Adattabilità, una caratteristica che non puoi non avere
Metodo LSP - Modello condiviso per studiare la complessità degli agenti intorno

Adattabilità, una caratteristica che non puoi non avere

Qualche tempo fa mi sono trovato ad ascoltare il TED che riporto qui sotto all’interno del quale Natalie Fratto ci spiega quali sono gli elementi che per lei hanno maggior valore quando si trova a dover decidere come indirizzare i suoi soldi.

Nel suo talk si parla di Adattabilità vista come capacità di reagire al cambiamento. Nel periodo che stiamo affrontando e visto l’evolversi del mondo del lavoro, credo che il tema sia quanto meno attuale.

Quotidianamente mi trovo ad affrontare situazioni dove alcune decisioni prese nei giorni precedenti vengono facilmente superate dai nuovi eventi che si susseguono e, pur sapendo che tutto questo non è sempre ottimale, non sono sempre in grado di intervenire per indirizzare le situazioni emergenti, di conseguenza l’adattabilità diventa un’abilità necessaria da mettere in campo per contrastare questo fenomeno con il quale non credo di essere il solo a dovermi confrontare.

Ci sono 3 elementi chiave che vengono citati in questo speech e proverò a declinarli in una mia personale rivisitazione che passa attraverso l’utilizzo del metodo LEGO SERIOUS PLAY (LSP da qui in poi).

Analisi whatif, per simulare le situazioni

Sembra scontato ma nella sua semplicità sono poche le volte in cui ho visto attivare una whatif analisi nei casi di crisi. La possibilità di chiedersi “cosa succederebbe se facessimo questo o quell’altro” e una delle tecniche più utili da mettere in pratica quando ci troviamo davanti a circostanze nuove e non sappiamo bene come uscirne o in che modo affrontarle.

Da questo punto di vista anche il lockdown ci ha messo davanti ad una situazione quantomeno inaspettata e disarmante e ragionare su scenari whatif, può fare la differenza per capire come andare oltre rispetto a questa situazione.

Pensando al mio mondo di mattoncini che utilizzo come facilitatore del metodo LSP, l’analisi whatif viene ben svolta analizzando scenari tridimensionali sopra ai quali si “gioca al futuro”, chiedendo ai partecipanti di scrivere su dei post-it situazioni possibili, probabili ed impossibili. Modificare un modello 3D per rispondere alla domanda “cosa succede a X se accade Y” permette di visualizzare immediatamente la situazione e scoprire i possibili risvolti siano essi positivi o negativi.

Capacità di disimparare e imparare di nuovo

Siamo sempre troppo convinti di sapere e avere un bagaglio culturale e personale sufficiente per le varie situazioni ma, anche in questo caso, il lockdown ci ha messi alla prova e solo chi riuscirà a capire e comprendere cosa potrà fare di nuovo e diverso avrà veramente vinto la partita, ammesso che in questo caso si possa poi parlare di vittoria.

Anche qui, l’applicazione del metodo LSP ci aiuta a comprendere cosa si fa e come e quando poi ti trovi a indagare sul perché fai determinate cose ecco allora che il castello crolla e ti ritrovi a rivalutare alcune delle tue certezze, metterle in discussione con te stesso e scatenare il processo di “unlearning” di cui si parla nel TED talk, processo che ti permette di vedere le cose da un punto di vista nuovo e apprenderle in maniera differente.

Processo di esplorazione

Questo a mio avviso è un po’ il punto di congiunzione tra gli altri due elementi citati fin qui.

Se hai interesse per comprendere e capire gli scenari alternativi e sei disposto a mettere in discussione le tue certezze allora non puoi non voler avviare un processo di esplorazione per scoprire nuovi elementi, raccogliere informazioni e avere maggiori dati da analizzare al fine di decidere con maggiore sicurezza il da farsi.

Ancora una volta il metodo LSP ci viene in aiuto permettendoci di esplorare ogni modello 3D a partire da quello che pensiamo di aver costruito per poi scendere nelle profondità del cervello rettile dove istinto e scelte di pancia ci guidano inconsapevolmente.

E tu che hai letto, quanto ritieni di essere adattabile rispetto al contesto in cui ti trovi a lavorare?

Buon lavoro a tutti

Questo articolo nasce sul mio blog personale lucacianci.com

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