E' il momento...

E' il momento...

Il mercato delle assicurazioni è sempre stato visto come un mercato nel quale gli Assicuratori andavano a "vendere" le polizze, è il momento di farlo diventare un mercato nel quale è il cliente a manifestare l'esigenza di assicurarsi!!

Si, ma come si fa??

La strada da seguire è presentare il processo di consulenza come il "tuo" prodotto, cambiando totalmente approccio rispetto all'ormai superato modello distributivo incentrato sulla elencazione di articoli a catalogo

Detta cosi sembra semplice..

Certo che non è così semplice come sembra, del resto nulla lo è in un mondo del lavoro così rapidamente mutevole come quello attuale; occorre in buona sostanza, essere consapevoli del fatto che oggi non è più il tempo di chi realizza le maggiori performances di vendita, ma di chi consolida relazioni con i clienti basate non più su una fiducia aprioristica di delega alla predisposizione del contratto da sottoscrivere, bensì su un ragionevole affidamento ad una professionalità riconosciuta

Consigli per cambiare il percepito della clientela? Come posso presentare il mio ruolo in modo differente rispetto al passato?

Innanzitutto la skill principale da allenare è la capacità di saper porre al cliente domande che inducano ad una attenta riflessione sugli aspetti reddituali, patrimoniali e previdenziali, condividendo un percorso che accresca la consapevolezza riguardante il livello di esposizione economica rispetto ai rischi che si corrono se taluno di questi dovesse trasformarsi in danno.

Per esposizione intendo la quantificazione della copertura che il welfare state attraverso INPS INAIL e Casse professionali garantisce, per cui dallo studio dei requisiti e delle prestazioni previdenziali e assistenziali non si può prescindere... del resto devi presentare una nuova professionalità acquisita giusto?

Ok lo devo fare sento che è possibile, anche se la maggior parte dei miei clienti non credo sia il target giusto per un simile approccio..

Via tutti gli alibi, se davvero senti che devi farlo, devi trovare il coraggio di farlo!!! Comunica proattivamente, crea eventi di cultura assicurativa, poniti sempre in ottica di relazione di aiuto;

Comprendo, per averlo vissuto sulla mia pelle, quanto sia difficile digerire dei no da parte dei clienti in merito alla proposizione di piani di protezione, soprattutto quando la "mancanza di disponibilità economica" è in realtà un freno psicologico dovuto al fatto che quello stesso cliente è disposto a spendere o ha già speso cifre ben più alte per il solo soddisfacimento di bisogni assolutamente secondari come il bisogno di prestigio o di accettazione da parte di un gruppo di pari.

Bene, il punto è proprio questo: "Come posso portare quello stesso cliente a sentirsi degno di stima, ammirazione e rispetto sociale quando assicurandosi correttamente compie un'azione che può concretamente salvare la sicurezza economica sua e della sua famiglia?"

Lo potrai fare se quantificherai correttamente tutto quanto ci siamo appena detti, attraverso un percorso di riflessione condivisa rispetto a ciò che significherebbe per lui il verificarsi di un danno che impatti in modo importante in termini di impegni non più sostenibili e di tenore di vita drasticamente ridotto.

Per la prima volta, dopo anni, avverto una sensazione diversa, sento di avere una mission, grazie!!! Questa conversazione è stata illuminante!

Se percepisci tutto questo sei davvero sulla strada giusta, quella della crescita personale e professionale, per dirla utilizzando la "piramide dei bisogni" di Maslow siamo nella parte alta, quella del bisogno di autorealizzazione!! Del resto cosa c'è di più elevato di svolgere la propria professione amandola, mettendoci dentro tutta la propria passione, capacità, intelligenza e creatività, contribuendo realmente al benessere della Società?

non c'è nulla, è il momento di farlo

" dialogo col me stesso di alcuni anni fa... "

Clemente Fargion

Perito di Parte per sinistri complessi. Consulente per l'interpretazione di norme contrattuali influenti sulla gestione del sinistro

4 mesi

Innanzitutto tengo a cnodkividere quantod etod all'amico FABIO FERRARI : inoltre vorrei aggiungere che la proposta assicuratva deve essere scoperta dal cliente al quale ci limitiamo aparlare di rischi e non d soluzioni. L'approccio deve ess ere particolarmente empatico per conqistare la sua fiducia. INfine anched chi porpone non deve più ragionare in termin di cosa vendiamo al cliente ma di scoprire cosa vujole ljui. Il discorso è complesso e non si può ridurre alle poche righe di un intervento come questo. Ssono disponibile ad approfonfire. Celmente Fargion

Fabio Ferrari

Risk Manager - Insurance Senior Expert - Formatore Assinform/Assinews - Founder “Risk Academy” alta formazione per intermediari assicurativi

4 mesi

Sicuramente è il momento in cui i Professionisti si pongano come tali e non come “venditori”, anzi per me è già tardi ma si può rimediare 😉! Purtroppo l’immagine “percepita”dell’intermediario che hai correttamente descritto è troppo spesso confermata dai fatti e dal raro cambio di approccio verso la consulenza. Il Cliente acquista volentieri una tutela (sia personale che per la propria fonte di reddito:l’impresa) se capisce PERCHÉ È UTILE e IN CHE MISURA. La base per trasferire correttamente ed efficacemente la consapevolezza non può essere altro che la PROFONDA CONOSCENZA DEI RISCHI che il Cliente potrebbe dover affrontare (da parte del Professionista ovviamente) e rappresentare in forma analitica le CONSEGUENZE. Naturalmente ci vogliono un metodo consolidato, tanta tanta passione, impegno e aggiornamento costante. La strada è quella giusta! P.S. La piramide dei bisogni di Maslow è un po’ datata, non credi?

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