V per vendetta
La rabbia: un’emozione che tutti conosciamo e che viene considerata in generale negativa, ma non è sempre così. Essa ha una sua funzionalità data dal fatto che ci può consentire di sopravvivere, ci può rendere proattivi, efficienti.
Quello che fa la differenza non è l’emozione in sé come per tutte le cose, ma l’uso che ne facciamo, la nostra consapevolezza nel manifestarla. La rabbia, come emozione primaria,è provata da tutti; è la modalità con cui l’agiamo o come non agiamo cercando di reprimerla che fa la differenza sia a livello psicologico che corporeo.
Una delle manifestazioni della rabbia è la vendetta: cioè il voler riportare le cose in pari dopo quello che riteniamo un torto subito.
Si desidera ferire l’altro come ci noi ci sentiamo feriti e di farlo attraverso qualcosa che riteniamo sia di valore per lui.
In realtà essa porta, invece, al consolidamento di quello che era il punto di partenza: quell'ingiustizia si amplia come una spirale e continuando a riproporsi nel futuro.
Nel momento in cui mi vendico l’altro può reagire nello stesso modo, magari alzando l’asticella del dolore da far sentire, o può agire come vittima cercando in altri i propri “salvatori” estendendo così il numero delle persone coinvolte e creando le condizioni per una vortice senza fine che passa e ripassa sulla nostra vita.
Meglio è ridurre i toni, non sto parlando di porgere l’altra guancia, ma di creare le condizioni prima di tutto in noi per poter rendere la rabbia l’occasione di agire per qualcosa che non solo ci migliori adesso ma che renda il futuro come un spazio migliore verso il quale andare.
Una sintesi fantastica di questo principio è dato dalla frase di Madre Teresa di Calcutta che disse a proposito delle manifestazioni contro la guerra: “Qualcuno mi ha chiesto perché non partecipo a manifestazioni contro la guerra. Ho risposto che non lo farò mai. Ma sono pronta a partecipare a qualunque manifestazione per la pace…”
Lei non ha mai negato l’esistenza della guerra o la presenza del male, ma la sua vita è stata l’affermazione e la manifestazione del suo opposto attraverso un’azione concreta.
Motto del giorno: Faccio diventare le emozioni il motore positivo per le mie azioni.