America first but world doesn't desist

America first but world doesn't desist

Il fortunato jingle elettorale ritorna a fare lo spauracchio a 6 mesi dalle elezioni di midterm USA, ma se nel 2016 il Mondo intero guardava con stupore ed incredulità a Trump, certi di un ridimensionamento una volta insediato alla Casa Bianca, ora ci sono dei concreti pericoli a minare la ancora convalescente ripresa economica.

Ma a ben vedere i mercati finanziari hanno mostrato di temere piu’ che i missili verso la Siria, o la cancellazione degli accordi sul nucleare con l’Iran, la minaccia di dazi che puo’ scatenare una sanguinosa guerra commerciale.

La promessa elettorale fatta a gli operai di Pittsburgh si è tramutata in voglia di ridimensionare il deficit della Bilancia Commerciale USA verso il resto del Mondo.

La coppia Trump-Mnuchin un giorno agita la spada dei dazi per intimorire l’interlocutore di turno, (sia esso amico, UE, Giappone o semplice partner strategico internazionale, Cina, Russia), e l’altro si dichiara voglioso di fare accordi o concedere loro esenzioni ad orologeria dei provvedimenti protezionistici.

Ma il resto del Mondo sta prendendo le misure; se la politica ha moltiplicato le missioni diplomatiche in USA senza mai però giungere a qualche significativa ratifica, alcune Banche Centrali, dopo una iniziale inerzia, hanno deciso di usare la loro proverbiale dialettica per far arrivare a tutti un messaggio.

Sia Draghi che Kuroda hanno fatto capire di esser pronti a rallentare il processo di rialzo dei tassi di fronte ad un'inflazione ancora non ai livelli attesi ed una crescita mondiale ancora non convincente e con la spada di Damocle dei dazi USA. Il tutto mentre invece la Fed ha ben tracciato davanti a se’ l’insieme di rialzi cui Powell sarà presto chiamato.

Il risultato di questi divergenti orizzonti porterebbe i mercati ad apprezzare oltre misura il Dollaro finendo per sterilizzare l’effetto dei dazi incombenti e vanificare quindi l'intento iniziale. Strategie, schermaglie, intrecci e minacce, guerra commerciale chiama guerra valutaria, il video game globale si arricchisce di un nuovo livello, la partita è ancora lunga.

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