2018 Odissea nello spazio.
Quando venne diffusa la notizia di un buco in uno dei moduli della stazione spaziale internazionale, causato sicuramente dalla punta di un trapano che era stato utilizzato all'interno della stazione, i sospetti per forza di cose ricaddero su quell'equipaggio, composto da un americano e un russo, oltre che un astronauta dell’agenzia spaziale europea. Chi poteva essere il colpevole? Perché si era fatto di tutto per poter abbandonare la stazione spaziale a causa di un’emergenza? Già, perché sarebbe stata quella la conseguenza di una depressurizzazione della stazione spaziale, se il guasto, o meglio la manomissione non fosse stata scoperta così in fretta. Alcuni sospetti erano ricaduti persino sull'astronauta americano, i russi avevano detto di voler visionare le sue cartelle cliniche, perché avevano ipotizzato che egli avesse falsificato i dati per nascondere una malattia. Malattia che avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua partenza per lo spazio. All'aggravarsi di questo problema medico, l’astronauta statunitense avrebbe poi deciso, non si sa se in autonomia o sotto consiglio di qualcuno, di creare le condizioni per effettuare un rientro d'emergenza, al fine di evitare un lancio di salvataggio che sarebbe costato moltissimo alla Nasa. Questa avrebbe dovuto infatti avvalersi di una missione Soyuz russa non preventivata e molto costosa. Il tentativo fallito di manomettere la stazione spaziale, risolto grazie ad un po’ di colla e materiale plastico specifici per le riparazioni di emergenza, aveva però creato un clima di incertezza e sospetto all'interno della stazione, cosa che, in un ambiente chiuso come quello di un angusto ambiente spaziale non giocava certo a favore della convivenza. Le vite di questi astronauti dipendevano strettamente una dall'altra, specie in occasioni come le passeggiate spaziali, e sapere che tra i tre poteva nascondersi un pericoloso sabotatore senza scrupoli, rendeva sicuramente il clima poco conviviale.Poi il necessario clima di distensione fece in breve tempo, apparentemente, dimenticare la notizia, in vista del rientro del gruppo di astronauti che sarebbe avvenuto dopo qualche mese, con l’arrivo della Soyuz Ms-10.Il lancio prevedeva l’invio di due soli astronauti, uno russo e uno americano, dato che il terzo componente, l’astronauta dell’ESA sarebbe rimasto sulla stazione, in quanto la sua missione prevedeva una durata diversa e più prolungata. Poi, avvenne qualcosa di assolutamente inaspettato, la missione della Soyuz che doveva portare i due astronauti verso la stazione spaziale in modo da permettere la sostituzione dei due componenti dell’equipaggio precedente, esplose nel cielo. I due astronauti fortunatamente riuscirono a lanciarsi con la capsula di salvataggio prima dell’esplosione, e furono recuperati sani e salvi, ma lassù restavano ancora due tra i maggiori sospettati di un atto tanto pericoloso quanto devastante, se avesse raggiunto il suo obiettivo, ovvero l’abbandono della stazione spaziale. Potevano gli Stati Uniti permettersi di aspettare ancora mesi e mesi prima di poter accedere allo spazio con una propria capsula senza dover pagare un passaggio sulle soyouz russe? Inoltre, era ancora utile una stazione spaziale in orbita bassa, visti i piani di costruzione di una base lunare da parte della Nasa e dell’Esa? Era questo il motivo per cui tutte queste anomalie stavano capitando nello stesso momento? Grazie al cielo non lo sapremo mai, questo, in fin dei conti è solo una breve novella di fantapolitica, non è certo la realtà.