Viviamo con prudenza
Da domani mattina una buona parte del nostro mondo ripartirà, si riaccenderà. Ma come ogni motore rimasto spento a lungo, avrà bisogno di ingranaggi oliati, di un nuovo rodaggio e della massima attenzione del guidatore perché sarà un guidatore disabituato a guidare e avrà moltissima voglia di guidare: mix potenzialmente esplosivo.
Ma si badi bene: tutti noi saremo alla guida, non solo chi ci governa; da loro dovremo aspettarci semmai carburante e strade.
E per carità di Dio, non iniziamo una nuova biliosa crociata talebana dei buoni contro i cattivi, dei responsabili contro gli irresponsabili, di chi #restiamoincasa contro chi #liberitutti. Non scanniamoci tra noi: col virus dovremo conviverci, dovremo modificare abitudini e comportamenti, dovremo essere prudenti. E lo saremo, santo cielo; la gran parte di noi lo sarà perché già oggi e nei due infiniti mesi appena trascorsi si è piegata alla necessità con sacrificio, è rimasta ordinatamente in coda quando fino a poco fa si sarebbe pugnalata alla schiena indicando l'orologio, ha rispettato regole impensabili prima di tutto questo. Per chi non sarà prudente, come per ogni trasgressore anche prima dell'era covid, esisterà la punizione a rigore di legge.
Molto dipende da noi, certo, ma non commettiamo l'errore di giudicare le vite altrui mettendoci alla finestra, non pensiamo di sapere tutto, di conoscere ogni dinamica, ogni aspetto di una crisi che le dinamiche e gli aspetti li tocca tutti, nessuno escluso. Non commettiamo questo errore perché il successo o l'insuccesso in questa lunga battaglia contro il virus dipende perlopiù dalla capacità del sistema sanitario di contenere, curare, arginare, scoprire. E, con fatica, lo sta facendo al netto delle inadeguatezze della politica presente e delle politiche passate che quel sistema hanno via via indebolito senza pensare a quanto sarebbe stato cruciale oggi.
E' su quel fronte che si gioca tutto. Noi dobbiamo fare la nostra parte avendo costantemente in testa il prontuario del bravo quarantenato che ormai nella nostra testa è impresso a fuoco: stiamo distanziati il più possibile, laviamoci le mani e mettiamo le mascherine quando siamo nei luoghi chiusi o vicini agli altri. Il resto lasciamolo fare a chi è titolato a farlo.
E da domani, signori, viviamo con prudenza.