Contenimento liquidi pericolosi

Contenimento liquidi pericolosi

Il problema: evitare fuoriuscite di liquidi pericolosi e inquinanti

L’azienda committente, leader nel settore dei prodotti vernicianti, intendeva avviare un intervento di ristrutturazione delle proprie aree di magazzino, in cui erano stoccate materie prime destinate ai processi produttivi nonché prodotti finiti, tra cui smalti, solventi ecc…  Le sostanze chimiche coinvolte rientrano nel campo di applicazione della normativa Seveso III e impongono dunque a un’attenzione specifica. 

In fase di progettazione è stato necessario coniugare le esigenze aziendali con i vincoli delle prescrizioni di legge. In particolare, le problematiche da risolvere sono state: 

  • PRESENZA DI QUANTITATIVI IMPORTANTI DI LIQUIDI PERICOLOSI: il calcolo dei volumi e della tipologia di liquidi presenti e il paragone con quanto prescritto dalle normative era il primo passo per l’individuazione delle soluzioni più adeguate.  
  • LIMITARE I COSTI E IL RICORSO AD OPERE MURARIE: l’azienda voleva evitare il più possibile il ricorso alle classiche vasche di contenimento, che in presenza di quantità elevate di fusti e cisterne da stoccare implicano un alto dispendio di denaro, così come il ricorso alle griglie a pavimento che necessitano la modifica degli ambienti esistenti e possono ostacolare la movimentazione interna all’azienda.
  • PRESENZA DI REPARTI ATEX: alcuni dei reparti coinvolti dall’intervento erano classificati ATEX vale a dire zone a rischio esplosione, per questo era necessario che i prodotti e l’impiantistica prevista nei medesimi fosse conforme a quanto previsto dalle normative in materia.
  • CREAZIONE DI UN’AREA DI STOCCAGGIO ESTERNA: oltre agli interventi sugli interni l’azienda voleva creare un ampio sito di stoccaggio all’aperto, possibilmente evitando il ricorso a scavi. 



La soluzione: installazione di 40 barriere di contenimento liquidi incernierate automatiche con centraline di controllo e più una esterna manuale.

La squadra dei nostri tecnici, tenuto conto delle problematiche esposte, ha evitato completamente il ricorso a scavi e limitato le opere murarie al sito esterno, ha proposto soluzioni poco invasive e che potessero essere applicate alle infrastrutture presenti

  • BARRIERE DI CONTENIMENTO INCERNIERATE: in prossimità dei varchi di ogni reparto sono state installate delle barriere di contenimento incernierate, vale a dire sollevabili e girevoli, a tenuta stagna, che possono essere velocemente attivate e dunque abbassate grazie ad una centralina. In caso di pericolo in reparto coinvolto viene così isolato da tutti gli altri. Ogni barriera è stata dimensionata sulla base dell’ampiezza dei passaggi e ha un’altezza calcolata in base ai volumi da contenere, in linea con quanto previsto dalla Seveso III. Il sistema di emergenza è sempre operativo e azionabile dal singolo operatore. https://www.fimagsrl.it/c/barriere-incernierate/bacino-di-contenimento-liquidi-pericolosi-normativa-atex-adr

Praticità e sicurezza

Scommettendo sulle soluzioni proposte da Fimag il cliente ha rimesso a norma l’intero sito di stoccaggio senza ricorrere a lavorazioni dispendiose ed ingombranti. I prodotti adottati sono tutti certificati, in linea con la direttiva CEE 105/2003


Grazie a Fimag l’azienda di Como ha portato a termine il suo progetto di ristrutturazione con prodotti d’avanguardia, conciliando esigenze logistiche, economiche e prescrizioni di legge.  

L’uso di una soluzione così innovativa è stato premiato dalla validazione ricevuta sul campo dal presidio locale dei Vigili del Fuoco.

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