Turismo di prossimità is the way
Perché il Covid-19 apre la strada alle destinazioni meno frequentate
Chi ha paura degli assembramenti? Chi ha voglia di conoscere gli angoli nascosti dietro casa?
La stagione del turismo estivo 2020 in Italia sembra dover rispondere a queste due domande, inaugurando quella che potrebbe essere una nuova tendenza anche per il futuro.
Andiamo con ordine.
Ormai è assodato che il Covid-19 ha cambiato, almeno in parte, le nostre abitudini. Ne abbiamo scritto largamente qui in diversi articoli. Nelle settimane scorse abbiamo visto come le previsioni sui comportamenti da adottare sul mercato abbiamo avuto riscontro. Pensiamo a Coca-Cola che ha eliminato l’adv su Facebook successivamente alle polemiche seguite alle proteste negli States, seguendo il filone che avevamo tracciato qualche settimana fa.
Che le cose stanno cambiando se n’è accorto anche il mondo del turismo. Le parole “turismo di prossimità” sono ormai ovunque. Noi le avevamo accennate quando parlammo della venuta di Jovanotti sull’Amiata. Non vogliamo dire che siamo stati precursori, ma solo che forse non c’avevamo visto male.
In queste settimane si sta registrando un boom di presenze in controtendenza con gli anni passati:
· Destinazioni che fino a ieri erano considerate di nicchia, che di solito registravano il pienone in Agosto o in altri mesi, sono state prese d’assalto.
· Differenze importanti si registrano tra zone della stessa regione, spesso a un centinaio di chilometri di distanza
· Differenti offerte e proposte sono nate e stanno nascendo in aree che sono sempre state vocate al turismo internazionale
Gli esempi ci aiutano a spiegare.
Il Monte Amiata è una di quelle destinazioni che da sempre è lontana dai grandi flussi turistici: fa da sfondo alle foto dalla terrazza di Pienza, è una vetta in che si vede in lontananza da Castiglione della Pescaia, è la fonte dell’acqua calda di Saturnia e Bagno Vignoni. Questa montagna ha sempre vissuto il picco delle presenze turistiche a fine estate, grazie alla presenza dei proprietari delle seconde case e di qualche vacanziero che si avventurava dal mare verso l’interno e ultimamente ha iniziato a registrare presenze importanti (soprattutto nella parte alta) grazie alla presenza di un bike park leader nell’attività di downhill.
Ma quest’anno no.
Domenica 28 Giugno il Prato delle Macinaie, radura immersa nella faggeta che ricopre la montagna, a poco più di millequattrocento metri sul livello del mare, pullulava di famiglie, coppiette e pensionati e, ovviamente, patiti del freeride provenienti da tutta Italia. Lo stupore sta nel fatto che queste presenze sono completamente fuori stagione per questo territorio. Stupore ribadito da attività commerciali che, soprattutto nei piccoli borghi che circondano la montagna, conoscono la loro clientela e si accorgono dei forestieri
Restando in Toscana, spostandoci non troppo, si nota la differenza tra le spiagge della Maremma e quelle della Versilia. Queste due sono tra le destinazioni più gettonate per i vacanzieri balneari, ma spesso la prima ha registrato meno presenze della seconda.
Ma quest’anno no.
Domenica 2 Luglio le spiagge maremmane sono prese d’assalto, per la prima volta anche dai senesi che, in assenza di Palio, forse per non sentire troppo la nostalgia, si sono riversati a Follonica, alle Rocchette. Le spiagge versiliane soffrono invece tremendamente l’assenza di russi e degli altri turisti stranieri che, causa Covid-19, sono ancora impossibilitati a muoversi. Evidentemente la possibilità di andare al mare in un territorio che a due passi dalla spiaggia offre il Parco Regionale della Maremma, città d’arte come Massa Marittima, borghi caratteristici, un’enogastronomia da urlo, ha vinto e ha attirato la clientela italiana (anche grazie ai prezzi competitivi)
La Toscana ci piace, quindi ci rimaniamo e ci spostiamo a Montalcino, patria del Brunello. Qui il vino ha aperto questo borgo al turismo internazionale, in primis americano, che ora è costretto oltreoceano anche a causa del riacutizzarsi dell’epidemia negli USA. Si poteva continuare a puntare su un turismo internazionale, magari europeo, seguendo la vocazione internazionale di questa terra.
Ma quest’anno no.
Lunedì 25 Maggio 2020, il Comune di Montalcino lancia l’idea di redigere un manifesto per rilanciare l’economia del comune, capendo la criticità della situazione. Non ha senso puntare sul turismo internazionale, quindi si cambia al volo e ci si concentra sugli italiani. Grazie alla collaborazione con la Regione Toscana che da subito si è mossa per dare ossigeno al comparto in tutta la regione, a Montalcino si sono messi subito al lavoro per adattare la loro offerta al turista italiano, la cui presenza nel 2019 era aumentata del 5% rispetto al 2018. A fine estate vedremo com’è andata.
«Viaggiare non ritornerà mai e poi mai quello che era prima della COVID» Queste sono state le parole di Brian Chesky, visionario fondatore di Airbnb, che nei giorni scorsi ha ribadito come tutti avranno necessità di reinventarsi per affrontare il cambiamento più significativo nella storia del turismo a livello mondiale. E non vogliamo esagerare.
Sembra vero l’assunto “dai momenti di grande crisi, nascono grandi opportunità”. Ragionare su nuovi modelli è ora più che mai necessario, così come lo è ragionare su nuovi metodi di comunicazione. Noi lo stiamo facendo anche con Hotel Fabbrini nostro storico cliente che ha deciso di darci fiducia per le sue campagne. Risultato: prenotazioni a gogo. Se non ci credete venite a vedere!
Ci sembra tutto abbastanza chiaro, ora sta a noi e a voi farne tesoro.