto registrato in paesi come Stati Uniti e India. Ma il rischio di perdere terreno è dietro l'angolo: in un anno la quota di lavoratori in possesso di queste competenze si è allargata di meno del 5%, mentre altre nazioni europee come Paesi Bassi e Spagna hanno messo a segno progressi in doppia cifra. E questo nonostante il traino fornito dalla Motor Valley modenese, che ormai da tempo si mette in luce come il più importante incubatore in Italia per questo genere di competenze, grazie anche agli investimenti fatti da Ferrari, che proprio qui ha inaugurato nelle scorse settimane il suo E-building.

Clicca sull'immagine per leggere l'approfondimento che abbiamo pubblicato su LinkedIn Notizie

Una situazione di apparente stallo che diversi addetti ai lavori - tra i professionisti che si sono uniti alla conversazione su LinkedIn Notizie - segnalano essere legato a tre fattori principali: prezzo, costo della ricarica e carenza di infrastrutture.

Problemi di ordine pratico ai quali va ad aggiungersi la sostanziale mancanza di certezze che affligge il comparto, sospeso tra passato e futuro ma al tempo stesso in difficoltà a definirsi nel presente. "Costruttori e fornitori cambiano strategie di lungo periodo troppo frequentemente a causa di volatilità di mercato e normative instabili", osserva il system requirement lead engineer Francesco C. , secondo cui "l'instabilità del settore non permette ai professionisti di incrementare le conoscenze, fare networking e usare le lezioni apprese, poiché progetti e commesse cambiano anche nell'arco di un solo anno".

I problemi che l'Italia sta affrontando in questa fase di transizione sono evidenti, va però detto che anche le idee per provare a raddrizzare la situazione prima che sia troppo tardi non mancano. A partire dal livello più ampio possibile: quello sistemico.

🔀 PER UN CAMBIO DI PROSPETTIVA

"L'elettrificazione va di pari passo con la trasformazione delle auto in dispositivi intelligenti e connessi, e i dispositivi intelligenti e connessi abilitano modelli di business a piattaforma, servizi, ricavi ricorrenti", commenta Gianmarco Carnovale , imprenditore e mentor attivo anche nell'ambito della mobilità sostenibile, invocando un cambio di paradigma che porti prima di tutto i costruttori a smettere di pensare alla transizione verso l'auto elettrica come a un semplice cambio di alimentazione.

Il cambiamento, argomenta la Top Voice, deve essere più profondo, e deve partire dalla consapevolezza che le nuove automobili impongono anche nuovi modelli di business, da veicolare attraverso nuove piattaforme focalizzate sui servizi offerti prima che sui beni venduti.

🦾 PARTIRE DAL BICCHIERE MEZZO PIENO

Guardandola dal lato della produzione, la partita sembra particolarmente sfidante, con l'Italia chiamata non solo a farsi spazio nel nuovo mercato elettrico, ma anche lasciare almeno in parte la comfort zone dell'endotermico, dove ha primeggiato per anni. Dalla conversazione che abbiamo aperto con i professionisti del settore sono comunque emersi, oltre al buon esempio di Modena, almeno due punti di forza sui quali si può lavorare. Forse anche in sinergia.

Da una parte, segnala l'aerospace mechanical designer Alessio Pilò , la relativa semplicità ed economia di componenti dell'auto elettrica, sia dal punto di vista di piattaforma che di powertrain. Dall'altra, suggerisce il presidente di eV-Now! Daniele Invernizzi , la proverbiale flessibilità italiana, che combina creatività e forti competenze ingegneristiche, industriali e artigianali.

Al netto delle considerazioni di tipo politico su quanto e fino a che punto si debba investire nella transizione, quello che i professionisti ci hanno segnalato in modo chiaro nella conversazione nata sulla nostra pagina è il bisogno di chiarezza e informazione, che lungo la filiera finisce per unire addetti ai lavori e consumatori. Perché le scelte di tutti - da quelle professionali e a quelle di acquisto - siano più consapevoli, c'è bisogno di una conoscenza più condivisa.

📚 PRIMA DI TUTTO, FORMAZIONE

Quanto più un cambiamento è dirompente, tanto più è importante che sia compreso e condiviso a tutti i livelli del sistema. Per questo di fronte alla sfida della transizione elettrica molti professionisti dell'automotive hanno voluto mettere l'accento sul ruolo decisivo che può e deve essere giocato dalla formazione.

  • "Come fa un professionista del settore ad approfondire ed imparare di più su Powertrain, connettività, pacchi batterie e tutto questo nuovo mondo della guida autonoma e assistita se non esiste una vera e propria formazione che non sia quella 'on the job'?", domanda il team leader Pasquale Limonetti , sottolineando la necessità di scuole e percorsi di formazione che preparino al mestiere nei suoi aspetti più tecnici.
  • "Molte persone che io definisco utente tipo dell'auto elettrica non sanno di esserlo, perché non conoscono il prodotto. Allora cosa fare? La parola d'ordine è formazione gratuita per gli automobilisti!", propone il personal car shopper Emidio Paci.
  • Per l'agente di commercio Simone Camellini sono tre i fattori cruciali da considerare: l'acquisizione da parte dei lavoratori del settore di competenze specifiche per lavorare con veicoli elettrici e ibridi, la collaborazione tra istituzioni e privati per sostenere la ricerca e l'innovazione nel campo della mobilità elettrica e l'aggiornamento delle officine, con piani di formazione continua per il loro personale.


⚙️ VOCI DALL'OFFICINA

Sono proprio due capiofficina a confermare come l'acquisizione delle nuove competenze sia un passaggio fondamentale per il settore che richiede però interventi sotto più aspetti.

  • "Uno dei più grandi problemi che stanno attraversando concessionarie e autofficine in genere è che purtroppo non c'è stato ricambio, non ci sono giovani disposti a sporcarsi le mani", rileva Massimo Becherini , aprendo però alla possibilità che il digitale renda di nuovo attraente questo percorso di carriera. "Nessuno vuole più fare il meccanico - scrive - forse il meccatronico".
  • "Dal mio punto di vista c’è un problema di formazione e di legislazione, nel senso che dovrebbe essere regolarizzata la posizione dei tecnici da parte delle istituzioni perché non è ancora chiaro come fare su impianti in cc e 800 volt, oltre all'investimento iniziale dell'attrezzatura specifica", scrive invece Thomas Zamboni , mettendo in guardia rispetto al rischio che l'opacità delle norme e la complessità dei processi - compresi quelli legati allo smaltimento delle batterie - finisca per scoraggiare chi le auto elettriche dovrebbe ripararle.


🚙 DALLA CONCESSIONARIA AL POST VENDITA

E poi c'è chi lavora a contatto col cliente lungo le diverse fasi del ciclo di vendita, trovandosi nel punto di contatto tra le criticità che stanno affrontando i costruttori e le incertezze dei consumatori.

  • "Lato cliente c'è tanta disinformazione che genera dubbi di percorrenza/ricarica, pertanto la forza vendita deve essere formata per dissipare ogni dubbio", osserva il sales manager Luca Cantoni., ricordando come in Italia le percorrenze medie siano tutto sommato basse e i punti di ricarica stiano crescendo "a ritmi molto elevati".

  • "È complicato affrontare una transizione imponente come questa, se tutti i tasselli non si trovano al proprio posto", spiega il digital marketing & customer success manager Sebastiano Davoli , guardandola dalla prospettiva del post vendita e facendo i conti con la disponibilità di autoriparatori e con i ritardi nei ricambi legati alla bassa reperibilità delle materie prime.

  • "Da professionista del settore aftersales vedo come ad oggi all'interno delle aree dei dealer manchi proprio la sensazione di nuova mobilità", segnala il responsabile magazzino ricambi Michael Dova , sottolineando come questo rischi "di far percepire l'elettrico ancora come una totale novità da comprendere anziché come una nuova normalità".
  • "Il problema non è quello di vendere un prodotto (la vettura elettrica), ma l'essere facilitatori di una transizione ecologica verso un approccio nuovo e sostenibile alla mobilità", scrive il learning and development manager Nicola Rizzo , auspicando "un piano non solo focalizzato sui venditori, ma anche su altri profili coinvolti nel dare consulenza ai clienti e nel creare una nuova cultura di mobilità".

Dal commento di Nicola Rizzo

In questo speciale siamo partiti dalla prospettiva più ampia possibile, quella di sistema, per poi ascoltare voci e raccogliere spunti lungo tutta la filiera dell'automotive. In questo discorso, la "Terra dei Motori" emiliana - ormai nota anche come "Motor Valley - è stata chiamata in causa dai dati, che ce la mostrano come un polo in grado di attrarre le competenze necessarie a questa fase di transizione. Ora ci piacerebbe sentirla raccontata dal suo interno, dalle persone che ci lavorano.

Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

🫵 Se lavori nella Motor Valley dell'Emilia-Romagna e ti va di raccontarci quello che stai osservando in questo momento di transizione, contattaci nei commenti o taggandoci in un post. Il tuo contributo potrebbe entrare in una delle prossime edizioni di Tech in Breve.

La quarta edizione di 'Tech in breve' si chiude qui. Ti aspettiamo nei commenti: facci sapere qual è il tuo punto di vista sui temi che abbiamo trattato e segnalaci gli argomenti che vorresti vedere approfonditi nelle prossime settimane!

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Fabio Carrozza

Marketing Manager | Brand strategy | Media strategy | Communication specialist | Event manager

4 mesi

Ottimo consiglio! Bella

Luca Cantoni

Sales Manager Mercedes-Benz AMG Smart presso Rossi srl

5 mesi

Grazie per la citazione ed avermi contattato

Salvo Parrinella

Civil Engineer, CSP, CSE.

5 mesi

Per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile, mobilità intermodale e riduzioni delle emissioni entro il 2040 dobbiamo investire in elettrico ed idrogeno, la rotta in UE ormai è tracciata, difficilmente si tornerà indietro, sono attualmente disponibili Bonus colonnine domestiche e proposte dei fornitori di energia.

Elena Spelta

Driver Center Spelta Pneumatici Cremona| Sono una gommista parlo di pneumatici e sicurezza con parole semplici.

5 mesi

Grazie della citazione, il tempo ribadisco essere una grande chiave di lettura di questa transizione.

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