48 ore di utilizzo di Clubhouse: pro e contro

48 ore di utilizzo di Clubhouse: pro e contro

In questi giorni, se lavori nel mondo del Marketing e della Comunicazione (e qualche volta anche se non ci lavori) è difficile scampare a citazioni, link e inviti a Clubhouse, il nuovo social network focalizzato al 100% sulla voce. Certo nella vita ci sono cose più importanti ma la FOMO (la "fear of missing out") dell'addetto ai lavori mi ha portato ad accettare gli inviti e a testare questo canale di Social Conference Call in maniera ossessiva per due giorni.

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Condivido le prime impressioni con l'invito, rivolto a tutti quelli che lo stanno approcciando come me, a commentare e a dirmi la loro. Vado per punti elencando, a caldo, 4 vantaggi e 4 limiti che mi sono saltati all'occhio:

4 PRO

  • Effetto Novità: l'arrivo di nuovo giocattolo da scoprire, su cui cliccare in maniera casuale, da condividere e testare con gli altri, da cui lasciarsi ispirare e con cui sorprendersi è sempre un momento di rilascio di endorfine. Vedremo quanto dura l'effetto.
  • Format: sembra assurdo parlando di un'esperienza svolta nei nostri telefoni (l'etimologia della parola telefono rimanda al concetto di "Voce") ma in effetti questo è il primo social network in senso stretto dedicato esclusivamente alla voce. Quello vocale è un format vincolante: nel canale non è possibile fare altro se non conversare come in una piccola o grande conference call a cui tutti possono assistere. Un format che abbatte le barriere legate all'immagine, alla timidezza e anche alla qualità di connessione proprie delle video call/live video ma anche l'appiattimento, la necessità di sintesi e la frammentazione legati invece alle chat testuali. Una strada intermedia che prima non c'era.
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  • Solo Live: anche la possibilità di consumo esclusivamente live mi sembra, per alcuni versi, un vantaggio nel senso che lascia più liberi, come in qualunque conversazione della vita reale di esprimersi senza l'assillo classico dei social di poter dire cavolate o di curare la forma in ogni particolare concentrandosi più su quella che sul valore del contenuto (ovvio che poi il modo di registrare una conversazione e riutilizzarla ci sia sempre ma non è questo l'obiettivo del social network).
  • Peer to Peer ma non troppo (filtro per hater): la sensazione è che su questo canale si possa attivare - potenzialmente - un DIALOGO diretto e in alcuni casi una RELAZIONE con chiunque a tutti i livelli: sconosciuti, opinion leader, influencer, celebrità, utenti che normalmente sembrano difficili da raggiungere. In realtà, se nessuno ci concede la possibilità di parola possiamo solo limitarci all'ascolto passivo. Questa dinamica quindi ci avvicina a qualunque altro utente e anche alle "celebrità" (passatemi il termine) ma al tempo stesso limita il rischio dello spam da parte di hater. In canali come Facebook o Instagram il commentatore "imbruttito" interviene spesso in preda a frustrazioni o invidie più che mosso da un onesto e intelligente senso critico ma in questo caso per commentare dovrebbe: 1. essere autorizzato 2. metterci la voce 3. essere presente in diretta 4. essere disposto ad affrontare un dibattito anziché postare l'insulto e scappare via. Se c'è una cosa che 20 anni di lavoro in questo mondo mi hanno insegnato è che al telefono e in tempo reale le persone tendono a diventare mooooolto più ragionevoli di quanto non siano quando utilizzano la forma scritta e in differita.

4 CONTRO

  • I Guru della prima ora: questo canale è partito da 5 minuti e già mi imbatto in una percentuale elevatissima di Room con dentro esperti (esperto di che? lo usi da una settimana!) che spiegano come utilizzare Clubhouse per il marketing. Facciamo un respiro, prendiamoci il tempo per capire e poi magari spingiamoci a fare i consulenti. Adesso sono tutte ipotesi.
  • Approfondimento limitato: se il format audio è per tanti versi un vantaggio dall'altro l'impossibilità di condividere altri contenuti multimediali per rafforzare alcuni concetti condivisi (es. un grafico se si parla di dati o una foto se si racconta di un viaggio fatto) o link che possano rimandare le persone all'esterno dell'app (es. il proprio sito) limita la possibilità di approfondire. Chiaramente per farlo ci sono altri canali ma è importante esserne consapevoli nel momento in cui si decidesse di utilizzare questo.
  • Funzionalità limitate: in questo momento la versione dall'app è un po' acerba o almeno così mi pare. La ricerca tematica delle room in cui entrare mi sembra limitata (es. non si può filtrare le room in base alla lingua), limitato anche il criterio con cui vengono suggeriti gli utenti da seguire, non è chiarissimo se si possa programmare un evento futuro in modalità chiusa come si fa per una room avviata in tempo reale. Queste e altre funzionalità non mi sembrano banali ottimizzazioni in un canale che abbia l'obiettivo di connettere persone con interessi in comune e diversi livelli di abilitazione alla conversazione.
  • Un altro fu**ing Social Network: se è vero che adoriamo le novità è anche vero che un altro canale si aggiunge alla lunga lista di novità da inserire nella propria dieta mediatica. Avevano da poco imparato a utilizzare Telegram e TikTok, ci eravamo da poco appassionati ai Podcast su Spotify e Spreaker o a familiarizzare con le dirette di Twitch ed... eccone un altro. Vediamo quanto ci mette Facebook a copiarne senso e funzionalità.

Che ne pensate? Quali sono le vostre sensazioni? Cosa avete fatto, letto, scritto o sentito su questo canale?

Matteo Sbarra

Chief Strategy Officer at Connexia

3 anni

Sono sul post giusto per avere un invito?

Matteo Primosich

Digital & Social Media Consultant presso Matteo Primosich

3 anni

Ma è colpa del tuo post se clubhouse è in crash? 🤣

  • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
Matteo Primosich

Digital & Social Media Consultant presso Matteo Primosich

3 anni

Ciao Vincenzo Dell'Olio. Io sono su ClubHouse da 3 gg ed ho seguito parecchie room e imparato alcune tricks che secondo me risolvono in parte alcune tue perplessità. Una su tutte quella per far visualizzare dei contenuti. Consiste nel cambiare l'immagine del proprio profilo mentre si è in room per far vedere un contenuto, la pecca è che gli utenti per vedere la nuova immagine devono refreshare la room scorrendo verso il basso, ma alla fine basta dirglielo mentre si parla 😉. Cliccare poi sulla foto profilo per vederla più grossa. Per condividere un link invece si può inserirlo nella propria bio di IG ed invitare le persone ad andarci. Sono tricks e quindi non comodissime ma se l’argomento interessa le persone lo fanno, almeno allo stato attuale del social ho trovato sempre persone interessate ai vari argomenti. Per la ricerca delle room in realtà non è che non ci sono filtri, ma al momento non si possono proprio cercare 😅. Quelle che fa vedere sono le room dove ci sono i tuoi contatti o come speaker o come ascoltatori oppure rooms basate sugli interessi espressi in fase di registrazione (e che sono aggiornabili/modificabili) Per i guru della prima ora mi trovi perfettamente d’accordo, anche se questi tricks li ho sentiti proprio da alcuni di loro 😂 Una discussione importante secondo me è da aprirsi sul tema dei brand all’interno di questo social. Ho letto su un blog di un marchio americano vorrebbe usare Clubhouse per portare un personaggio famoso della musica internazionale e mettere in palio, per i propri clienti, la possibilità di poter parlare con lui, nella stessa room. Mi sembra interessante ma è un approccio una tantum. Come possono invece i brand usare al meglio questo social? In una room si era parlato di usarlo tipo Q&A o servizio clienti, ma il dubbio è: quale brand metterebbe davanti ad una platea in modo così evidente i suoi “problemi”? L’idea più interessante che ho sentito fino ad ora è quella di room aziendali, nate però dai dipendenti quindi per dirla male "senza invitare i capi", in cui riappropriarsi delle le pause caffè tra colleghi che oramai si sono perse con il Covid e che a molti mancano (non a me perché essendo freelance le pause caffè me le faccio da solo 😂). Penso inoltre che il mondo dell’editoria e quello della musica potranno approcciarsi bene a questo social, per reading, concerti, etc… Anche perché sul blog di ClubHouse parlano di introdurre room dove si accede versando un fee agli organizzatori 😉 Un altro tema sono i moderatori, per ora ho notato che nelle room gestite meglio a condurre erano persone che sono abituate già a parlare a platee (conduttori radio, persone abituate a presentazioni ad eventi, attori, giornalisti, persone della comunicazione, etc…). Secondo me sono poi loro che fanno la differenza tra una room caotica ed una piacevole da ascoltare. Un’altra mancanza lato aziendale è la possibilità di avere dati da questo social ma secondo me integreranno sicuramente. Se mi verrà in mente altro aggiungerò. Per ora comunque come social mi piace, ma è ancora tutto da capire e studiare 📖

Vincenzo Dell'Olio

Digital Marketing Strategist | Data Analyst | Trainer e Docente Universitario

3 anni

Valentina Calaminici, Mattia Airoldi, Anna Maria Simonini, Alessia Esposito, Matteo Sbarra, Fabio Padoan, Matteo Primosich, Stefano Corposanto, Placido Losacco, Francesco O., Simone Tornabene.. mi interessa la vostra opinione (e non chiedetemi di creare una room Clubhouse per parlarne 😁).

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