Tecnologia e piccoli gesti quotidiani per salvare il pianeta

Tecnologia e piccoli gesti quotidiani per salvare il pianeta

Parlare di cambiamento climatico significa addentrarsi in una delle emergenze della nostra epoca. Il 2018 si è aperto con il World Economic Forum a Davos in Svizzera, il meeting globale sullo stato delle questioni più importanti per l'umanità, in cui l'ambiente continua a essere ancora un tema di primaria importanza.

È fondamentale prendere coscienza di come il cambiamento climatico possa influenzare in modo irreversibile le nostre vite, soprattutto nell'ottica delle future generazioni. Basti pensare ai milioni di persone che sono soggette a catastrofi naturali come la forza sempre maggiore e devastante degli uragani, delle alluvioni e smottamenti nel mondo.

Per questi motivi i governi e gli equilibri politici hanno ora più che mai la questione climatica al centro del dibattito: pensiamo all'impegno dell'Onu nel riunire i capi di stato per trovare soluzioni comuni per la salvaguardia del pianeta.

Anche le aule di tribunale stanno diventando terreno di scontro sul clima: risale agli ultimi 12 mesi la causa intentata da Greenpeace Nordic e l'associazione ambientalista Nature and Youth contro la virtuosa Norvegia, rea di alimentare il riscaldamento globale con le trivellazioni per la ricerca del petrolio e del gas.

Ed è proprio a Davos che sono emersi i nuovi piani delle varie nazioni per mettere un freno alle emissioni: da Macron che ha dichiarato che la Francia chiuderà tutte le centrali a carbone entro il 2021 al Primo ministro indiano Narendra Modi, capo del governo del paese con la più veloce crescita economica globale, che ha invitato il mondo a unire le forze per frenare l'inquinamento dilagante.

Anche la Cina, che continua a essere tra i maggiori produttori di gas serra al mondo, ha registrato una svolta "green". Gli investimenti in energie rinnovabili e l'emissione di green bond stanno aumentando insieme alla costruzione di edifici realizzati con criteri eco-sostenibili.

Adottare quindi una "green attitude" quotidiana può essere determinante per arginare lo spreco di risorse, contribuendo in modo attivo al miglioramento del nostro pianeta. Piccoli gesti infatti possono fare la differenza.

Pensiamo al mare: diamo per scontato la sua grandezza e la sua capacità di "rigenerarsi" ma questa convinzione ci porta a trascurare molti aspetti, come le componenti dei prodotti cosmetici. Per esempio, i micro-granuli contenuti negli scrub non sono altro che materiale plastico che si deposita nei fondali e che viene ingerito dai pesci, contaminando l'ecosistema marino. Sostituire questi prodotti chimico-industriali con preparati casalinghi è semplice: tante sono le ricette reperibili sul web per ricreare un ottimo scrub unendo miele e zucchero.

I prodotti usa-e-getta anche andrebbero evitati: meglio utilizzare uno spazzolino di legno duraturo con le testine intercambiabili. Lo stesso discorso vale per le buste di plastica, a cui è meglio preferire una robusta shopping bag di stoffa riutilizzabile.

Anche sotto il punto di vista del consumo energetico basterebbe cambiare la classica lampadina a incandescenza con una lampadina a basso consumo e usare il coperchio durante la cottura dei cibi per risparmiare energia.

Oltre a questi atteggiamenti responsabili che possono essere adottati da ognuno di noi, il settore tecnologico sta investendo sempre più nella progettazione di dispositivi in grado di avere un impatto positivo sull'ambiente.

L'intelligenza artificiale al servizio della Terra. È una delle tecnologie più interessanti nella lotta al cambiamento climatico, nonché quella più all'avanguardia. Microsoft, il colosso mondiale della tecnologia, ha deciso di investire ingenti risorse nel progetto "AI for Earth", che consiste in una piattaforma che analizza in modo "intelligente" Big Data, algoritmi e Cloud per tenere sotto controllo le tante sfaccettature dell'ambiente: dall'impatto ambientale dell'agricoltura allo stato delle biodiversità più vulnerabili, come le api.

Watly, il computer che purifica l'acqua grazie al Sole. Nato da un'idea dello startupper italiano Marco Attisani, Watly è il primo computer in grado di sopperire alla scarsità d'acqua pura producendo allo stesso tempo energia solare e connettività. Il sistema di pannelli solari riesce a filtrare qualsiasi tipo di impurità desalinizzando anche l'acqua marina. Il progetto, vincitore d'importanti riconoscimenti e incluso nel programma dell'European Space Agency, ha l'obiettivo di arginare la mancanza di acqua potabile che affligge oltre 3,5 miliardi di persone nel mondo e di portare energia e connessione internet in ogni luogo del pianeta.

Le mattonelle a base di funghi. Mogu è il nome di questa innovativa piastrella a base di funghi al 100% compostabile, un'invenzione green di una start-up di Varese in concorso al Klimahouse Startup Award 2018. Il micete cresce all'interno e all'esterno del materiale vegetale da cui è composta, rendendolo adatto all'isolamento delle abitazioni grazie alla sua solidità e resistenza.

Climeworks, la macchina che aspira CO2. In Svizzera, a Zurigo, è in fase di sperimentazione un dispositivo in grado di risucchiare l'anidride carbonica dall'aria, proprio come fanno gli alberi della nostra Terra. Per adesso, la tecnologia è ancora molto costosa in quanto per ogni tonnellata di CO2 – una quantità irrisoria – si spendono ben 600 dollari. Ma non ci sono dubbi sulla grande utilità di questo genere di progetti, volti a trasformare il famigerato gas serra in fertilizzanti o carburante.

Per arrivare quindi a risultati concreti e arginare il fenomeno del cambiamento climatico sarà dovere dei governi e di tutti i paesi del mondo sforzarsi per trovare nuove soluzioni e compromessi, realizzabili adesso soprattutto grazie all'avvento di queste nuove tecnologie. Altrettanto indispensabile però sarà anche il nostro impegno quotidiano che potrà essere portato avanti, giorno dopo giorno, attraversi piccoli gesti.

L'unione fa la forza ma, soprattutto, fa la differenza.

*Articolo pubblicato su Huffington Post italia

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