I fossili del passato, tra natura e mito
#traScienzaeMito porta questa settimana una delle più grandi fonti naturali d’ispirazione ai miti: i fossili delle creature del passato!
La storia della Terra è costellata dalla nascita e avvento di decine di milioni di specie animali, la maggior parte delle quali sono oggi estinte e ne rimangono solo sporadici resti fossilizzati, conservati all’interno dei vari strati geologici. I più famosi sono senza dubbio i dinosauri, enormi rettili vissuti per quasi 200 milioni di anni e talmente evoluti da essere stati in grado di colonizzare ogni continente e ambiente terrestre. Allo stesso modo, molti uccelli e mammiferi del passato presentavano forme ben più grandi e diverse da quelle moderne, al punto da sembrare tutt’altro tipo di creature a un primo sguardo. Sfortunatamente, la preservazione dei fossili è molto complicata, di conseguenza, molti resti ci sono giunti incompleti e frammentari, difficili da identificare appieno.
I primi ritrovamenti di fossili da parte dei popoli del passato, in particolare, vennero influenzati dalle numerose credenze mitologiche diffuse all’epoca, al punto che i più credettero di aver scoperto le prove dell’esistenza passata di creature leggendarie. L’incompletezza dei resti giocò a favore della fantasia e della suggestione umane, facendo spesso vedere mostri al posto di animali.
I fossili di molti dinosauri, soprattutto carnivori, per la forma dei loro crani, gli enormi denti e artigli affilati, vennero spesso associati a draghi, viverne e altri esseri simili. Gli immensi femori dei sauropodi, i più grandi tra i dinosauri, furono indicati come appartenenti agli antichi giganti della Gigantomachia, la loro guerra con gli dei nella mitologia greca. I plesiosauri, grandi rettili marini dal collo lunghissimo, finirono per ispirare le storie sugli enormi serpenti marini, capaci di affondare intere flotte di navi. Albert Koch, addirittura, associò le ossa di Basilosaurus, un’antica balena carnivora estinta, a un enorme mostro marino serpentiforme che chiamò Hydrarchos. I fossili di antichi elefanti come i mastodonti o i mammut vennero associati più volte ai ciclopi, per via dell’enorme fossa nasale scambiata invece per una cavità orbitale. In Italia, fossili oggi identificati come appartenenti ai mammut vennero associati ad antichi draghi, che vivevano sulla penisola ed erano stati poi uccisi dagli eroi delle leggende, compreso quello affrontato dal mitico San Giorgio. I resti di rinoceronti estinti come gli elasmoteri, coi loro enormi corni frontali, divennero una delle basi più forti per la leggenda dell’unicorno.
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