COSTRUIRE LE CERTEZZE CON L'ISTINTO
Non ho mai capito quelli che rinunciano.
E mi chiedo sempre il perché.
Perché non è il momento adatto, magari. Ma quando è il momento adatto? Quando lo sarà mai? Quando si verificheranno le condizioni perché il momento sia adatto?
La verità è che siamo maestri nell'evitare.
Perché "evitare" per molti è la risposta. Siamo bravissimi nel trovare cose da fare, per tenerci impegnati, per giustificarci, per dare un senso, una struttura a tutti i "non posso" che diciamo. Che ci diciamo.
A tutti i confronti cui sfuggiamo.
A tutte le domande cui non rispondiamo.
A tutti i dubbi che non fughiamo.
A tutte le ansie che non ammettiamo.
A tutti i conflitti che non affrontiamo.
A tutte le paure che soffochiamo.
A tutto il dolore che provochiamo.
Il momento "adatto" si spoglia delle sue coordinate temporali, del suo significato letterale, per diventare solo un sostantivo con il suo aggettivo vuoto.
Il momento "non adatto" significa anche che non è quello il luogo. E siccome il luogo siamo noi, vuol dire che noi non siamo pronti.
Perché essere pronti vuol dire essere liberi.
Liberi di pensare, di fantasticare, di progettare, di provare e di sbagliare. Ma anche liberi da condizionamenti, da pregiudizi, da giudizi. Liberi dalle ansie, dalle paure, dal dolore.
Dai vincoli che ci impediscono di guardarci dentro, di comprendere e soprattutto di accogliere, con indulgenza, quello che di noi ci ferisce e di perdonarci, anche, quello che di noi non ci piace.
E di prenderci cura di quello che siamo. Di temporeggiare, se lo vogliamo. Per perfezionare una cosa che ci pare necessiti di piccoli cambiamenti, di piccole modifiche e quindi di poter decidere di aspettare perché quello che vediamo non ci sembra mai abbastanza perfetto. Ma una cornice preziosa non renderà più vero il quadro che abbiamo dipinto. Non aggiungerà nulla di veramente significativo.
Altrimenti si può decidere di viverlo lo stesso, quel momento, seppure nell'imperfezione, nell'incompletezza, nel dolore che si proverà e che si farà provare, nell'errore anche. Ma nella soddisfazione personale, nell'espressione di un desiderio, nella realtà di un'emozione, nella realizzazione di un progetto, nell'autenticità di un sentimento, in un pezzo di vita.
In un'idea pensata e poi vissuta.
In un sogno prima sfiorato con delicatezza, e poi afferrato.
Ecco perché il momento perfetto non esiste.
Perché ogni momento lo è.
RispondiInoltra
Product Specialist Diabetes and Obesity presso Eli Lilly Italia
4 anniIl momento perfetto è...troppo tardi. Coraggio 💪.
Urologo - Responsabile Area andrologica del Centro PMA di Clinica San Carlo Paderno Dugnano
4 anni‘Quando l’anima è pronta, lo sono anche le cose’ (Enrico V). Evviva il bardo e complimenti Simonetta per i contenuti densi e interessanti che pubblichi. 😃
Assistente di direzione - Assistente Legale - Presidente Defence onlus
4 anni** di realizzare quello che realmente vuoi, di prendere il volo seguendo unicamente il tuo istinto che ti dice " vai, buttati, è il momento adatto".....la pantera..... studi sorniona la situazione godendo di tutti i momenti che ti si pongono davanti...e intanto giri, pensi, studi, provi emozioni...quelle emozioni che alla fine ti fanno preparare e fare il balzo....non sulla preda che non c'è preda...ti fanno fare il balzo verso la realizzazione di quello che vuoi....che non sono certezze, non sono sicurezze, non sono situazioni precostituite...... .ma è quello che vuoi e che ti fa stare bene. Per una volta nella vita smetti di seguire il percorso esistente che tanto sembrava adatto e invece non lo è, vai oltre l'apparente stabilità della tua vita che stabile non è e neanche appagante e vai....verso quello che vuoi....non sai dove, sai che è quello che vuoi. E quando la pantera finalmente salta è libera.
Assistente di direzione - Assistente Legale - Presidente Defence onlus
4 anniInfatti non sto rimandando. Già di solito non lo faccio, mi butto e capofitto e affronto situazioni. Ma è più facile farlo per quelli che ti stanno vicino, atti di generosità profonda per migliorare la condizione di chi ti sta a cuore mettendo intatto tutte le condizioni necessarie per raggiungere l'obiettivo, anche se costa sacrificio. Poi, quando devi farlo per te, è come se ti concedessi troppo, come se anche il tempo che ti dedichi sia sempre troppo e debba invece essere dedicato ad altro che in caso contrario viene sprecato. E viene il momento in cui ti accorgi che hai voglia di esistere, di "fare cose per te", di riordinare la tua vita e iniziare un nuovo percorso. Incerto, inaspettato, completamente diverso da quelli che sei abituato a fare e senza neanche le condizioni che fino a ieri hai reputato necessarie. Decidi e basta. Se vale la pena lo saprai dopo ma già l'emozione della partenza, la voglia di proseguire e non sapere il punto di arrivo, il desiderio di continuare fino a raggiungere un piccolo traguardo...vuoi mettere???? E come una pantera, inizi a girare mentre studi quello che succede, cerchi di capire se le tue sensazioni corrispondono alla realtà.....libera di prenderti finalmente cura di te, **