Fonte o cisterna?

Sai quel momento in cui pensi che il peggio sia passato e poi, boom, il dottore ti dice che ci vorrà ancora un bel po' per tornare "come prima"? Ecco, è successo a me. Sono già passati tre mesi dal mio infortunio, e, mentre la situazione è di certo migliorata, la riabilitazione continua. Un po’ dalla mia magica fisioterapista, un po’ a casa, e ovviamente in palestra. Il mio ortopedico dice che, se mi impegno, a settembre potrò finalmente stare bene.

Questa mattina ci stavo pensando. Certo, con la mobilità limitata non ho potuto fare tante cose, ma ho avuto il tempo per dedicarmi ad altro. Ho ripreso studi che avevo accantonato e mi sono dedicata a nuovi progetti (di cui parlerò prossimamente).

Ho fatto anche una cosa mai fatta prima: ho riletto un libro dopo averlo appena finito. E ne è valsa la pena: “Veronica decide di morire” di Paulo Coelho offre davvero tanti spunti.

Veronica, con una scadenza scritta sulla spalla a causa dei problemi di cuore che emergono dopo il suo tentato suicidio, non solo diventa per lei stessa lo stimolo per osservare meglio la propria vita, ma anche porta tutti coloro che entrano in contatto con lei a riflettere.

E tutto questo grazie alla musica che aveva messo da parte e invece è la sua vocazione. Adesso, rinchiusa nel manicomio, quando suona il pianoforte riesce a mettere in gioco tutta se stessa senza più la preoccupazione di quel che potrà essere, visto che la sua morte è ormai prossima. Ed è la forza della sua emozione a uscire di prepotenza dalle note, tanto da colpire le persone intorno a lei e indurre un effetto a catena.

“Sii come la fonte che trabocca e non come la cisterna che racchiude sempre la stessa acqua”.

Sono le parole di Coelho a ricordare che bisogna lasciarsi traboccare, non fermarsi e inondare con il proprio entusiasmo e la propria passione anche chi si ha intorno.

Tutti abbiamo un po’ la propensione a preferire la cisterna, un mondo chiuso che dà sicurezza. L’essere umano ha mediamente la tendenza a costruire il proprio universo di credenze su come si deve essere e su cosa si deve fare, in una routine che scandisce la giornata, sia nel lavoro sia nel divertimento. Zone di comfort disegnate e difese talvolta strenuamente, che se da una parte aiutano a vivere meglio, a risparmiare energie, dall’altro possono essere causa di resistenza, origine di muri e incapacità di evolvere. La routine porta a incanalarsi su binari prestabiliti, a vivere in acquari evitando di conoscere cosa ci sia al di là delle sue pareti. E non si cerca di essere fonte, di straripare, di guardare al di là. Di essere trasformazione.

Veronica si è sempre costretta a essere rinchiusa in una cisterna, in ciò che, nel suo caso, i genitori pensavano fosse giusto per lei. Anche se la sua vocazione era un’altra, Veronica l’ha messa da parte senza proferir parola, costringendosi a vivere una vita grigia.

“Ragazzi, svegliatevi, siate fonte.”

Di nuovo le parole di Coelho a essere di ispirazione: e ciascuno è acqua diversa, quindi, può essere una fonte differente per chi sta intorno. Sì, perché la nostra vita e le nostre storie personali possono diventare ispirazione per gli altri. Wow! Non credi?

La vita non è solo una routine, è un'esplosione di possibilità. Sii come Veronica: scopri, rinasci e trabocca di gioia.

Un percorso di counseling o di crescita personale può aiutare a prendere consapevolezza di sé per esprimersi nella propria personale potenzialità. Se anche tu senti di vivere in una cisterna, intraprendi un percorso che ti permetta di trasformarti in una fonte. Trova la tua vera essenza e lascia che trabocchi, inondando di vita e gioia il mondo intorno a te.

Mara W. Cassardo

Professional Counselor

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