Decision Making e Incertezza

Decision Making e Incertezza

Nella vita quotidiana le persone non si sforzano di seguire la logica, ma tendono a ragionare su pochi dati, ritenendoli sufficienti per prendere una decisione; spesso si giunge ad una conclusione ricavandola da premesse non vere, costituite da credenze, stereotipi e pregiudizi che vengono erroneamente assunti come verità assolute ed incontestabili. Inoltre, i nostri processi di ragionamento, la nostra capacità di prendere decisioni e la nostra tendenza ad assumere rischi sono influenzati dagli stati emotivi.

Gli studiosi Kahneman e Tversky negli anni 70 hanno approfondito questi aspetti del processo decisionale e hanno rilevato come nella vita quotidiana l’uomo tende ad ignorare, sottovalutare o sopravvalutare alcuni dati, ad essere influenzato dalle emozioni e dal modo in cui è strutturato un dato problema.

La loro teoria del prospetto si focalizza, in particolare, sulle decisioni prese in condizione di rischio. Attraverso numerosi esperimenti di psicologia cognitiva, Kahneman e Tversky hanno dimostrato come le scelte degli esseri umani vìolino sistematicamente i principi di razionalità. I due autori hanno posto l’accento sull’importante fenomeno dell’effetto framing. Il frame, cioè il contesto in cui una persona si trova a prendere una decisione, ha un effetto determinante sulla decisione stessa: il modo in cui il problema viene formulato influisce sul modo in cui una persona valuta i possibili esiti delle proprie azioni.

Un celebre esempio di questo effetto è l’esperimento dell’Asian Disease Problem, in cui è stato evidenziato come formulazioni diverse dello stesso problema, che affermano la stessa cosa, hanno un diverso impatto sui processi di giudizio e portano pertanto a decisioni diverse.

Nell’esperimento dei due autori, i partecipanti furono invitati a leggere il seguente testo:

<< Immaginate che gli Stati Uniti si stiano preparando ad affrontare un’epidemia di una malattia asiatica poco conosciuta, che si prevede possa uccidere 600 persone. Sono stati proposti due programmi terapeutici alternativi per combattere la malattia >>

I partecipanti furono poi assegnati a due gruppi diversi:

  • Il primo gruppo venne posto in una condizione di ‘’Framing Positivo’’ e venne chiesto di scegliere tra le opzioni:

A) Se viene adottato il programma terapeutico A, 200 persone saranno salvate;

B) Se viene adottato il programma terapeutico B, vi è 1/3 di probabilità che 600 persone vengano salvate e 2/3 di probabilità che nessuno venga salvato;


  • Il secondo gruppo venne posto in una condizione di ‘’Framing Negativo’’ e venne chiesto di scegliere tra le opzioni:

C) Se viene adottato il programma terapeutico C, 400 persone moriranno;

D) Se viene adottato il programma terapeutico D vi è 1/3 di probabilità che nessuno muoia e 2/3 di probabilità che 600 persone muoiano;


Cosa hanno scelto i partecipanti?

I programmi terapeutici A e C sono identici, così come quelli B e D: l’unica differenza sta nelle parole usate per descrivere le scelte. Tuttavia, il primo gruppo di partecipanti è stato sottoposto ad un messaggio in cui prevalgono elementi positivi (‘’persone salvate’’), mentre il secondo è stato esposto a contenuti negativi (‘’moriranno’’).

Lo studio di Tversky e Kahneman ha dimostrato che con il frame positivo il 72% dei soggetti ha scelto l’opzione <<certa>> (l’opzione A) accettando quindi di salvare certamente 200 persone, mentre con il frame negativo il 78% ha scelto l’opzione <<incerta>> (l’opzione D) ritenendo meno accettabile la morte certa di 400 persone e volendo così ‘’sfidare la sorte’’ cercando di salvare tutti, nonostante la probabilità più elevata di uccidere tutti.

Nel primo caso, quindi, i partecipanti si sono orientati verso una scelta con un risultato certo, nel secondo caso verso una soluzione di tipo probabilistico.

L’esperimento ha perciò dimostrato come le persone, poste di fronte ad una scelta, si comportino in maniera significativamente diversa, mostrando una propensione al rischio oppure un’avversione ad esso, a seconda di come la scelta e le opzioni vengono presentate.

Come superare l’effetto framing per prendere decisioni più razionali?

Iniziando a porsi alcune domande:

  • Come posso riformulare il problema?
  • Se fossi un osservatore esterno quale posizione assumerei in merito?
  • Se analizzassi accuratamente la situazione in ogni suo dettaglio, cosa cambierebbe?


E tu in che modo superi l’effetto framing?

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate