L’importanza dei soft skills - come siamo messi in Italia?
#softskills #gestione #empatia #crescere #diversità
(Post in italiano perché mi rivolgo solo a contatti italiani 😊)
Una delle componenti più importanti, a mio parere, del lavoro di ciascuno è la parte relazionale e i famosi “soft skills”.
Ciò è tanto più vero in posizioni di coordinamento o gestione di persone, perché noto facilmente come un adeguato livello di empatia e appropriati tools possano determinare non solo il successo di un team e a scalare di un’azienda, ma anche la carriera - e il benessere emotivo- di ogni individuo.
Dopo 6 anni in UK, tantissimi libri letti e vari corsi e workshops seguiti, qualche sessione di mentoring etc etc ho acquisito anche qualche capacità di “vedere” e notare, appunto, quanto qui la valorizzazione della parte “gestionale” e la sensibilizzazione alla “diversità” sia abbastanza spinta, con diverse modalità in ogni azienda...ma comunque ovunque presente come principio di fondo...
Questo, confermo, è una delle componenti più importanti in un luogo di lavoro, a mio parere, sia come individuo che come lavoratore...
Mi chiedevo quale fosse la situazione in Italia al momento (dato che ci manco da oltre 6anni)... siamo arrivati ad un simile grado di consapevolezza?
Non siamo ancora a quel punto. Ma siamo molto molto più indietro! Fino a pochi mesi fa vivevo (e studiavo) in Italia e personalmente, posso dire che l'impressione che ho è che forse ciò avviene in aziende internazionali, grandi aziende, o con diversi sedi nel mondo. Per quanto riguarda soprattutto le PMI ciò non è così, a parte alcune eccezioni ovviamente. Si guarda al risparmio, e per quanto concerne il HRM non si sa cosa sia l'employee branding (anzi lo si vede come "una perdita di tempo e di soldi"), ci si vanta come HR Manager di aver incrementato il turnover del personale, si promuovono a leader ottimi "esecutori" e "funzionari" ma senza averli guidati e fatti maturare per quel ruolo, non si investe nei propri talenti e nei giovani. E tutto questo perché si crede che siano una perdita di tempo, una perdita di soldi. In pratica, non si vede l'obiettivo finale e i vantaggi che potrebbe invece comportare ciò. E ciò si traduce nella cosiddetta "fuga di cervelli".