(E)MBA: SI' o NO? Da studente del "qb" a professionista in continua formazione: vi racconto il mio EMBA
Acronimi, tanti, molto simili tra loro ma che “nascondono” percorsi profondamente diversi. Quindi chiariamo subito una grande e importante diversificazione della offerta formativa che le principali Business School offrono: MBA vs EMBA.
L’MBA è un programma full time per giovani che post laurea hanno maturato un'esperienza lavorativa di 2/3 anni e che decidono di prendersi 1 o 2 anni di pausa dalla “carriera” per dedicarsi allo studio. I percorsi Executive MBA sono rivolti a profili senior, a professionisti e manager con almeno una decina di anni di esperienza lavorativa alle spalle e un CV che racconti una "storia". I programmi Executive non sono full time ma part time (generalmente con la possibilità di scegliere tra la formula week end e la formula Modular ) per garantire la continuità lavorativa. L’offerta è ampia ed eterogenea a seconda delle Business School considerate e il percorso ha una durata di circa 24 mesi.
Fatta questa premessa iniziale, entrerò più nel vivo della mia esperienza personale. Ad un certo punto della mia carriera professionale - con alle spalle circa 13 anni di esperienza lavorativa nel settore delle #operationindustriali - in cui ho seguito un percorso penso molto lineare, dapprima con un diploma come Perito Meccanico seguito da una laurea triennale in Ing. Meccanica, mi ritrovo a sentir la voglia e la necessità di cambiare qualche cosa. Ormai avevo fatto una discreta “gavetta” nell’ambito delle operation, con una buona capacità “pratica e operativa”, ma sentivo l’esigenza di accrescere le mie competenze per poter incrementare la mia vision aziendale e di conseguenza le possibilità di carriera, in contesti operation più strutturati con accountabilities differenti che in futuro potessero portarmi a ricoprire ruoli non solo legati alle operation industriali ma traversali, come il general manager. A fronte di tutto ciò, penso di togliermi il vecchio cruccio di terminare la laurea magistrale, non più in ing. meccanica ma in ing. gestionale, visto il mio non interesse alla progettazione” ma ad un ruolo più gestionale, di coordinamento di risorse, sia in termini di persone che di impianti.
Ricordo ancora con esattezza che, in un soleggiato giorno invernale durante un consueto sabato mattina di allenamento sulle piste da sci (una delle mie molteplici passioni), confido questo mio progetto al mio amico e “confidente professionale” @Fabrizio Frati - ex Bocconiano e ex MBA #RotterdamSchoolofManagement. Fabrizio, con aria seria e professionale, afferma: “se proprio vuoi dedicare due anni a tornare a studiare con sacrificio, visto il tuo percorso e vista la tua seniority, ti consiglio un Executive MBA piuttosto che tornare all’università”. In quel preciso momento, ammetto che non volevo fare la parte del solito “troglodita” che non sapesse cosa fosse un MBA, e quindi con aria altrettanto seria, rispondo con un sonoro e deciso: “ci penserò”.
Arrivato a casa dalla montagna, curioso di capire a cosa si riferisse Fabrizio, inizio a consultare il famoso motore di ricerca. A quel punto si apre un mondo, leggo informazioni, articoli, commenti e scopro anche l’esistenza dei Ranking internazionali.
In prima battuta, ho ritenuto non fosse un percorso che facesse per me, “provincialotto delle valli bergamasche”, studente delle superiori del “QB” (Quanto Basta), che preferiva lo sport e tutto ciò che lo allontanasse dai libri e dallo studio, cresciuto con la cultura del “fare”, con la convinzione contassero di più le 10/11 ore/die in officina che le “patacche” dei titoli. Ciò nonostante, la voglia di nuovi stimoli ormai si era impossessata di me.
“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi.”
(Albert Einstein).
Per cui pensai che un master potesse aiutarmi a completare il mio profilo e a darmi i nuovi stimoli che stavo cercando. Inizialmente il mio interesse cadde su un master specifico per il mio settore, legato al mondo Supply Chain e Operation del MIP. Quello che avevo letto sugli MBA aveva però lasciato in me tracce di curiosità. Vedendo che nei vari Ranking come MBA e come Business School #SDA Bocconi era la più quotata in Italia, decido di fare lo “sfacciato” seguendo in streaming la presentazione del corso tenuta dal direttore @Enzo Baglieri.
Nel mio immaginario di provincialotto, pensavo che in Bocconi vivessero solo strani esseri, benestanti (o figli di papà), sicuramente intelligenti ma che con la praticità della vita di noi comuni mortali avessero poco a che fare. In pratica li pensavo la cosa più agli antipodi rispetto al sottoscritto. Senza nulla togliere all’illustre presidente Mario Monti, immaginavo che tutti i professori fossero dei suoi piccoli cloni. Mi avvicino allo schermo del Pc all’orario dello streaming con riverenza e quasi paura di non riuscire a seguire ciò che sarebbe stato illustrato, come se la diretta fosse tenuta in qualche lingua a me sconosciuta e non in Italiano.
Nonostante tutte queste mie preoccupazioni, inizia la presentazione: dapprima interviene la responsabile del Recruiting e successivamente il Direttore. Quando quest’ultimo inizia a parlare scopro con mia sorpresa che riesco a “capirlo”, parla in modo molto semplice, diretto, chiaro: sembrava un mio simile! Ammetto che a fine diretta il mio primo pensiero è stato: “se questo è il direttore” allora l’Executive MBA lo posso fare anche io!
Dopo la convinzione iniziale, in me iniziano a sorgere numerosi dubbi. Il primo è stato: “ma figuriamoci, se mi accetteranno” e il secondo: “caspita quanti soldi, ne vale la pena?”.
Non neghiamolo, voglio chiarirlo subito: i corsi Executive MBA delle top Business School citate nei ranking internazionali hanno costi decisamente impegnativi, per non parlare degli MBA full time. Se non avete un’estrema “motivazione” o siete spinti solo dal ritorno di investimento - soprattutto in Italia – credo non stiate scegliendo e/o iniziando il percorso nel modo giusto. Sicuramente i soldi utilizzati per fare l’Executive MBA (EMBA) possono essere spesi in altro modo. Questa mattina, ad esempio, citavano la possibilità di utilizzare i medesimi soldi per investire in una startup, e allo stesso tempo venivano illustrati esempi di persone illustri che senza titoli di studio hanno costruito imperi. Tutto corretto, assolutamente condiviso, ma per tali motivi io mi ero posto la domanda: “c’è qualche progetto di start up nel quale buttare i risparmi? Ho la stoffa e le capacità imprenditoriali necessarie per fondare e fare della mia azienda un successo?”. La risposta è stata: “No, però con quei soldi potrei comprarmi la moto super accessoriata che desidero e farmi qualche viaggione per il mondo, oppure comprarmi la Classic car che sogno da tempo”.
Con questa risposta capì di aver superato lo scoglio del dubbio economico: i miei sogni “materiali” sarebbero stati rimandati di qualche anno.
Rimaneva in ogni caso il dubbio, oltre all’incertezza dell’ammissione, di trovare la forza di dedicare per quasi 2 anni tutte le mie energie a questo progetto. Perché, come disse il direttore “considerate 1 ora di studio ogni 3 ore di lezione” e, da studente “somaro” in gioventù, per me questo fattore di moltiplicazione avrebbe potuto essere anche maggiore. A mio parere, se si decide di intraprendere un percorso così oneroso sia in termini di risorse che di tempo, bisogna cercare di portarsi a casa il più possibile. L’idea di fare “quanto basta” per superare lo scoglio, come fatto ai tempi delle superiori o dell’università, non ha proprio senso.
Quindi alla domanda “fare o non fare un Executive MBA?” - a poco più di due anni dal termine di questa bellissima esperienza - la mia risposta è: DIPENDE.
Se lo fate per le giuste motivazioni, assolutamente sì!
Prendendo ancora spunto dalle parole del direttore @Enzo Baglieri, l’Executive MBA fornisce una “cassetta” piena di attrezzi che potranno venir utili in molteplici frangenti della nostra esperienza professionale e di vita. Certo, per poter utilizzare in modo corretto uno strumento, serve allenamento e pratica, non si può pensare di terminare l’Executive MBA ed essere riusciti ad apprendere e saper applicare il 100% di ciò che viene insegnato. Il corso presenta moltissime materie che spaziano a 360 gradi nel mondo del business. Mi sento quindi di fare una prima considerazione: se il vostro interesse è fare una esperienza con focus specifico su un particolare field, non penso che il percorso dell’MBA faccia al caso vostro in quanto la “patacca”, soprattutto in Italia, non viene ampiamente ripagata.
È vero che tutti i Ranking indicano fra i vari parametri le retribuzioni lorde a 3 anni post diploma, ma onestamente, li trovo dei numeri che non danno un quadro esatto della situazione nel nostro Paese. Pensare di rivoluzionare a breve termine la propria RAL solo per il titolo, a mio parere, è altamente improbabile.
Nel mio settore non mi è mai capitato che qualcuno mi premiasse solo per aver il titolo di EMBA. Anzi, ho parlato con selezionatori che quasi non sapevano cosa fosse e addirittura, in un caso, un recruiter ha affermato che l’EMBA è ormai una commodity. Solo una selezione a cui ho partecipato citava nei requisiti il titolo di MBA.
Ma con altrettanta sincerità e trasparenza penso che la preparazione che mi ha dato l’Executive MBA mi permetta di destreggiarmi durante le selezioni in modo nettamente superiore rispetto a prima, esprimendo concetti e competenze che innalzano notevolmente la mia value proposition.
Richiamando i concetti del podcast di @Davide Cervellin, ammetto di condividere largamente quanto discusso. Vorrei però fare un ulteriore accenno sull’esperienza personale e non solo su quella dei contenuti professionali e di ritorno del capitale. Le conoscenze e il network di gran valore che si creano in aula e nei corridoi, vale gran parte del percorso. Affrontando insieme il percorso si scoprono grandi professionisti provenienti da tutti i settori che, nel tempo, diventano anche cari amici. E se è vero il detto “gli amici si vedono nel momento del bisogno” troverete sempre 40/50 colleghi/amici pronti a darvi una mano, portando con loro un notevole bagaglio di competenze, esperienze e ulteriori possibilità di fare network.
Infatti l’esperienza non inizia e si esaurisce con le lezioni in aula, ma viene arricchita e completata da tutte le attività extracurriculari. Anche se Executive, si è parte attiva della comunità MBA della SDA Bocconi. Non avendo allora famiglia o un affetto stabile, ho potuto dedicare tutto il mio tempo libero per vivere a pieno gli eventi dei più giovani MBA come, per esempio, la regata che richiama delegazioni di studenti delle principali Business School mondiali o la famosa Ski Cup.
In quante altre occasioni un “ottuso valligiano” come me avrebbe potuto confrontarsi, aprire la mente e bere un drink (o più), con persone provenienti dalle migliori Business School mondiali e con un background così eterogeneo?
Durante il percorso EMBA si entra in una super attiva comunità di Alumni, che organizza molteplici eventi di networking e seminari di approfondimento. Fra tutti, il mio format preferito è il “Dinner Speech”, eventi serali che vedono come ospite qualche personalità di “successo” proveniente dai più svariati settori e che, in un contesto rilassato come una cena fra amici, racconta la sua esperienza. Da questi eventi cerco sempre di portarmi a casa qualche piccola perla di saggezza, che conservo per arricchire il mio “forziere” degli insegnamenti.
Mi sono trovato però in disaccordo in un unico punto del podcast, quando è stato affermato che un MBA o un EMBA non sia adatto per startupper o imprenditori. Io credo invece che un percorso come questo sia per queste figure di assoluta utilità.
In una delle attività finali del corso ci è stata data infatti la possibilità di scegliere una concentration di una settimana full time dedicata all’Imprenditorialità dove veniva spiegato - fra le molte altre cose - come poter avviare una start up. In aula abbiamo avuto la possibilità di conoscere e approfondire l’esperienza di startupper di successo. Siamo stati stimolati a presentare e sviluppare idee di imprenditorialità che son state anche valutate da esperti. Colleghi, nonché cari amici del mio corso, sono soci fondatori di una startup dal nome #Revo e attualmente hanno in attivo un progetto di successo come #mOOve.
Concludo questo mio articolo, che spero possa essere utile a qualcuno che si sta interrogando ponendosi come me qualche anno fa le stesse domande, rassicurandovi sul fatto che se con tanto impegno uno come me è riuscito a portare a termine con successo questo percorso – così disruptive e distante dalla mia comfort zone - penso lo possa fare chiunque.
Vi lascio con un esempio reale di quanto questo master mi abbia dato e allo stesso tempo cambiato e stimolato: chi avrebbe mai pensato che uno come me potesse dedicare il suo tempo libero – che attualmente è molto visto che sono disoccupato a seguito di un progetto lavorativo non andato nel modo giusto - a continuare ad informarsi tramite i webinar gratuiti di SDA Bocconi e #MIP (che elogio per dare la possibilità a tutti di fruire gratuitamente di contenuti di notevole livello), leggere le mailing list di #Forbes, ascoltare i podcast di @Davide Cervellin, curare la propria pagina di LinkedIn e soprattutto iniziare a scrivere articoli: un miracolo tutto targato #EMBA SDA Bocconi.
Scritto da Stefano Macalli
Project Leader | System Designer | Senior Hardware Designer | HPA Engineer for ADOA
4 mesiArticolo molto interessante.
Key Account Manager presso BNP Paribas Leasing Solutions
2 anniGrazie per aver condiviso la tua esperienza Stefano Macalli, EMBA. Veramente molto utile, complimenti!
Chief Financial Officer
4 anniComplimenti Stefano Macalli, EMBA articolo molto chiaro ed utile per chi si avvicina a questi temi. Ad maiora!
Project & Community Manager and Course Instructor, SDA Bocconi School of Management
4 anniAllora Stefano, siamo executive. Il Direttore ed io aspettiamo un digest-reworking-original-fai tu del tuo bell’articolo, affinché lo si possa condividere sulle Communities ExeMBA. Conosci la mia mail. Ciao!
Italy Products Sales Lead @ Avanade | MBA
4 anniGrazie Stefano Macalli, EMBA per avermi riportato ai due fantastici (ed impegnativi) anni passati in via Balilla ormai 10 anni fa! Complimenti per l'articolo che fa davvero percepire la passione che ci hai messo.