Fretta e attaccamento, trappole della buona scrittura

Fretta e attaccamento, trappole della buona scrittura

Da tanti anni ormai tengo documentazione e compio analisi delle problematiche riguardanti la scrittura e le persone che scrivono per poter dare, come editor e ancora di più come writer coach, suggerimenti sempre più mirati e produttivi.

Ci sono alcuni atteggiamenti che minano la possibilità di migliorare nella comunicazione scritta, anzi, costituiscono trappole da cui si dovrebbe uscire perché non diventino attitudini mentali.

La prima trappola è la fretta.

Certo, è necessario darsi sempre una tempistica per terminare un libro. Avere una dead line è fondamentale. La fine dei lavori però non rappresenta sempre la risoluzione di errori o lacune del testo. Può succedere - spesso - che sia necessario riprendere il lavoro, rivedere dei passaggi e anche riscrivere. La fretta frega. La fretta di terminare, di vedere il libro confezionato, pubblicato, vendibile online, nella vetrina della libreria. Già. Per gli esordienti (sia che si tratti di narrativa o di manualistica) in molti casi - non in tutti, certo - equivale a bruciarsi. 

Basterebbe leggere di più, leggere tanto per avere un metro di misura efficace. 

La pazienza è necessaria alla buona scrittura; non significa tempi lunghi o continui ripensamenti ma tempo profondo e attento di rilettura, di considerazioni, di valutazioni.

La seconda trappola è l’attaccamento.

Sapete qual è una delle frasi che mi sento rispondere - e che comprendo, davvero - quando consiglio tagli o rifacimenti? “Ma mi piace tanto”.

Dove ci si colloca? Dal proprio punto di osservazione quando invece dovremmo posizionarci dal punto di vista del lettore. Per chi stiamo scrivendo? A chi stiamo comunicando un metodo, una storia, un’esperienza? Al lettore. Mettiamoci nei suoi panni. Teniamo conto dei nostri gusti e sensazioni ma il fatto che un passaggio, un capitolo, una frase ci piaccia non significa in modo automatico che sia davvero ben scritta e funzionale.

La scrittura è contatto con l’altro, con il mondo: che la parola e l’espressività siano chiare, di valore, curate.

E attenti alle trappole che per loro natura sono insidiose.

Lorenzo Bobbio

Copywriter, blogger e creative writer.

4 anni

Davvero un bell'articolo, individua delle problematiche comuni alla maggior parte degli scrittori, me compreso. In particolare la fretta penso sia il nemico principale di ogni scrittore, sia in fase di stesura che di rilettura. Spesso uno scrittore è infatti portato a leggere sommariamente quanto ha scritto, senza soffermarsi su dettagli invece importanti. Grazie per questi preziosi consigli, cercherò di tenerli sempre a mente!

Valentina Valoroso

German Coach & CEO at Deutsch mit Valentina I Polyglot: Italian, English, German, Spanish, Portuguese, French, Catalan

4 anni

Ottime osservazioni e fin troppo veritiere. Sono in fase di stesura del mio romanzo e mi sono imbattuta più volte in questi ostacoli. Grazie per averlo espresso così bene, ne farò tesoro per le prossime ore di scrittura!

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