Se hai talento e competenze, non importa come sei.

Se hai talento e competenze, non importa come sei.

Sembra che le aziende italiane siano ancora lontane da questa modalità.

Qual è il punto critico per le imprese?

Secondo una ricerca di SDA Bocconi, la gestione delle diversità in relazione al talento e alle competenze.

Parliamo di pregiudizi legati all’età, storia personale, stato familiare, genere, orientamento sessuale, al credo o semplicemente al pensiero, che possono portare l’impresa a guardare altrove, finendo per disperdere il talento e le possibili competenze, che avrebbero portato un valore aggiunto in azienda.

La sfida è quella di andare oltre lo stereotipo del maschio, bianco, eterosessuale, quarantenne, cristiano e perfettamente abile.

La necessità di ampliare il bacino all’interno del quale si ricercano competenze, tralasciando le caratteristiche dello stereotipo modello, per dar spazio alla persona in quanto tale, portatrice di unicità, se hai talento e competenze, non importa come sei.

Lavorare con team misti, all’interno dei quali si incentiva il confronto, può portare nuovi clienti, processi operativi innovativi, può generare nuova energia all’interno dell’impresa.

Diventa un vero e proprio asset strategico, che le aziende dovrebbero imparare a cogliere, soprattutto se vogliono essere attrattive nei confronti delle nuove generazioni.

Ci sono degli strumenti per incentivare e agevolare questo cambiamento, come ad esempio la formazione, la comunicazione e soprattutto l’adozione di sistemi lavorativi flessibili, in modo da poter conciliare la vita privata con quella professionale, tipo differenti contratti di lavoro per gestire i vari bisogni, attese personali e sistemi motivazionali diversi. E ultimo ma non meno importante, l'abbattimento delle barrire architettoniche per le persone disabili.


Nell’era degli individui ognuno è diverso

Con divesità, o meglio diversity management, si può intendere la presenza di più generazioni al lavoro, con obiettivi ,valori, approcci opposti verso la tecnologia.

Ma si intendono anche le varie composizioni della forza lavoro, sui cui le imprese possono contare oggi: dal classico modello full-time, il mondo del lavoro si sta spostando verso quello che i ricercatori chiamano Talent eco-system, di cui fanno parte lavoratori part-time, collaboratori occasionali, dipendenti di agenzie interinali, free-lance.

Oggi siamo entrati nell'era degli individui ed è necessario che le aziende comincino a muoversi, chiedendosi come poter identificare aspettative, motivazioni, riepnsare ai propri processi di remunerazione, valutazione e sviluppo.


Mariaelena Piria

Assistente amministrativo presso Ausl Modena

6 anni

Condivido quanto espresso nell'articolo, anche se purtroppo siamo ancora molto lontani per retaggi culturali, mentalità e rispetto umano, dalla possibilità che questa ricerca possa smuovere davvero tante coscienze, o per lo meno illuminare la maggioranza di imprenditori a non considerare solo costi/opportunità personali e quindi a non vedere sotto quest'ottica i loro dipendenti reali o eventuali...Di imprenditori all'avanguardia in questo senso ne esistono veramente pochi...

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