🚂 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐥'𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞: 𝐥'𝐞𝐯𝐨𝐥𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐢𝐧 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐨 📱 Negli anni '20, viaggiare in #treno significava dedicare del tempo alla lettura del #giornale, osservando il paesaggio che scorreva a fianco. Era un momento di connessione con il mondo, di riflessione personale, e di conversazione con i compagni di viaggio. Oggi, la scena è cambiata radicalmente: molti passeggeri indossano #cuffie e sono immersi nei loro #dispositivi, chattando o navigando sui #social, dimenticando completamente il cartaceo. Seppure leggiamo anche con vari dispositivi, ci ritroviamo spesso a perderci in una bolla di comunicazione #digitale. Cosa ci ha portato a questo cambiamento? La tecnologia offre infinite informazioni e distrazioni, ma stiamo sacrificando momenti di introspezione e di connessione con la realtà che ci circonda. 𝐀𝐭𝐭𝐢𝐦𝐢, 𝐄𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐃𝐞𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢. 📚 E voi, cosa pensate? La tecnologia ci spinge a isolarci nel mondo virtuale? #EvoluzioneCulturale #ViaggiInTreno #Abitudini #DispositiviElettronici #IsolamentoSociale
Post di 3CiME Technology S.r.l.
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PUÒ UN PEDONE CREARE TRAFFICO IN UNA CITTA’ INTERA? Qualche giorno fa, chiacchierando con un caro amico, siamo incappati in un acceso dibattito sulla #tecnologia. Lui sosteneva che le mappe digitali, ormai radicate nella nostra quotidianità, siano infallibili. Io non ho potuto che sorridere, ricordando un esperimento di qualche anno fa condotto da Simon Weckert. L’artista ha trasportato in giro per Berlino un carrello con 99 smartphone con Google Maps attivo. L'area in cui camminava è andata in tilt: le mappe segnalavano un ingorgo virtuale enorme, costringendo gli automobilisti a cambiare strada per evitarlo. Il risultato? Un vero e proprio ingorgo nelle altre parti della città. Con la sua performance, Weckert ha sollevato questioni importanti come la vulnerabilità dei sistemi di #intelligenzaartificiale basati su GPS e il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra vita. Questo esperimento sarebbe potuto fallire se le tecnologie GPS e i video sensori intelligenti avessero lavorato in sinergia, portando un nuovo spunto di riflessione al mio amico. In questo caso, il presunto ingorgo rilevato dal GPS sarebbe stato smentito in breve tempo dai video sensori, che avrebbero identificato la presenza di una sola persona. Alla fine, siamo convenuti sulla stessa conclusione: l’integrazione tra video sensori intelligenti e GPS rappresenta un passo avanti importante per la #mobilità urbana. L’illusione di Simon Weckert è un esempio di come l'arte possa essere utilizzata per esplorare questioni sociali e tecnologiche complesse. Conosci altre illusioni simili che hanno creato situazioni confusionali?
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#nonveniteaRoma #caosGiubileo #smartworkingxRoma Se fino allo scorso anno un cittadino romano passava in media 107 ore nel traffico, possiamo già ipotizzare una proiezione per il 2024: 140 ore (dato peraltro sottostimato). #10km da percorrere non dall'estrema periferia al centro, ma da un quartiere storico residenziale (Monteverde) al quartiere Trieste. Nelle ore di punta. 1h 45' fino a 2h 30' con i mezzi pubblici. 1h 15' / 1h 30' con l'automobile (ma poi c'è la ricerca parcheggio, impossibile). 40' in moto/scooter (quando il tempo normale dovrebbe essere di circa 20'). Le ragioni: 3.650.000 residenti, con servizi già in "overbooking". Peccato che Roma veda circa 6.000.000 di persone circolanti ogni giorno (considerando pendolari, studenti/lavoratori fuori sede e turisti). La città sarà quindi SEMPRE CONGESTIONATA, e non avrà mai servizi adeguati (se tarati solo per i residenti: provate ad andare ad un pronto soccorso). Peraltro, si continuano a creare #falsiservizi: piste ciclabili non utilizzate che tolgono parcheggi o riducono strade (congestionandole ancora), eventi senza possibilità di accesso (se non si hanno parcheggi ...). Soluzioni per l'immediato? 1. #smartworkingxRoma obbligatorio per tutte le aziende private e pubbliche almeno fino al termine del Giubileo. 2. Anziché castigare le due ruote, togliamo qualunque limite ZTL per chi invece contribuisce a rendere più snella la città: se non ci fossero motociclisti e scooteristi la Capitale sarebbe semplicemente FERMA, un tappeto di auto. 3. Roma è patrimonio storico e culturale dell'Umanità. Facciamo un grande #bandointernazionale, coinvolgendo le più grandi università del mondo per un #partenariatopubblicoprivato che possa "riprogettare" la città, con poteri speciali (NO interruzione lavori a seguito di scavi: è ovvio che troveremo i resti delle strutture antiche, piuttosto valorizziamole). Dunque... buon viaggio ma, #nonveniteaRoma. Piuttosto, fate una call, o vedetela con un visore VR. https://lnkd.in/dBgCuQXu
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I tempi cambiano, spesso senza che ce ne rendiamo davvero conto. Sembra ieri che le strade erano affollate di vespasiani, quelle piccole costruzioni di metallo che, nel silenzio delle città, accoglievano le esigenze più basilari. Erano parte del paesaggio urbano, tanto normali quanto invisibili, segni di un tempo che oggi ci appare remoto e quasi surreale. Chi potrebbe immaginare oggi di fermarsi su un marciapiede e usare un orinatoio pubblico a cielo aperto? Ciò che era la quotidianità allora, ora sembra appartenere a un’altra era, un mondo che scivola via dai nostri ricordi con la rapidità di un soffio. I tempi sono cambiati. Non parliamo solo di tecnologia, di smartphone e di automazione, ma del modo in cui viviamo lo spazio pubblico, le nostre relazioni, la nostra intimità. Siamo passati attraverso epoche, trasformando lentamente la nostra percezione di cosa sia accettabile, di cosa sia “normale”. E, senza accorgercene, ciò che un tempo faceva parte della nostra quotidianità oggi ci appare assurdo, fuori luogo. La vita, le abitudini, il mondo in cui viviamo sono in continua evoluzione. E mentre lo facciamo, lasciamo indietro pezzi di ciò che siamo stati, di ciò che ci ha resi quello che siamo oggi. Forse il cambiamento più grande non è quello delle cose visibili, ma quello dentro di noi.
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Guardare indietro al 2024 È un passaggio di un post di Kristian Esser che ho appena letto e su cui mi sono soffermato. Sia Donald Norman che Mario Calabresi, facendo ricerche diverse, osservano che le persone in alcune culture posizionano passato e futuro diversamente da quanto facciamo noi, abituati a guardare indietro al passato e avanti al futuro. Altre persone posizionano il futuro alle spalle e il passato davanti. Cosicché pensare a pulsanti di un telecomando per fare avanzare le slide di una presentazione porta a risultati opposti in base alla cultura di chi lo ha concepito in funzione dei suoi simili che lo utilizzeranno. Il pulsante per andare avanti fa scorrere le slide più vecchie invece che quelle più recenti, come noi ci saremmo aspettati. Fin qui il differente senso dell’avanti e indietro in relazione a futuro e passato è dato dalla cultura del luogo. Ma c’è un altro caso interessante su cui riflettere. Se pensiamo ai telescopi ci accorgiamo che servono per osservare molto in profondità nell’universo, verso il punto che origina le luci che vediamo ora, ma che sono state prodotte nel passato, percorrendo migliaia di chilometri alla velocità della luce. Guardiamo dunque avanti per scorgere il passato. Non vi fa un certo effetto questa riflessione? Rielaborando le parole di Massimo Bocca in relazione a questa riflessione sul punto di osservazione, a me piace pensare che guardare avanti significhi, tra le altre cose, guardare le azioni passate che ci danno le opportunità presenti o, in altri termini, immaginare le azioni che dobbiamo compiere ora per darci opportunità nel futuro. Un po’ come utilizzare un telescopio molto particolare per valutare le nostre azioni.
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I grandi spazi aperti, dove il brivido dell’avventura incontra la dura realtà delle batterie scariche. Che tu sia un appassionato campeggiatore, un fotografo appassionato o un nomade digitale, rimanere sempre attivi può essere scoraggiante. La dipendenza dalle fonti di energia tradizionali può rappresentare una limitazione significativa, impedendoti di immergerti completamente nelle esperienze che contano di più. E se potessi sfruttare l’energia illimitata del sole per alimentare i tuoi dispositivi, ovunque ti porti il tuo viaggio? Benvenuti nel mondo della batteria solare portatile , dove la libertà di vagare incontra la libertà di rimanere connessi. https://lnkd.in/d5TgsiK7
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FUORI DALLA CAMERETTA Oggi è la #GiornataMondialeDellaFelicità. Un giorno che ci ricorda di tenerci stretto il nostro sorriso. 😁 Non c’è un modo solo per essere felici, e non ce n’è uno solo giusto. Ad esempio, si può provare a ricordare com'era facile sorridere da bambini, e tornare ad emozionarci per le cose semplici. Semplici come i sogni. 💭 Quando prendevamo in mano un giocattolo, nella penombra delle nostre camerette, non era mai solo un giocattolo, era sempre l’origine di un viaggio immaginario che ci portava oltre le pareti della stanza, e oltre la realtà. 🎈 Nella vita adulta a farci sognare ci pensa la tecnologia, che rende sempre più semplici operazioni un tempo estremamente complesse, e sempre più facile portare a termine progetti che ieri ci sembravano solo sogni. 🚀 I processi di automazione digitale, come la #rpa o la comunicazione degli #AssistentiVirtuali, avvicina i nostri progetti di persone adulte a quelle mille possibilità di gioia che immaginavamo da bambini. È assecondando quei desideri che facciamo felice il nostro bimbo interiore. 😊 Non lasciare che i tuoi sogni restino in quella cameretta. 🏡 Scegli di rendere automatica la tua #felicità, automatizza i tuoi progetti di business con #Labitech 🦾
Giornata della felicità
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𝗕𝗿𝗲𝘃𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 (𝘁𝗿𝗶𝘀𝘁𝗲?) 𝑫𝒊 𝒑𝒆𝒏𝒅𝒐𝒍𝒂𝒓𝒊𝒔𝒎𝒐, 𝒅𝒊 𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕à 𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂 Come da previsioni e da bollettini, oggi ha piovuto molto, in zone molto circoscritte. Tempesta perfetta. Apocalypse now. E chi più ne ha più ne metta. Tutti i pendolari sono scesi in un campo di #battaglia, fatto di #cancellazioni, #ritardi, #silenzi, orologi bloccati nelle stazioni, annunci vaghi, strade bloccate, #scivolate fragorose sulle scale bagnate e la gente che ti calpesta sennò perde il mezzo della speranza. Ecc. Ecc. Agli automobilisti mi sento di dare una moderata empatia. Per gli adrenalinici del trasporto pubblico, invece, oggi è una di "quelle" giornate. Fortunatamente allenata, perché #pendolare, ho il piano B pronto. Ma i malcapitati occasionali, magari pure stranieri, bè per loro #scaccomatto! Ma anche alla mia mamma, che di tecnologia non è troppo affamata, a cui sto insegnando a usare l'App, perché unica e reale via di uscita... la #tecnologia. Poteva essere uno storming post su un operatore di trasporto..e invece è un meditation post sul 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕à 𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒗𝒂𝒍𝒐𝒓𝒆. Perché le ore di oggi non torneranno più indietro, se non come ricordo Linkedin tra 12 mesi. La tecnologia, sotto forma di sistemi, assistenti AI o umani, piattaforme e much more è il nostro alleato, facciamo che lo diventi! Mi ha salvato 2 ore di vita, solo oggi! Ma potrebbe fare di più, se solo glielo lasciassimo fare. LEGGASI lavoro flessibile, no settimane corte o smart work, ma #flex #work. [La foto è scattata in un corridoio tetro e buio dove da mesi la luce salta e sembrerebbe fatalmente non risolvibile. End of sfogo]
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📚 Letture in movimento Questo mese ti suggeriamo una lettura che fonde le scienze comportamentali con la progettazione dei sistemi di trasporto, che, al giorno d’oggi, richiedono un approccio sempre più user-centred: “Transport for Humans” di Pete Dyson e Rory Sutherland. Pete Dyson, Behavioural Scientist nella pianificazione dei trasporti alla University of Bath, e Rory Sutherland, Vice Chairman di Ogilvy UK e esperto in psicologia comportamentale, introducono il concetto di #HomoTransporticus, una specie simile all'Homo Economicus, che fa scelte sempre perfette di viaggio e modo di trasporto. L'utilizzo di questo modello si traduce in soluzioni di alta efficienza che, paradossalmente, inducono una domanda ancora maggiore. Di conseguenza, le strade sono progettate in modo da essere efficienti per i veicoli, ma ostili per pedoni, ciclisti e la vita quotidiana dei quartieri residenziali. Spostando il focus su un modello socialmente incline, si migliora complessivamente l'esperienza del passeggero. Pensiamo per esempio a zone a traffico limitato, congestion charges e particolari effetti visivi creati dalla segnaletica stradale. 🧠 Un approccio basato su #soluzioni #comportamentali ad hoc per le esigenze degli utenti dei sistemi di trasporto è necessario nella rivalutazione della loro progettazione. Per esempio, la riduzione dei limiti di velocità o l’aggiunta di segnaletica stradale non risultano mezzi efficaci, poichè gli utenti leggono la strada istintivamente ed adattano di conseguenza la loro velocità. Per questo, gli autori sostengono sia fondamentale porre il focus sulla psicologia degli utenti e non solamente su tecnologia e soluzioni ingegneristiche. Alcune semplici applicazioni che puntano al miglioramento dell’esperienza utente, senza modifiche al sistema di trasporto, si trovano in Giappone, dove è stato introdotto un suono diverso per annunciare ciascuna stazione della metropolitana, oppure in Belgio, dove in alcuni gate dell’aeroporto di Bruxelles sono state collocate proiezioni dei quadri di Rubens e di cupido in movimento per allietare l’attesa dei passeggeri. Sono piccoli cambiamenti, ma di grande impatto, che possano elevare la soddisfazione ed il coinvolgimento dei passeggeri. Gli autori presentano anche suggerimenti per i fornitori di servizi di trasporto, in linea con l’approccio comportamentale. Ad esempio, strutture flessibili per i biglietti, ispirate a modelli di successo come quello di EuroTunnel tra Inghilterra e Francia, possono ridurre l'incertezza dei passeggeri e migliorare l'esperienza complessiva di viaggio. Progettando per utenti con esigenze diverse, tenendo in considerazione le loro percezioni in primis, come fanno Apple e Dyson, le aziende di trasporto possono creare sistemi inclusivi, efficienti e orientati al cliente. Per citare uno degli autori, Rory Sutherland, “The human mind does not run on logic any more than a horse runs on petrol”. Cosa ne pensi? Condividilo nei commenti! #wimit
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Questa ricerca su Il Sole 24 Ore mostra l’importanza di saper “leggere” emozioni e stati d’animo. Se è importante avere queste metriche nel mondo dell’advertising, figuriamoci il contributo che è possibile portare all’interno del mondo del lavoro. #EsperienzaEmozionale è alla base della metodologia #SPEED in Formula Coach.
Sensori a caccia di stati d’animo per realizzare il video perfetto
quotidiano.ilsole24ore.com
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Dalla Vespa al futuro: un viaggio tra nostalgia e innovazione 🛵🚁 C'è qualcosa di magico nella Vespa. Per chi è cresciuto negli anni '60, '70 o '80, la Vespa non era solo un mezzo di trasporto. Era libertà, la prima esperienza di vento tra i capelli (anche senza casco! 😅) e quell'inconfondibile suono del motore che sembrava dire: "Vai dove vuoi, senza limiti". Il mondo era tuo, anche se solo a 60 km/h! E ora? Beh, sembra che il futuro abbia messo il turbo (o meglio, le ali). Oggi stiamo parlando di motori che volano come se fossimo finiti dritti in un film di fantascienza. 🚀 La tecnologia ci sta portando verso una realtà che solo i nostri nonni avrebbero potuto immaginare nei film di Star Wars o Ritorno al Futuro. Stiamo assistendo all’arrivo delle moto volanti, droni su cui puoi salire e decollare dalla strada verso il cielo. Ma ecco la differenza: mentre la Vespa ci faceva sentire il vento sul viso e il rumore della strada sotto i piedi, queste nuove "vespe volanti" promettono di farci fluttuare sopra il traffico con il ronzio elettrico dei motori e un panorama mozzafiato. Chi l'avrebbe detto? Da un rombante giro in centro alla possibilità di sorvolare i grattacieli. Certo, il progresso è fantastico, ma ogni tanto la nostalgia ci riporta indietro... a quei pomeriggi in cui con pochi litri di benzina e una Vespa potevamo conquistare il mondo. Quale preferite? Il vecchio, romantico suono di un motore a due tempi o il silenzio del futuro? 🚀🛵 #Nostalgia #Tecnologia #Innovazione #Futuro #Vespa #MobilitàUrbana #JetPack #Fantascienza #AnniOro
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