Non deve essere facile, deve valerne la pena
"Non deve essere facile, deve valerne la pena".
Nella vita, nella professione, nei progetti, nei rapporti con le persone,
Cosa ci raccontano queste parole?
Storie. Desideri. Aspirazioni. Successi. Fallimenti. Attese. Paure.
L'universo umano che intreccia quello lavorativo, lo permea, condiziona, colora, in positivo e in negativo.
Sempre. Ogni giorno.
Ma cosa significa 'facile'?
Facile da facilis, facere, un legame dunque con la parola 'fare'.
Non 'semplice', che ha la diversa origine etimologica dell'essere 'senza pieghe'.
Facile. Difficile.
Due facce della stessa medaglia.
Una medaglia che interessa e tocca pochi fortunati o sfortunati?
No, in un modo o nell'altro, interessa e tocca tutti.
Siamo tutti su una stessa barca.
A volte le cose funzionano.
Altre vanno a rotoli.
Nel mezzo tentativi, prove, esperimenti, scelte, cambiamenti, contraddizioni, resistenze.
Un mondo di azioni e pause, SI e NO, parole e silenzi, che ci caratterizzano come persone, lavoratori e professionisti.
Non esiste facilità o difficoltà di percorso, scelta, decisione di vita e lavoro che prescinda dallo sporcarsi le mani, dal prendere cantonate, dal fare anche 'buchi nell'acqua', dallo sbagliare clamorosamente, dal perdersi, dal farsi anche male (nel senso di vivere esperienze negative e condizionanti), prima di poter intraprendere una strada, percorrerla con convinzione, per poi cambiare e cambiare ancora.
In questo percorso, non esiste davvero scelta, decisione, approccio, strategia, metodo, che sia facile o difficile di per sé.
Il concetto di 'facile' o 'difficile' è molto relativo, mutevole, non definitivo.
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🔎 Esiste una comune ricerca che condividiamo.
La ricerca di qualcosa che valga la pena vivere, studiare, affrontare, amare, a cui valga la pena dedicare tempo, attenzione, pazienza, entusiasmo.
Anzi, spesso è proprio ciò che non consideriamo facile da realizzare, e che quindi richiede un 'fare' più corposo, consapevole, attento, partecipato, a essere ciò per cui vale la pena esporsi, provare, insistere.
Consultando la Treccani viene evidenziato che la locuzione "valere la pena" deriva dal francese "valoir la peine de" e assume il significato di ‘convenire, tener conto di una cosa per dedicarvi un po’ di fatica o di attenzione’.
🎯 Esiste un comune 'destino' che condividiamo, un universo di situazioni da vivere e attraversare che appartiene non soltanto a noi, ma anche agli altri.
Non siamo gli unici:
👉a soffrire, ad avere difficoltà, a incontrare resistenze
👉a sbattere la testa senza riuscire a combinare nulla
👉a considerarci dei falliti, se non riusciamo a trovare un senso a tante cose
👉a perdere la fiducia negli accadimenti, nelle persone, se tutto appare nero
Spesso sento dire, rivolto a chi apparentemente ce l'ha fatta, 'beato te, va tutto bene'.
È davvero così?
Siamo tutti granellini di sabbia, minuscoli frammenti nell'universo, chiamati non a trovare la via più facile, ma quella per cui valga la pena investire energie, tempo, pazienza, coraggio.
✅ E allora, impegnati in questo percorso, tra mille incertezze e mille emozioni contrastanti, quando possiamo dire "ne è valsa veramente la pena"? quando possiamo dire di aver finalmente trovato, anche quando non è definitivo, il nostro "perché" nella vita e nel lavoro?
Vi aspetto nei commenti con i vostri sogni nel cassetto, le vostre aspettative e speranze, le vostre esperienze di vita e lavoro.
Ditemi quando avete vissuto situazioni, lavori, esperienze che vi hanno fatto pensare e dire "ne è valsa veramente la pena" e che suggerimenti, osservazioni volete condividere.
👉 Se sono di vostro interesse questi contenuti lasciate un ♥️ come feedback. È molto gradito e mi aiuta a tarare meglio i prossimi contenuti.
👉 Se ancora non siamo connessi ⏩ Alberto Mascia
Gestore locazione turistica | Customer Care | Public Relations | Addetta alla segreteria | Recruiter |Selezione Personale | Internet banking |Telemarketing | Addetta alle vendite.
1 annoGrazie per la condivisione Alberto caro. Se mi guardo indietro, consapevole del mio stato attuale di 53enne in cerca di nuova occupazione, penso sia valsa la pena: - lasciare un lavoro dopo 9 anni perché l'ambiente era diventato talmente tossico da non tollerarlo più. Non è stato facile. Assolutamente. Amavo quel lavoro e non lo rinnego perché, ottusità e tossicità dei miei superiori a parte, mi ha dato la possibilità di creare rapporti molto solidi con i miei colleghi (con i quali mi relaziono ancora oggi) e di acquisire competenze fondamentali che trovano nella pazienza, capacità di ascolto e di adattamento, il loro apice massimo. Dicevo: non è stato facile ma è stato necessario perché quando si superano certi limiti e livelli, scatta qualcosa che ti costringe a prendersi cura del proprio benessere psicofisico. Non ho ancora trovato un lavoro (a parte un contratto di 7 mesi che, alla sua scadenza, non è stato rinnovato) è vero, ma ho potuto dedicarmi ad una formazione online che ha sicuramente allargato i miei orizzonti e di cui sono fiera; - aver dato a mia figlia l'opportunità di formarsi a Bologna, dove la cultura dell'Arte è rinvigorita da una mentalità diversa che le aprirà portoni. Mi manca ma sono felice per lei🙏🏻❤
Facilitatrice del Cambiamento | Specialista Cambio carriera | Orientatrice Certificata | Aiuto lavoratori insoddisfatti a progettare una nuova carriera e fare il passo successivo con Successo, leadership e Empowerment
1 annoApprezzo molto il tuo pensiero ed il tuo stile di comunicazione scritta Alberto. Colgo il tuo invito per condividere alcuni momenti della mia vita personale e professionale in cui mi son detta:" ne vale la pena/n'è valsa la pena": 1) trasferirmi a Milano: è stata la cosa più difficile, l'adattamento ad un sistema ambientale, climatico e relazionale più difficile della mia vita personale. Ne è valsa la pena perché oggi ho la consapevolezza che fossi rimasta giù, non avrei realizzato un quarto di quanto concretizzato finora. E la consapevolezza che oltre a volere fortemente una cosa, le influenze esterne e le variabili geografiche giocano un ruolo determinante nella buona riuscita del cambiamento che vorresti realizzare. 2) A livello formativo, mai scelta fu più azzeccata come frequentare il Master per accreditarmi Orientatrice Professionale grazie al quale ho acquisito una miniera di skills che mi permettono di essere veramente efficace nella risoluzione dei problemi dei miei clienti. 3) La terza cosa che vorrei condividere riguarda la mia sfera professionale; ovviamente non può che chiamarsi Il Lavoro che Meriti: è stata la sfida più grande mai affrontata prima, la più coraggiosa, la più incerta e quindi bella!!!
Comunicazione | Public Relation | Organizzazione eventi
1 annoMi piacciono questo tipo di riflessioni Alberto, perché toccano la quotidianità di molte situazioni nelle quali scegliere e decidere non sempre è facile, specie quando ci si lascia attrarre solo ed esclusivamente dalle cose apparentemente più facili. Quelle per cui valga la pena veramente sono più tortuose, impegnative, richiedono più attenzione e impegno. Sono meno attraenti, da ogni punto di vista. La mia esperienza è sempre stata per accettare le sfide, specie quelle che comportano un cambiamento, anche quando hanno portato a doversi confrontare in modo molto netto con alcune persone e fare scelte anche scomode. Ottimi spunti.