Francesco Farinetti, dal cibo agli "oggetti"​ green
Photo by Guido Galleano

Francesco Farinetti, dal cibo agli "oggetti" green

Dopo UniEuro e Eataly, perché scommettere su auto, arredamento e vestiti con Green Pea? L'ho chiesto a Francesco Farinetti

E’ la terza avventura imprenditoriale della nostra famiglia. Con Eataly nel 2007 avevamo anticipato l’onda della consapevolezza sul cibo.

Oggi con Green Pea vogliamo intercettare una nuova tendenza e puntiamo sulla nuova rivoluzione inaugurata da Greta Thunberg.

Con Eataly abbiamo iniziato a parlare di cibo buono, pulito e giusto quando i bambini mangiavano ancora le merendine e volevano fare i calciatori, mentre oggi guardano Masterchef e siamo tutti buongustai. E’ successo col cibo che mangiamo, accadrà anche con quello indossiamo, guidiamo e usiamo. Ma non è una scommessa al buio: sono dieci anni che lavoriamo sul progetto.

Come è nata l’idea?

Era il 2010 e avevamo appena aperto il primo Eataly a New York: passeggiando per i negozi la città, io e mio padre ci accorgiamo che anche l’abbigliamento iniziava da alcuni player ad essere raccontato nei dettagli come noi raccontavamo la pasta e le passate. Da qui l’idea, poi lo studio del mercato e lo scouting: abbiamo incontrato oltre 400 partner e scelto gli 80 che saranno i primi ad entrare nel club.

Perché proprio a Torino?

Il Lingotto di Torino è un quartiere in grande fermento, siamo accanto al primo Eataly, il secondo per fatturato in Italia, e davanti al nuovo centro Lingotto.

Torino è la capitale dell'innovazione, dell’automobile, della moda, della passata di pomodoro, della radio, della tv e del cinema. Perfino la Borraccia, simbolo del Green, è stata inventata a Torino!

Sarà l’unico in Italia, mentre ne apriremo altri dieci all’estero nei prossimi dieci anni: Green Pea sarà l’hub mondiale dell’arredamento e della moda made in Italy, durevole e sostenibile.


Cosa c’è di Eataly in Green Pea?

L’idea forte che sta alla base, il motto from duty to beauty, dal dovere alla bellezza. Fare la cosa giusta non è solo un dovere ma un piacere. E da oggi comportarsi con rispetto deve anche diventare “cool”: il "pisello verde" sarà un marchio su tutti i prodotti in vendita e diventerà il simbolo del rispetto, il segno visibile di un modo di porsi nei confronti dell’ambiente e della vita, un brand da mostrare con orgoglio sui vestiti, nell'auto che guidiamo e sui mobili di casa.

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