LA GRATITUDINE CHE CI FA ANDARE AVANTI
L’essere grati non è affatto facile all’inizio, prevede un cambio radicale di prospettiva: invece che concentrare il nostro sguardo su ciò che ci manca, o iniziare a fare paragoni con ciò che hanno gli altri, dobbiamo porre l’attenzione, presente e consapevole, su ciò che di buono e di bello già c’è intorno a noi.
La gratitudine prevede l’atto della meraviglia, quella meraviglia che illumina gli occhi di un bambino, quando guarda cose per noi banali e per lui entusiasmanti.
La gratitudine è correlata appunto alla capacità di sapersi entusiasmare, ovvero di saper ricontattare la gioia vitale che risiede dentro di noi, la scintilla del nostro bambino interiore.
In passato pensavo che essere grata rappresentasse una resa: un accontentarsi di ciò che si ha, un sedersi sugli allori, un battere la fiacca.
Con il tempo ho cambiato idea: ho capito che la gratitudine ti dona quella serenità interiore che può rappresentare il trampolino di lancio per fare nuovi passi, per affrontare nuove sfide, per superare i tuoi limiti.
Infatti, se sei scontenta, lamentosa e arrabbiata, difficilmente procederai, e comunque lo farai molto più lentamente e con molta più fatica.
Essere grati non vuol dire non volere nulla di più, anzi; personalmente non smetto mai di desidera di “andare oltre” a dove sono ora, ma parto da una base di soddisfazione e con una carica di una energia ”buona”, mentre anni fa mi capitava di essere presa da una smania di cambiamento, che alla lunga diventava sfiancante.
Mi sono resa conto che mentre sono concentrata a ricercare il bello di cui posso essere grata, faccio una pulizia interna di tutta la negatività: pensieri, comportamenti, immagini negative lasciano spazio ad altro.
Oggi sono profondamente grata, di questi monti, dell'aria fresca, del pic nic fatto all'ombra di un grande albero e delle mucche che hanno fatto impazzire mia figlia!