From the field #2. Come stiamo aiutando l'intera organizzazione a migliorare la sua business agility
L’approccio classico all’avvio di una trasformazione agile all’interno di un’organizzazione tradizionale si basa sulla creazione di team che utilizzino pratiche, metodologie e framework. Si pone attenzione a coltivare nuove modalità di lavoro più collaborative, si inseriscono nuovi rituali e nuovi strumenti. Aspettative alte sulle persone coinvolte, con impatto positivo sull’intero sistema tutt’altro che sicuro. Rischio frustrazione piuttosto elevato!
Anche nel nostro contesto, considerando i bisogni e desideri per cui si è scelto di affrontare questo processo di cambiamento, si è scelto di partire proprio da qui. È un inizio comprensibile. Ma come evolvere? Come avvicinarsi al cambiamento atteso?
We have a dream, ma...
Se dovessi descrivere il cambiamento atteso per noi lo sintetizzerei così: un’insieme di team il più possibile autonomi, e allineati con ciò che li circonda, in grado di concentrarsi su un numero limitato di attività per generare il maggior valore possibile per il cliente.
In realtà in molte aziende una delle difficoltà più grandi e ricorrenti è la quantità di lavoro in corso (wip). Nel nostro caso, per la tipologia di business o industry e al netto dell'attuale organizzazione, i team lavorano su molteplici attività diverse allo stesso tempo: iniziative normative, progetti di innovazione e business as usual.
Tale situazione viene ulteriormente peggiorata dalla la presenza di molte dipendenze. Per noi questo significa che ogni iniziativa importante richiede il contributo di diverse aree con competenze specifiche e più team. È un aspetto difficilmente migliorabile a livello strutturale nel breve periodo, avere team del tutto cross-funzionali non è pensabile.
Ci siamo quindi resi conto che, al di là della maturità delle squad, dovevamo poter intervenire su altro. Abbiamo deciso di concentrarci su una prima priorità: mettere in condizione l’azienda, gli stakeholder e i team di poter prendere decisioni migliori, e in modo più collaborativo, su cosa è necessario fare, ma soprattutto su cosa si decide di non fare per evitare di ingolfare l’intero sistema. Nulla di nuovo: Stop starting, start finishing!
Un passaggio non indifferente, ma indispensabile per ottenere un migliore flusso di valore, un migliore coordinamento e in ultima istanza più rapidità verso i clienti.
Ci tengo davvero a segnalarlo: è un cambiamento che al di là delle modalità ha un impatto culturale non indifferente. E come tale richiede tempo e pazienza.
Quali problemi stiamo cercando di risolvere?
Ho già citato alcune difficoltà che stiamo incontrando nel nostro percorso di trasformazione. I pattern più ricorrenti sono:
Avere chiarezza su queste dimensioni, averle osservate direttamente, vivendo dall’interno l’azienda, intercettando sia le cause che le conseguenze ci ha permesso di ipotizzare e proporre alcune azioni di miglioramento.
Cosa abbiamo fatto?
Negli ultimi mesi, ispirati dal lavoro di Klaus Leopold sui Flight Levels (un video) ci siamo concentrati sul progettare e sperimentare un nuova modalità, più collaborativa, che potesse aiutare tutti nell’avere più chiarezza sulle priorità e gli accordi reciproci. Rispetto alla potenza dell’approccio siamo ad uno stadio del tutto iniziale, ma ci siamo mossi, con un primo passo concreto, in una direzione coerente con il cambiamento atteso.
Partendo da alcune convinzioni forti abbiamo:
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Come lo stiamo facendo?
Durante ogni quarto stiamo facilitando i seguenti passi:
Cosa ha funzionato e cosa no?
Grazie agli esperimenti che abbiamo effettuato fino ad oggi abbiamo aumentato di molto il nostro apprendimento e aggiustato alcuni aspetti. Qualcosa ha funzionato bene, qualcosa meno:
Quali miglioramenti abbiamo in mente?
Funziona tutto alla perfezione? Proprio no. Abbiamo individuato alcuni elementi che, con uno sforzo relativamente basso, potranno portare benefici interessanti. Tra questi:
Conclusioni
Siamo ben consapevoli di trovarci all’inizio di un percorso lungo, ma convinti che continuare a investire tempo, energia e passione su questi temi possa fare una grandissima differenza.
Questo articolo non ha l’ambizione di raccontare un clamoroso caso di successo, né tantomeno una ricetta perfetta, ma a valle di alcuni mesi di sperimentazione abbiamo sentito la necessità di condividere i passi che stiamo affrontando, le difficoltà che stiamo incontrando e i primi segnali positivi. Speriamo possa stimolare un confronto positivo con realtà diverse dalla nostra. (Se ti interessa contattaci!)
Per qualcuno, magari all’interno di un’azienda nativa digitale e concentrata su un prodotto specifico, tutto ciò potrà sembrare una cosa da poco, forse una sovra-struttura, se non addirittura una forma di demand quasi tradizionale, ma se c’è una cosa che stiamo imparando da questa esperienza è che dobbiamo mettere in discussione qualsiasi nostra certezza agile e passo dopo passo aiutare l’intero sistema a muoversi nella giusta direzione.
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Fonti di ispirazione
Flight Level Academy (link)
Rethinking Agile, Klaus Leopold
Practical Kanban: from team focus to creating value, Klaus Leopold
Modern Portfolio Management, Gaetano Mazzanti (video)
🔹facilitatore Lego®Serious Play®🔹supporto i team a migliorare il modo in cui collaborano, cercano e trovano soluzioni🔹Conversation Designer🔹in costante versione β
3 anni2 cose mi colpiscono del tuo bel articolo : 1. L'aver trovato driver condivisi e migliorato la prioritizzazione delle iniziative proposte, rendendola più “oggettiva”. Come avete fatto? 2. L'aver coinvolto maggiormente tutte le aree aziendali in modo che da aver chiaro cosa stesse incidendo sui colli di bottiglia
Org co-designer and facilitator
3 anniAndrea Faré