Vincere è importante?
La diatriba è sempre aperta e da decenni ormai, con l'arrivo di una corrente New Age, e l'influsso della cultura orientale, in Occidente abbiamo sposato il detto "l'importante è il viaggio, non la destinazione". Il che è in parte vero.
Però io mi occupo di linguaggio e di comportamento e vedo, anche dai tanti studi sulla psicologia delle persone e la loro motivazione, che anche vincere è importantissimo. L'errore è quello di pensare che SOLO il viaggio sia importante. A volte, una non vittoria cambia il racconto che facciamo del viaggio stesso. Che magari, possiamo considerare un errore, o uno spreco.
La vittoria è importante per diversi motivi:
- È un punto fisso, ben visibile e quindi facilmente riconoscibile. Noi ci appigliamo a questi momenti per definire la qualità della nostra vita e perfino la nostra identità;
- È un simbolo, che per noi è importantissimo. Dà un profondo significato a una parte della nostra vita e ne simboleggia, appunto, il coronamento. Per questo una coppia media in Italia è disposta a spendere 25.000 euro per un matrimonio: è un simbolo potentissimo, che viene ravvivato con la fede e gli anniversari.
- È un importante appiglio motivazionale. Se devi lanciare un nuovo progetto, ma i tuoi ultimi cinque non li hai portati a termine, avrai un livello di motivazione molto, molto più basso, rispetto ad avere cinque progetti di successo sotto la cintura. Per quanto possiamo essere lungimiranti, abbiamo bisogno di spinte motivazionali che ci ricordano che la strada è giusta.
Quindi, come mettiamo insieme viaggio e destinazione?
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Sicuramente, godiamoci il viaggio e lascerò qui questa frase motivazionale per, magari, un altro scritto.
Torniamo invece a parlare di vittoria e a pensare alla vittoria, in modo sano e strategico.
1. Impariamo a dare priorità alla vita e al lavoro. Una vittoria deludente è quasi come una sconfitta. Siamo così immersi nel frullatore della vita che perdiamo di vista le priorità e ci ritroviamo a pagare religiosamente per il tagliando dell'auto ogni anno, ma poi non paghiamo check up medici annuali per noi. Scegliamo destinazioni veramente importanti, daranno senso a tutto;
2. Impariamo a darci obiettivi molto chiari e a definire anche un processo che naturalmente porti a quell'obiettivo. Costruiamo, insomma, abitudini che ci portino verso quella vittoria, il che rende tutto più naturale e anche un po' più facile;
3. Impariamo a celebrare le vittorie, anche quelle di metà percorso. Non siamo molto bravə a farlo. Nelle aziende, poi, non ne parliamo. La celebrazione continua di vittorie importanti in azienda è una delle ragioni per cui le persone sono motivate a tornare al lavoro ogni mattina e questo lo dicono le ricerche e l'esperienza nello studio dell'engagement aziendale.
4. Diamoci il permesso di vincere. Questo vale per tutti: la società ci dice che "vincere" è una brutta parola, quando, in effetti, non lo è. Occorre solo chiarirsi per quale vittoria desideriamo dedicare le nostre preziose ore di vita e tutto avrà più senso.
Buona vittoria.
Engineering Project Manager presso ACERBIS ITALIA S.P.A.
7 mesiNon é mai importante vincere, é importante crescere.
Certified Personal Trainer | Wellness Evangelist | CEO Motoblockchain | Public Speaker | PSM & PSPO Certified
1 annoSono d' accordo. Aggiungerei che uno dei segreti per far convivere Viaggio e Vittoria è quello di darsi tanti piccoli obiettivi e così raggiungere tante piccole vittorie durante il viaggio. In questo modo anche se non otteniamo la Grande Vittoria che cercavamo, alla fine é il viaggio stesso che ci fa sentire vincitori...o almeno in parte!
Corporate Deputy Area Manager in UniCredit. Trainer Expert Luiss Business School. Il mio motto: "Se Vuoi Essere un Leone, Comportati da Leone"
1 annoSi scende in campo per vincere. E per vincere bisogna prepararsi e dare il meglio di sé, con correttezza, lealtà e determinazione. Poi chiaro: il viaggio vale sempre la pena ed è quello che ci rimane sempre dentro.