Parliamo di cose belle

Nel libro appena pubblicato sulla figura di Stefano Bianco, il saggio del curatore, prof. Vincenzo Robles, che ripercorre passo passo la vita e l’impegno politico del protagonista, si chiude con la citazione di una frase di Franca Dente che non è solo bella ed efficace, ma è al contempo la descrizione della metafora di un visionario:

“Non eri molto facile da comprendere, avevi una visione del mondo di tale ampiezza che spesso ti perdevi in voli pindarici cercando il filo conduttore che portasse a noi, alla nostra comunità, al nostro territorio e al concetto di sviluppo, di emancipazione, di democrazia, di partecipazione.”

Alle colleghe e ai colleghi e a tutti gli appassionati di politica e del mondo sociale suggerisco di “incontrare” – in particolare ai più giovani, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo – la figura di Stefano. O di riscoprirlo, nel caso di chi abbia percorso con lui un pezzetto della storia politica e sociale del ‘900, anche solo come allievo delle Scuole di Servizio Sociale dell’ONARMO di Bari e Roma, e poi della Provincia di Bari, nelle quali insegnerà per decenni “Servizio Sociale di Comunità” e poi “Politica Sociale”.

La mia ipotesi – che per strade autonome coincide con quella del prof. Robles – è che nella sua vita non vi sia stato un “prima” (il coinvolgimento per il Servizio Sociale) e un “dopo” (l’impegno politico), ma una sostanziale continuità di interesse e di passione fra le due istanze, o costanti, che hanno caratterizzato tutta la sua vita: il “lavoro sociale” e la politica.

Abbiamo bisogno di visionari come Stefano che ha sempre camminato con la schiena dritta e non ha mai accettato compromessi. Che forse gli avrebbero consentito maggiori successi a discapito, tuttavia, degli ideali per i quali ha lottato e vissuto. Grazie Stefano!

https://www.dalsud.it/prodotto/stefano-bianco-passione-politica-e-impegno-sociale/