Resilienza: una soft skill da sviluppare in tempi complessi

Viene definita in fisica come la “Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi” e in psicologia come “La capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.”

La vita personale si intreccia con quella lavorativa e professionale connotata, se non proprio da eventi traumatici e drammatici, da momenti “difficili” da affrontare o metabolizzare come: un cambiamento organizzativo, la pressione sui risultati, la competizione agguerrita interna ed esterna, grandi moli di lavoro da gestire in poco tempo etc...

In una intervista Pietro Trabucchi, con cui ho avuto il piacere di condividere in ambito formativo questo tema, dice:

<<gli antichi usavano il verbo “ resalio” per indicare l’azione di chi cerca di risalire sulla barca rovesciata>>; la barca quindi diventa la metafora delle difficoltà che possiamo dover affrontare nella vita. << E quando la vita rovescia la nostra barca, alcuni affogano, altri lottano strenuamente per risalirvi sopra.>>

 Possiamo quindi dare ai collaboratori o al management strumenti per aiutarli a risalire sulla barca? Esistono quindi metodologie utili ad allenare l’individuo a interpretare le situazioni difficili in maniera più positiva e produttiva per se e l’azienda?

Recentemente ho trattato questo tema utilizzando la metodologia The Coaching Maps e come sempre la produzione metaforica e le riflessioni prodotte dal gruppo di quadri aziendali in formazione, sono state ricche di spunti, hanno attivato il confronto e aiutato alcuni a vedere diversamente la loro situazione.

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