LICENZIARSI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. (It’s easy if you try)
Da molti considerato il terzo grande evento catastrofico ad aver colpito il mondo del nuovo millennio dopo l’attacco alle Torri Gemelle del 2001 e la crisi finanziaria del 2008, in Italia stiamo conoscendo gli effetti del Covid-19 solo in questi giorni. L’epidemia si è fatta pandemica. Il timore si è fatto paura. I danni economici che ne subiremo come Sistema Paese? Incalcolabili.
Tutto quello che dobbiamo fare è restare a casa. Chi deve andare a lavorare ci vada, con le dovute precauzioni. Ma soprattutto, chi un lavoro ce l’ha, se lo tenga ben stretto. La pandemia passerà, conteremo i morti e i danni. Economici, appunto. Esperti parlano già di milioni di posti di lavoro in fumo.
In questo scenario del tutto catastrofico io, Riccardo Vincenzi, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali ho preso la decisione di licenziarmi dal mio corrente posto di lavoro.
[Brusio di sottofondo]
Premessa. Il giorno del mio licenziamento lo spettro del Coronavirus era ancora lontano. Avrei fatto la stessa scelta 15 giorni dopo? Non lo so, sono sincero. L’insicurezza e la precarietà per il futuro possono giocare brutti scherzi. Le motivazioni che mi hanno spinto a cambiare rimangono però integre davanti ai miei occhi: crescita professionale e miglioramento della qualità della vita. Ho deciso di abbandonare un posto a tempo indeterminato per ricominciare da un contratto a tutti gli effetti precario, di sei mesi. Ho però intravisto nella nuova azienda un’attenzione al dipendente nuova, del tutto diversa da quanto avevo vissuto fino ad oggi. Licenziarsi ai tempi del Coronavirus pone tanti ostacoli lungo il cammino. Tra cui iniziare da subito con il famigerato Smart Working, muovendomi in un campo lavorativo del tutto nuovo per me, facendo formazione a distanza.
Ci lamentiamo spesso del nostro lavoro, sfoghiamo le nostre frustrazioni su colleghi e famigliari senza riuscire mai a prendere una decisione volta al cambiamento. Siamo incastrati in una routine che ci aliena e ci coccola allo stesso tempo. Un nuovo lavoro in questo periodo è ancora più un salto nel vuoto di quanto lo sarebbe normalmente. Riuscirò nell'impresa? Non so rispondervi ora. Ne riparleremo a fine anno, traendone nuove conclusioni e nuovi insegnamenti.
SAPERE AUDE!
Abbiate il coraggio di sapere! Abbiate il coraggio di sfruttare al meglio la vostra intelligenza!
Ci alziamo la mattina, eseguiamo meccanicamente quanto abbiamo imparato nel corso degli anni, svolgiamo il nostro lavoro. Digeriamo mal volentieri angherie e prepotenze. Torniamo a casa. Dormiamo e ricominciamo. Dove sta il nostro contributo? Dove sparisce la nostra intelligenza? Inghiottita in un rigurgito di ansie e mal di pancia.
Basta.
Il virus ci sta obbligando a rallentare, a decelerare. Non fermiamoci, però, non passiamo da un’alienazione all'altra. Possiamo scoprire di valere di più. Possiamo scoprire di volere di più.
Licenziarsi ai tempi del Coronavirus fa tanta paura, ma continua a farmi più paura rimanere incastrato a vita in un lavoro su cui ho perso ogni controllo. Ho conosciuto persone meravigliose lungo il cammino che, tutte in modo diverso, mi hanno aiutato a capire cosa fosse meglio per me. Le ringrazio tutte, di cuore, perché senza di loro non sarei qui a scrivere questo post.
A presto, dunque, con chissà quali novità,
Riccardo
Executive Assistance presso KPMG Advisory S.p.A.
4 anniRiccardo Vincenzi, grazie per la tua testimonianza. Io mi ci rivedo quasi al 100%. Le nostre storie infatti differiscono per pochi dettagli. Anche in questo triste periodo continuo a pensare che la scelta fatta ancora in tempi non sospetti sia stata quella giusta. Io purtroppo mi sono ritrovata a casa invece proprio quando tutto si è bloccato e non ho avuto modo di reimpiegarmi velocemente. Non dispero. Colgo l'"opportunità" (volendo mantenere l'ottimismo) di avere molto tempo da dedicare a me stessa per accrescere le mie conoscenze da rivendere in seguito nel prossimo impiego. Non è facile rimettersi in gioco soprattutto quando si sta comodamente avvolti nel caldo tepore del TEMPO INDETERMINATO, ma quando la lamentela e il senso di inadeguatezza sovrastano il benessere psico-fisico è giunto il momento di mettere in atto la tanto decantata PROATTIVITA'. Credo fermamente che purtroppo non sia una scelta che tutti si possono permettere. Lo stipendio a fine mese è di fondamentale importanza e molte volte si impara a far buon viso a cattivo gioco per la sopravvivenza di se stessi e della propria famiglia. Quindi non giudico chi non osa cambiare ma, secondo te, come viene giudicato invece chi si permette di farlo?
Tecnico, senior, processi produttivi / quality controll presso IMPERIAL FASHION S.p.A
4 anniP.S. La fortuna aiuta gli audaci ...
Tecnico, senior, processi produttivi / quality controll presso IMPERIAL FASHION S.p.A
4 anniCiao Riccardo , solare Riccardo. Un piacere averti incrociato nel corso della nostra esperienza lavorativa.