Puzza sotto il naso ...

Puzza sotto il naso ...

Puzza sotto il naso …

Niente è più insopportabile della presunzione intellettuale di chi, schierato, finge di non esserlo e ironizza, credendo di farlo con intelligenza, su chi la pensa diversamente. È quello che ho ascoltato oggi su Radio 24 – Uno, nessuno, 100Milan, programma condotto da Alessandro Milan (il cui egocentrismo è tradito dal titolo della trasmissione) dove, decontestualizzando completamente il tema di discussione (Noi e l’intelligenza artificiale), il condutture racconta all’ospite di turno, Nello Cristianini, professore di – sic – intelligenza artificiale all’università di Bath (Regno Unito) che, in Italia, , “ce n’è uno che ha scritto un libro di successo … è arrivato l’eco in Inghilterra di questo nome, general Vannacci?” (scandendo ad arte il nome, con tono di chiarissimo sarcasmo). La domanda, posta con evidente induzione al dileggio, è stata seguita da una risposta, dalla quale trasudava sussiego: lui, il professore, ne aveva avuto notizia “appena ieri”, essendo stato al Festival della letteratura di Mantova, precisando subito, però, che in tale contesto “si parlava di libri” … “Eh, certo, certo …”, ha chiosato Alessandro Milan. Una semplice riflessione: si può non condividere neppure una frase e nemmeno una virgola del libro di Vannacci, ma quanto squallore, quanta insopportabile presunzione intellettuale in chi cataloga libri – e persone – per partito preso e, al contrario, esalta altra letteratura – o presunta tale – solo perché politicamente corretta. Tempi bui, dove qualcuno crede – ed è una costante – che il bello, il buono e il nobile abbiano un’unica cittadinanza. Potremmo chiamarlo fascismo delle idee, sempre che questa definizione non sia censurabile, poiché politicamente scorretta.

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