La più grande scoperta informatica dell'anno è una cagata pazzesca.
"Il secondo tragico Fantozzi", Paolo Villaggio.

La più grande scoperta informatica dell'anno è una cagata pazzesca.

La Legge di Moore è morta.

Nel primo semestre del 2016 questo messaggio si è diffuso come un meme in Internet. Riviste, portali tematici, blog di altissimo livello, tutti a speculare sulla fine di un epoca, il tramonto dell'era dell'Hi-Tech.

Ora, tanto per farmi intendere da tutti, e non solo da te che sei un Nerd da quando è uscito "La rivincita dei Nerd" al cinema (era il 1984 N.d.R.), ecco cosa diceva la Legge di Moore:

La complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistori per chip, raddoppia ogni 18 mesi (Legge di Moore)

E così è stato, dal 1965 ad oggi.

Ogni 18 mesi le prestazioni intrinseche dell'hardware che avevamo a disposizione è cresciuto con un fattore esponenziale.

Senza fare tanta teoria da cervelloni informatici, vi ricordate il primo personal computer che avete comprato ?

Io si.

Era un 8088 Intel XT con 128 Kbyte di RAM, un floppy da 5"1/4, un disco da 10 Megabyte (su cui oggi ci starebbe scarso un file pdf con la scansione della mia nota spese di un mese).

Era di seconda mano, apparteneva a una partita di PC che venivano dismessi dalle Generali perchè ritenuti obsoleti e non più utilizzabili in ambito professionale. Era il 1988 e io avevo 14 anni.

Sono passati quasi 30 anni di evoluzione informatica e upgrade hardware per arrivare oggi, per esempio, da 10 Mb di Hard Disk a 1 Tb... roba da ridere.

10 Mb: 1.000.000 Byte

1 TB: 1.000.000.000.000 Byte

1.000.000 di volte più spazio.

Senza tediarti con calcoli da ingegnere, in circa 30 anni la Legge di Moore ha compiuto 20 iterazioni (18 mesi * 20 = 360 /12 = circa 30 anni). Il fattore moltiplicativo di un elemento che raddoppia per 20 interazioni è 2^20, che porta, in 30 anni, a:

2^20 = 1.048.576... di volte in più.

Ecco, questa è la Legge di Moore in pratica.

Devi capire che la legge di Moore è un caposaldo dell'informatica da prima che esistessero i PC e Apple, quando ancora IBM era il grande produttore di enormi e costosissimi Mainframe e veniva considerata la megacorporazione malvagia da Jobs e Gates. In realtà non esiste una spiegazione, una dimostrazione della validità della legge se non quanto confermato dai dati empirici: se ogni anno e mezzo la capacità dei transistor raddoppiava allora la legge di Moore era vera.

Ora, i dati sembrano indicare che, da dopo il 2010 si è assistito a un progressivo rallentamento nella crescita delle prestazioni dell'hardware, insomma: 'sti benedetti microchip non raddoppiano più la loro potenza. Se viene a mancare la conferma della crescita esponenziale cosa succede? Decretiamo che la Legge di Moore era una sparata di un Manager che voleva salvarsi la poltrona oppure vaneggiamo di fini del mondo che stanno arrivando?

Ci sarebbe da aspettarsi che si propenda per la prima ipotesi, dato che l'essere umano è la specie più intelligente del pianeta. E infatti, ecco come reagisce il mondo dell'High-Tech:

La Legge di Moore è morta, l'hi-tech chiude la bara ( Tom's Hardware)

Vabbè, ho scelto il titolo più senzasionalistico di tutti, ma ci stava bene, non me ne volere :)

In verità io dico: chissenefrega della legge di Moore, il problema è tutt'altro.

Sapete perchè la legge di Moore era più importante perfino del Secondo Principio della Termodinamica per gli informatici, fino a qualche anno fa? Perchè ti dava un timeframe entro cui alcuni problemi contingenti sapevi che si sarebbero risolti da soli.

Negli anni '60 e 70' si programmava principalmente con linguaggi procedurali o event-driven, e per fare un software impiegavi anni. Il modello di progettazione di un software seguiva il paradigma "Waterfall" o "a cascata": prima individuavi in maniera precisa e consistente i requisiti e vincoli, poi producevi una approfondita ed esaustiva analisi funzionale del software, da questa deriva una specifica tecnica dettagliata da consegnare ai programmatori che la implementano per poi restituirla in ambiente di test dove sarebbe stata verificata l'aderenza tra requisiti, funzioni, feature e software in ordine inverso.

Con un approccio simile, i progetti avevano un respiro lungo, mesi, spesso anni di sviluppo per arrivare al prodotto finale... il tempo di far fare alla Legge di Moore una iterazione o due ed avere a disposizione un hardware così potente da rendere trascurabili eventuali errori di valutazione nella definzione delle specifiche e nella ottimizzazione del software...

La legge di Moore ha salvato il culo a più di qualche developer, che non aveva tenuto opportunamente conto delle performance del suo codice scritto alla bell'e meglio.

Oggi il paradigma di programmazione waterfall è stato distrutto sotto gli attcchi di Agile, Scrum, Lean ... che sono stati per lo più male interpretati dai più come una giustificazione a lavorare più o meno così: "butta due bottoni su una interfaccia grafica e vediamo cosa succede". A proposito... anche Agile è morto.

Fatto sta che non si sviluppa più un software in anni di lavoro... lo si fa in 4-6 mesi.

Quindi la legge di Moore non salva più nessuno.

O hai pensato il tuo software in maniera decente, oppure buonanotte (nel senso che perderai più di qualche notte di sonno).

La Legge di Moore era il tappeto sotto cui potevi nascondere le schifezze fatte dai programmatori. Ora quel tappeto non c'è più, non tanto perchè i microprocessori non raddoppiano la potenza di calcolo, ma perchè ci metti troppo poco tempo a "buttare fuori un software", letteralmente. Non è che il tappeto è corto (parafrasando un'altra frase che si usa spesso) è solo che non fai più in tempo ad arrivarci.

Oggi ti tocca fare dei software che funzionano al primo colpo.

Punto.

P.S.: per consolare tutti i fanatici della legge di Moore vi lascio con questo messaggio di speranza:

Moore’s law is not dead



About Me

Appassionato di tecnologia da sempre, un po' Geek, molto più Nerd, ho finito per studiare Ingegneria Informatica per dovere morale. Oggi mi occupo di unire la passione per la tecnologia all'interesse per marketing e comunicazione, per realizzare prodotti innovativi che risolvano problemi reali ai miei clienti.

Su LinkedIn parlo delle mie passioni e dei miei interessi, se, invece, vuoi saperne di più sulle soluzioni per la comunicazione e il marketing che realizziamo, il posto giusto da cui cominciare è il blog di Primo Round.


Nico Dante

Cloud Architect & Team Leader presso M31 Srl

8 anni

Fermo restando che il senso dell'articolo non cambia, 10 Mb sono 10.000.000 Byte ;-P

Riccardo Maggiolo

Formatore, consulente, speaker | Autore di "Lavorare è da boomer - dal culto alla cultura del lavoro" | Ex Fondatore Job Club | Opinionista @HuffPost | 2x TEDxSpeaker | Padre

8 anni

Oppure si può più semplicemente dire che nessuna crescita esponenziale è sostenibile a lungo in un mondo reale. Se non altro perché nessuna risorsa fisica è infinita. Ciao Marco!

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