Mauro Sentinelli: il genio italiano della telefonia mobile

Ieri Mauro Sentinelli ci ha lasciato. Un uomo straordinario che ha saputo creare il fenomeno in Italia della telefonia mobile. E’ stato l’uomo che ha creduto nel grande successo dei telefoni cellulari fin da prima che nascessero e che ha scritto nel tempo tutte le pagine di questo business: l’offerta del prepagato, i servizi innovativi sui telefonini, le foto e gli mms, la tv sul telefonino. È stato l’artefice nel 14 luglio 1995 della nascita di TIM insieme a Vito Gamberale e con le sue idee, la sua vision di lungo periodo, così sempre incredibilmente esatta nelle previsioni, ha fatto sì che la TIM diventasse uno dei più importanti Operatori di TLC mobili al mondo. Quando i grandi esperti del momento prevedevano in Italia 500.000 clienti radiomobili in un anno lui ribadiva sul fatto che sarebbero stati milioni, quando dicevano che era già straordinario poter telefonare senza fili lui chiedeva investimenti per costruire le piattaforme dei servizi innovativi, progenitori delle mobile app, perché era convinto che non era la voce il servizio killer ma le applicazioni, i dati. E quando gli esperti della Rete gli dicevano che la telefonia mobile digitale non avrebbe avuto futuro lui reagiva ribaltando per aria le loro scrivanie. Oggi milioni di utenti inviano messaggi vocali su whatsapp parlando distanti dal telefono e Mauro venti anni fa inventava il “push to talk” assolutamente analogo, ma su una piattaforma dell’Operatore. Nel lontano 1996 lanciava i servizi a valore aggiunto con i servizi bancari, l’oroscopo, il meteo, le notizie di stampa personalizzate, facendo pagare il cliente attraverso dei sms “magici” che fatturavano anche con tariffe diverse. Insomma, tanti successi di mercato, tanto valore di milioni di euro per l’azienda, per i dipendenti e per tutto l’indotto dei fornitori di tecnologia e contenuti che in buona parte ha contribuito a far nascere. È stato uno storico Direttore Generale della TIM e questa straordinaria avventura piena di grandi traguardi finì nel 2005. Non per una sua volontà e certamente troppo presto.

Immagino oggi che stia già conversando tra Adriano Olivetti e Steve Jobs, spiegando loro una sua nuova idea e chiedendo di criticarla al massimo, proprio come ogni volta amava fare con noi, i suoi “Sentinelli Boys”, nella sua mitica sala riunioni.

Grazie Mauro per tutto il tuo straordinario esempio e per tutto quello che ci hai insegnato. Grazie Capo.

Riposa in pace.