L'importanza della Vision ai tempi del Covid-19
"Questi sono tempi duri!". Lo dico da quasi una settimana, lo ripeto come un mantra. Come se ripeterlo servisse a cambiare qualcosa. In realtà, "questi" sono i tempi che ci sono dati da vivere e, a meno che non siamo ricercatori, medici o personale sanitario, non possiamo "fare" quasi nulla per migliorare l'attuale drammatica situazione.
L'unica cosa che possiamo, anzi, dobbiamo "fare" è - giustamente - quella di rimanere a casa. Però anche in questo caso è tutto un fioccare di hashtag, di video, di appelli più o meno social. Facciamoci caso, non riusciamo proprio a stare senza poter "fare" o "dire" nulla e, quindi, dobbiamo almeno scrivere un post "di getto" o condividere immediatamente contenuti scritti o ideati da altri.
In realtà, in questo momento storico - secondo me - restando a casa abbiamo l'occasione per poter "fare" una cosa sola: riflettere. Riflettere (o meglio, meditare), però, non è facile per niente: io, nel mio piccolo, ho impiegato quasi due anni per riflettere sul concetto di Vision.
Attenzione, la Vision non è una cosa da pazzi o da esperti del proprio settore; la Vision è un ideale che, quando viene declinato in azione, può diventare estremamente rivoluzionario e cambiare davvero la nostra ordinaria quotidianità.
La quotidianità, per moltissimi di noi, consiste nel lavoro.
Per me è sempre stato affascinante riflettere sulle tematiche legate al lavoro e, ancor di più, riflettere su come migliorare la qualità del lavoro per i miei colleghi e per me.
Per migliorare la qualità di ciò che faccio è indispensabile una cosa: devo stare bene nel luogo in cui passo la maggior parte del mio tempo (i nostri uffici o, in questo momento storico, le nostre case). Per "stare bene" qual è la prima cosa che desidero per me?
Desidero lavorare in un luogo in cui il bene comune sia al primo posto.
Questo è il primo punto della mia Vision: con una serie di articoli o post, vorrei descrivere ogni singolo punto che la compongono per condividere con i lettori (uno o mille che siano) il mio pensiero.
Cos'è il bene comune? Vuol dire che tutti devono stare bene insieme? Oppure che tutti si devono volere bene e devono essere tutti amici? Oppure che tutti devono lottare per un unico scopo?
Il bene comune, secondo me, consiste nel cercare continuamente un punto di equilibrio ideale tra le nostre tensioni quotidiane (mie e dei miei colleghi). Non si tratta di "quieto vivere", al contrario, si tratta di "tendere" quotidianamente alla perfezione.
Come si tende alla perfezione? Facendo fatica. Accettando di fare fatica. Un mio amico direbbe "uscendo dalla comfort-zone".
Lottare per il bene comune, vuol dire offrire il caffè al collega che non ti parla, lavorare insieme con la persona più lontana da te, parlare in pubblico esprimendo i propri sogni più reconditi. Lottare per il bene comune per me, in azienda come nella vita, vuol dire rinunciare a qualcosa di mio per ottenere - insieme - qualcosa di grande ed impensato prima.
Lottare per il bene comune vuol dire essere leader. Per essere leader occorre avere una Vision definita, un grande ideale ed una mission chiara.
Concludo questo mio articolo con una provocazione: si può essere leader lavorando da casa?
epistemologa, filosofa della scienza, psicoterapeuta, formatrice, scrittrice
4 annisai, Sacha Emiliani, penso che il bello del lavoro e del lavorare sia anche il piacere, la gioia, la soddisfazione che si prova quando si può essere utili all'altro, la nostra esistenza è garantita dal nostro essere utili, dal servire e "servire" vuol dire essere a servizio, è bello poter essere a servizio, studiare l'altro, poter individuare dove e come potrebbe avere nuove possibilità, affiancarlo affinché se le conquisti, e poi farsi da parte applaudendo, grazie, Sacha, sì, mi piace godersi una Vision appagante
Coach | Esperto in Retail People Management | 1° Human Guide in Italia | Autore del libro "Elevazione a Potenza" 📚 | Imprenditore 📈 | Docente 👨🏫 | Founder AltoLato
4 anniIn questo momento si evidenzia quanto ci sia necessità di costruirsi uno scopo. Oggi più che mai ci guardiamo le mani e ci rendiamo conto che la vita non va riempita ma va arricchita. Noi dobbiamo arricchirla per poter scegliere di le azioni, le cose , le relazioni che sono parte di questo scopo. La scelta è quella cosa potente che ci permette non solo di costruire una vision ma anche l'equilibrio.