TU CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI
Anche tu prendi le distanze dalle emozioni?
Sai, ce né ancora qualcuna che mi fa sentire un senso di debolezza e che sto imparando ad accettare, perché prendere le distanze dalle emozioni in realtà non le allontana per niente, ma le mantiene vive, vibranti, attive e pronte a manifestarsi in tutto il loro splendore.
Ogni volta che diciamo a noi stess* o a qualcuno «Lascia stare, non pensarci!» in realtà stiamo rincarando la dose su ciò che vorremmo sparisse in un puff! Ti faccio un esempio chiedendoti di non pensare all’unicorno bianco coi pallini rossi che entra al galoppo dalla finestra della cucina di casa tua. A cos’hai pensato? Forse proprio all’unicorno eccetera eccetera? Ecco, questo è ciò che accade quando cerchi di evitare un’emozione.
A moltissimi di noi è stato insegnato a “reprimere” le emozioni anziché “esprimerle” e siamo cresciuti a suon di “stai zitt*, non sporcarti, stai compost*, saluta, sii gentile”.
Per questo esempio voglio prendere un’emozione che ho vissuto in prima persona e alla quale ho concesso di limitare fortemente la mia vita: la vergogna. Più pensavo che non dovevo vergognarmi, più la mente si focalizzava sulla vergogna e trovava sempre il modo per darmi in pasto una bella esperienza.
Risultato? Quante cose non fatte, non dette, non sperimentate.
Se reprimere, scartare, nascondere, mettere da parte, evitare non funziona dobbiamo trovare un altro modo e possiamo sperimentare l’”accogliere” e l’”integrare”. Dunque anziché lasciare la vergogna fuori dalla porta, la invito ad entrare, accogliendola con un «Benvenuta! Ti stavo aspettando» e osservo con attenzione cosa accade, accogliendo anche il disagio e tutte le emozioni al seguito. Perché un’emozione arriva sempre con una lunga cosa di amiche al seguito.
Ora puoi comprendere con più facilità che evitare le emozioni ti porta a viverle con ancor più forza, e magari oggi ti va di sperimentare l’accoglienza delle tue emozioni, soprattutto con le più toste, e osservare cosa accade
A proposito: qual è l’emozione che lasci spesso fuori dalla porta?
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Scopritore meccanismo emozioni, emozioni neutre e principio del bene e del male.
3 anniI pensieri stanno a monte delle emozioni, anzi sono già emozioni. I pensieri di rabbia possono generare soltanto la rabbia; i pensieri d’amore soltanto l’amore; i pensieri gioiosi soltanto la gioia; e così per tutte le emozioni. Nominando i pensieri come si fa con i semi, conosci anche le emozioni. Ogni pensiero attiva un ormone specifico che cambia la frequenza e la gittata del cuore e il ritmo del respiro. Da “Vuoi la felicità? Eccola!”, libro rivelazione, libro della felicità. Su Amazon.