"Quando assumo guardo alla personalità"
Di seguito la traduzione dell’intervista a Michael Stausholm. Danese, 47 anni, dal 2013 AD di Sprout, l’azienda nota per aver prodotto “la prima matita sostenibile e seminabile” che vende oggi oltre 450.000 pezzi ogni mese specialmente in Germania, Austria,Belgio ed Italia.
In corsivo le mie riflessioni.
“Sii cauto ad assumere”
“ un anno fa eravamo solo in due, ora siamo in 20. L’azienda sta crescendo più rapidamente di quanto pensassi ed è quindi ancor più importante essere sicuri d’assumere le persone giuste.
Quando assumo guardo alla personalità ed alla ”chimica” tanto quanto alle conoscenze che una persona potrebbe apportare in un dato ruolo. La Cultura aziendale è fondamentale e se si sbaglia un inserimento l’impatto sul successo può essere enorme. “ (sincronia tra Cultura Aziendale e conoscenze ed Attitudini del candidato)
“Prendi le difese dei tuoi dipendenti”
“ Ai dipendenti Sprout piace il loro lavoro e siamo tutti felici di – far qualcosa che nel suo piccolo aiuta a fare la differenza nel mondo – ( in questa frase la Vision la Mission della società di Michael e del suo personale), Credo sia importante stare al fianco dei propri dipendenti. Una volta c’è stato un distributore che voleva licenziassi il mio customer service manager. Gli ho risposto che piuttosto avrei cambiato distributore. “
“Tutti possono contribuire, ascoltali”
“ Forse è un atteggiamento danese ma in questa azienda abbiamo una struttura molto flessibile e poco gerarchizzata. La gente ha molta libertà e può proporre idee ed essere creativa. Non devo essere io a reggere tutte le redini. Successe che durante una riunione, una dipendente suggerì che avremmo dovuto produrre una matita “cieca” senza che ne noi o l’acquirente sapessimo che semi avremmo inserito tra quelli disponibili, una “Sprout fortunata” la chiamò. Gli risposi che era la peggiore idea che avessi mai sentito ma lei continuò ad insistere. Lanciammo la proposta sulle nostre pagine social ed in meno di un’ora avevamo già 150 persone entusiaste all’idea. Imparai ad ascoltare i miei dipendenti. (la valorizzazione dei collaboratori passa per l‘ascolto delle proposte, anche quelle che possiamo non condividere)
Invito alla Riflessione
Sono onorato di poter annoverare Michael Stausholm quale contatto LinkedIn. Chiedo ora a voi, cosa pensate della centralità che Michael pone al Clima ed alla Cultura della sua realtà? Utilizzate già strumenti per valutare la compatibilità tra candidato ed azienda?
Nessuna azienda è nei fatti immune ad inserimenti falliti per incompatibilità di “chimica” tra candidati e posto di lavoro. Sappiamo tutti che non esiste il candidato universalmente perfetto, esiste però quello migliore per una data realtà.
Valutando attitudini, soft skill ,motivazione e capacità d’integrazione nella squadra, possiamo minimizzare il turnover e migliorare la prestazione del gruppo, apportando non solo conoscenze necessarie ma anche la giusta “chimica umana”. Il risultato è un nuovo dipendente contento ed una società più forte.
L’intervista è la traduzione della più ampia intervista comparsa su “Traveller” Sett. 2016. Questa traduzione non intende ledere i diritti della rivista Traveller e del giornalista Simeon De La Torre a cui va il credito. Fotografia dall’archivio pubblico di Sproutworld. Chi volesse conoscere meglio questa realtà può visitare il sito www.sproutworld.com
R&D Technical Senior Consultant
8 anniÈ bellissimo! Grazie! Essenziale (forse perché molto danese!) ma sottolinea degli aspetti chiave per creare un ambiente di lavoro sereno, dalla forte interazione e sintonia e, in quanto tale, vincente sotto diversi punti di vista. Sia dal lato "azienda" che dal lato "dipendente"
Senior Sales Consultant - Aiuto i miei clienti a porsi le giuste domande per arrivare a soluzioni efficaci.
8 anniGrazie ad Alex per aver condiviso la tradizione di un articolo così ricco di spunti. Il problema è che Danimarca e Italia hanno comportamenti sociali profondamente differenti fra loro: nel caso riportato la "chimica" è il primo driver per una potenziale assunzione, in Italia lo è invece la simiglianza fra persone. Il che porta inevitabilmente ogni confronto ad una probabile degenerazione nel tempo in conflitto, e conseguentemente ad uno stallo operativo. La cosa più pericolosa è che proprio questa simiglianza venga troppo spesso spacciata per "spirito di gruppo"; non a caso ho utilizzato il verbo "spacciare": perché la simiglianza, operativamente parlando, è davvero come una droga. Crea assuefazione, stato di euforia iniziale e infine deperimento fisiologico. Il paradosso è che oggi incontriamo spesso Aziende molto attente alla "Diversity" fra persone di provenienza geografica diversa, perdendo per strada il fatto che siano però di fatto persone molto simili fra loro nel loro metabolismo lavorativo.
Dir. Stabilimento settore Chimico
8 anniImpostazione corretta e condivisibile, rimane il fatto che una situazione ideale, come quella illustrata, richiede due soggetti predisposti. Il primo è chi governa ed assume, il secondo è colui che è governato ed assunto. La sinergia tra questi due soggetti porta al raggiungimento dell'obiettivo e il rapporto non deve essere paternalista, ma chiaro e schietto, dove entrambi sono consapevoli dei propri limiti. Il sistema funzione in un contesto culturalmente pronto a riceverlo e ad applicarlo, diversamente, per esperienza, è una sfida persa in partenza. La cosa è sicuramente più agevole in realtà piccole, dove chi governa ha costruito il sistema fin dall'inizio. Se entri in un sistema già formato e se la dimensione è importante, la sfida rasenta l'impossibile, ovvero i risultati non sono proporzionali allo sforzo.... comunque prima di rinunciare vale sempre la pena tentare