La formula magica di Dado. Per Game Designer e non solo.

La formula magica di Dado. Per Game Designer e non solo.

Premessa: è alquanto strano scrivere quella che assomiglia alla pagina di un blog parlando di uno che tiene un blog, nel 2023, quando i tiktokker avanzano e i feed la fanno da padrona. Citando Francesco Lancia, lui non sta benissimo, e nemmeno io probabilmente. Ma vale la pena investire qualche minuto nella lettura, anzi, nella scoperta della formula magica di Dado.

Se "Abracadabra" ha acceso le speranze nella nostra infanzia, con la stessa intensità e fermezza oggi potremmo dire "Te.Te.Pro.Fe.Mo" e aspettarci proprio la magia, ma come ogni formula magica a poco serve se qualcosa non bolle in pentola.

Tempo. Da dedicare al nostro progetto, al nostro sogno, alla nostra avventura. Nulla può magicamente realizzarsi se non c'è dietro la giusta quantità di investimento. Almeno, di tempo.

Tempo. Ancora tempo, da dedicare ai progetti di altri, creando una virtuosa catena di "do-ut-des" perché si sa, l'ideatore non sarà mai in grado di criticare aspramente il progetto, per questo bisogna avvalersi dell'onestà intellettuale di qualcuno che sia disposto a provare la tua idea e vedere se gira, e altrettanto dovrai fare tu con la sua.

Progettualità. La differenza tra un sogno e un progetto è la data di scadenza, ho sentito dire a qualcuno. Ebbene sì, se è vero che tutto parte da un sogno, è altrettanto vero che al sogno bisogna dare date, appuntamenti, ricorrenze, e farsi trovare presenti, altrimenti il sogno muore di fame. E, con tutta probabilità, anche tu.

Feedback. Quanto sto imparando ad apprezzare questa parola negli ultimi tempi! Direttamente collegata al "secondo" tempo, raccogliere feedback è l'unico modo per verificare e migliorare la propria idea. Ma ci vuole gran fegato per chiedere feedback, e soprattutto per saperli accogliere. Attenzione a scegliere bene a chi chiedere i feedback: confrontatevi coi migliori, dice Dado.

Modestia. Quel che può arrivare alla fine della magia è scoprire che l'idea è un flop, è acerba, non ha le gambe per stare in piedi. E questa scoperta è già di per se una magia, perché trovarsi a investire tempo, tanto tempo, in qualcosa che non funziona, è un gran rischio che è meglio non correre. E allora, meglio lasciar perdere in fretta, o accettare che ci sia qualcosa da cambiare o addirittura stravolgere. Con umiltà e, appunto, modestia.


Pare che Dado nella formula non abbia inserito il fattore C, ma è il motivo è chiaro: quello non si può controllare. Tutto ciò che si può fare, è farsi trovare pronti. Dal fattore C, certamente, o dalla Dea della Fortuna, per i più aggraziati, purché passando non ci trovi in balia di mille pensieri che sguazzano inconsistenti nel pentolone, senza che niente e nessuno li governi con grazia. Perché si sa, la fortuna è cieca, ma gli editori ci vedono benissimo!

Rosa Linda Romano

System Analyst presso EUforLEGAL, Scrum Product Owner Certified, Educatrice e Facilitatrice di gruppo

1 anno

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