Il centimetro del GCP fa la differenza
Vedo sempre più colleghi intenti a diventare ricostruttori tridimensionali tramite fotogrammetria nel più breve tempo possibile. Può essere un bene. Può essere un male.
Non ci si reinventa senza studio e dedizione. Questo lo sconto tutti i giorni, a fatica.
Il superbonus 110% è sì un'occasione da non lasciarsi scappare, ma il rischio di rendere la qualità dell’output non adeguata è molto alto, svalutiamo così la nostra straordinaria professione. Molti propongono un prodotto sempre più di bassa qualità solo perché ne hanno mille da seguire.
Si sono moltiplicati i dronisti di questi periodi: gruppi su di messaggistica nati dal nulla, canali di YouTube per la maggior parte delle volte di scarsa qualità, webinar dedicati proposti da super esperti di un posizionamento GPS, ma che in realtà trovano difficoltà a connettere il drone all’applicazione del telefono.
E soprattutto provo fastidio (devo ringraziare chi mi bacchetta sulle mani tutti i giorni, facendolo diventare finalmente parte anche del mio DNA) verso coloro che in un rilievo di centinaia di metri di apertura fatto tramite drone, mediante un processo fotogrammetrico, non prendono neanche un punto saldo, un GCP (ground control point).
Questo discorso un po’ nerd mi serve per dire che il solo GPS del drone può creare, in un rilievo ad ampio raggio, anche imprecisioni di tipo imprescindibile. Personalmente ho ricevuto bacchettate sulle mani (giustamente) quando ho fatto una ricostruzione e, basandomi solo sulla posizione del drone, ho raggiunto il capolavoro di 40 cm di errore nelle 3 dimensioni ad una distanza di 150 metri. Significa forse poco quando si rileva una cava o una qualsiasi altra opera massiva.
Ma quando si devono calcolare distanze perfette per un modello finalizzato al computo per il 110%, facciamoci un favore: impieghiamo un po’ più di tempo e di economie nella prima fase di acquisizione. Saranno economie e tempi risparmiati in un secondo momento.
In questo caso il centimetro del GCP fa la differenza.
p.s. Consiglio spassionato per chi non ha mai guidato un drone:
fatevi una nonstop di 24 ore di GTA (Grand Theft Auto).
I primi due.