San Michele Arcangelo!

San Michele Arcangelo!

San Michele Arcangelo da Sciusciante!


A cosa servono i linguaggi dell'arte?

A non farci perdere l'abitudine del salto quantico, consentendoci d'elevare coscienza e consapevolezza, la scintilla divina è nei linguaggi dell'arte, ci rendono immortali e permanentemente trasformati.

Nel salto quantico attraverso i linguaggi dell'arte, ho trovato un complice, parlo del collezionista Michele Franzese, di Sciusciante a Ottaviano, Michele non è un semplice collezionista, ha l'attitudine imprenditoriale del curatore e anche di più quella dell'artista: decidiamo come installare i lavori e relazionare tra di loro gli artisti generando contenuti e significati, che spesso gli stessi autori delle opere non prevedono.

Condividiamo il principio del linguaggio come fenomenologia del diffuso, non amiamo presenziare mostre che nutrono riviste specializzate finalizzate a investimenti di mercato (non vuole dire sperimentare fattivamente l'arte, quello che facciamo noi).

Il nostro gioco è direzionare nel tempo l'arte, osservarla fuori da spazi preposti e chiusi, leggendone le stratificazioni attraverso il pluralismo linguistico (visivo e concettuale), ricombinandolo in un luogo espositivo dove ci si ristora in modalità conviviale.

Sciusciante in quest'ottica, è uno spazio di ristoro e sviluppo dell'acume, che nutre sensorialmente il palato dell'arte.

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