Tecnologie umanocentriche: tra timori, opportunità e utilizzo consapevole.
Ogni volta che nuove tecnologie si affacciano sul panorama globale, assistiamo a una reazione che sembra ripetersi ciclicamente.
Che si tratti della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, degli esperimenti e studi sull'elettricità di Franklin, Faraday e Edison, del telefono di Bell o del computer di Turing, le risposte della società dinanzi alle novità hanno sempre oscillato tra due estremi:
🤩 da una parte, l'entusiasmo cieco che le vede come la soluzione a tutti i problemi
😨 dall'altra, il timore apocalittico di un'innovazione che potrebbe sconvolgere il nostro modo di vivere.
Il discorso non è mutato, e anzi ha assunto forme e contorni ancora più marcati, quando si è iniziato a parlare di strumenti, dispositivi e sistemi di intelligenza artificiale.
Luciano Floridi , filosofo dell'informazione, ci invita a riflettere sul fatto che la tecnologia, e in particolare l'intelligenza artificiale, è un prodotto dell'infosfera in cui viviamo.
Non si tratta soltanto di strumenti, ma di veri e propri "agenti" che operano nel nostro ecosistema digitale.
Floridi sottolinea che l'IA non è né buona né cattiva di per sé: è la società a conferirle il suo valore attraverso l'uso che ne fa. In questo contesto, emerge l'importanza di sviluppare un’etica dell'informazione che guidi le nostre scelte in merito a tali innovazioni.
Stefano Rodotà ci ha ricordato in passato come il progresso tecnologico debba sempre essere accompagnato da un'attenzione ai diritti fondamentali, soprattutto per quanto riguarda la privacy e l'autonomia.
Il diritto di "avere diritti" nell'era digitale non può essere trascurato di fronte alle nuove tecnologie, che influenzano in modo profondo il nostro vivere quotidiano.
Remo Bodei ha esplorato profondamente il rapporto tra uomo e macchina, sottolineando come l'individuo rischi di diventare schiavo delle tecnologie. La tecnologia, infatti, pur offrendo strumenti potenti, può alienare l'individuo, riducendone la libertà e la capacità di autodeterminarsi.
Bodei ha evidenziato come le macchine rischiano di colonizzare la nostra vita emotiva e cognitiva, con l’individuo che diventa sempre più dipendente da dispositivi che regolano emozioni e comportamenti. In tale quadro di riferimento, è fondamentale dunque sviluppare una consapevolezza critica per evitare di perdere il controllo sulle tecnologie che creiamo.
La riflessione di Bodei evidenzia il rischio di un mondo in cui le macchine, anziché liberare l'uomo, lo intrappolano in un nuovo sistema di subordinazione, richiamando l'urgenza di un approccio etico al progresso tecnologico.
Ogni volta che una tecnologia riesce a superare paure e timori iniziali, a rispettare i valori e diritti umani, i principi etici, viene assimilata nella nostra vita quotidiana e può iniziare una nuova fase di conoscenza, comprensione e consapevolezza , che si può tradurre in utilizzi pratici e sperimentazioni utili, al di là di ogni dubbio, ansia o catastrofismo.
Fei-Fei Li , cofondatrice dell'Institute for Human-Centered AI di Stanford, ci invita a vedere l'intelligenza artificiale come uno strumento potente che deve però essere gestito in modo responsabile, affinché migliori la condizione umana.
La Li ci ricorda che l’IA, come ogni altro strumento tecnologico, deve essere ancorata a valori umani, non solo per potenziare la nostra creatività, ma per proteggere la dignità e l'occupazione.
Andrew Ng, co-fondatore di Coursera, ha coniato l'espressione "l'AI è la nuova elettricità", sottolineando come essa trasformerà ogni settore in cui verrà applicata.
Tuttavia, Ng mette in guardia contro l'adozione acritica di queste tecnologie, ricordandoci che, come l'elettricità, l'AI richiede una distribuzione equilibrata per poter generare benefici per tutti.
💡 Cosa ci comunicano queste storie?
Le nuove tecnologie hanno sempre suscitato reazioni contrastanti. A volte sono state idolatrate, altre sono state osteggiate a dismisura.
Sarebbe, invece, necessario un approccio più equilibrato, caratterizzato da un'analisi più approfondita, una maggiore comprensione e consapevolezza dei diversi strumenti tecnologici, che pongano al centro della scena i valori e le esigenze umane.
Studiando i grandi pensatori, studiosi, che si sono interrogati sulla coesistenza tra tecnologie e intelligenze umane, alcune chiave di lettura sembrano potersi scorgere nell'educazione continua, nella collaborazione interdisciplinare e nell'etica che guida ogni sviluppo tecnologico.
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🔍 Come possiamo quindi navigare in questo mare di innovazioni?
Credo sia utile prestare attenzione principalmente a tre aspetti:
1. Conoscenza e comprensione critica: Informarsi, studiare, approfondire, confrontarsi con le proprie resistenze e con gli altri è il primo passo per evitare reazioni estreme, di qualunque natura.
2. Curiosità e sperimentazione non giudicanti: Non temere di esplorare, agire, provare, testare con consapevolezza, attenzione e disciplina.
3. Collaborazione e co-creazione responsabile: Unire menti e competenze tecnologiche, legali ed etiche per affrontare al meglio tutte le sprincipali sfide.
Non si tratta solo di usare l’intelligenza artificiale o qualunque altra tecnologia, ma di farlo in modo responsabile, etico e consapevole, anche per potenziare e valorizzare le nostre capacità, abilità, senza trascurare i diritti e il benessere di tutti.
Il potenziale di ogni tecnologia è immenso, ma altrettanto lo è il suo impatto sulle persone e sulle società.
La responsabilità di chi sviluppa e utilizza nuove tecnologie non può essere sottovalutata, dovendosi prestare attenzione non solo all'efficienza o al profitto, ma anche all’impatto che queste innovazioni avranno sulla nostra quotidianità e sul benessere collettivo.
La vera sfida, che sempre più società stanno cercando di affrontare, consiste nel bilanciare progresso tecnologico e tutela della dignità umana, evitando che la ricerca di velocità e automazione ci faccia perdere di vista i valori fondamentali che definiscono chi siamo e vogliamo diventare.
🗣️ E tu, come stai affrontando le sfide e le opportunità delle nuove tecnologie nel tuo lavoro?
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Di seguito alcuni consigli di lettura che ritengo estremamente interessanti e stimolanti:
"Dominio e sottomissione", di Remo Bodei, con una mia breve recensione
Link al profilo e ad alcune pubblicazioni del prof. Luciano Floridi, Founding Director allo Yale Digital Ethics Center (DEC) e Professor in the Practice in the Cognitive Science Program.
Link al profilo della prof.ssa Fei-Fei-Li, Professor in the Computer Science Department at Stanford University, e Co-Director of Stanford’s Human-Centered AI Institute.
Per ogni confronto, sinergia professionale entriamo in contatto su questa piattaforma 👉 Alberto Mascia
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A presto.
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2 mesiCome sempre condividi pensieri e riflessioni estremamente stimolanti su tematiche così attuali. Sono contenta che hai ripreso questa newsletter che tanto mi aveva appassionato per le tematiche che hai trattato, molto vicino al mondo del lavoro e delle professioni. Personalmente cerco sempre di essere aperta e curiosa rispetto alle nuove tecnologie, senza avere né un atteggiamento di ansia e preoccupazione ingiustificata, né di esaltazione. Come giustamente sottolinei, credo che le varie tecnologie vadano sconosciute, comprese e utilizzate, in modo da poter capire come possono trovare ingresso nelle nostre attività quotidiane, personali, relazionali e professionali. Cercherò di leggere con piacere anche i link, con la storia e le pubblicazioni dei vari autori che hai citato.