High Hopes.
Questa sono io. La foto l'ho pubblicata qualche settimana fa sul mio Instagram, con indosso quella maglia che rappresenta disegni e colori del mio passato, tristemente diventati un presente difficile da digerire. La vicenda della liquidazione Airitaly, la mia compagnia aerea da 13 anni (che tante "versioni" ha cambiato in questi anni) , è rimbalzata su mille testate e notiziari da quel triste 11 Febbraio, data in cui fu annunciata la sua fine. Da quel giorno sono successe diverse cose, incontri, manifestazioni, assemblee, notti insonni, presidi. Tutte cose che mi vedevano coi piedi ben piantati a terra : insolito, per una come me che fino all' 8 Febbraio, giorno del mio (inconsapevole) ultimo volo in servizio, i piedi li aveva a 10mila metri dal suolo. Inutile ripercorrere quasi due mesi di eventi, basta googlare alcune parole chiave e il tutto è li, come una fiction, nel caso qualcuno si fosse perso diverse puntate. Ma la nostra vicenda ha portato alla luce il collasso generico dell'aviazione civile italiana, che da troppi anni vede un cannibalismo "autorizzato" da parte delle cosiddette low-cost sul traffico aereo italiano, anzichè trovarsi protagonista di un settore tanto importante e vitale per lo sviluppo e la logistica del Paese stesso. Il virus che sta stravolgendo il pianeta ha di certo compromesso ulteriormente la situazione, ma non si può e non si deve a mio avviso perdere il focus su ciò che potrebbe finalmente avverarsi. Una compagnia aerea di maggioranza statale, ITALIANA, perchè diciamocelo, ci piace tanto il Tricolore, ci stiamo scoprendo un popolo unito, volenteroso, generoso, altruista, attaccato alle sue radici ed orgoglioso. Come probabilmente siamo sempre stati, dice il mio eterno ottimismo, ma è un pò come il grazie, spesso è sottinteso ma è sempre meglio dirlo. Di ipotesi sul tavolo ce ne sono molte, anche loghi realizzati per l'occasione, perchè se la compagnia di bandiera è già esistente, la mia, che era tra l'altro la seconda del Territorio, è destinata a svanire come una scia... una scia lunga però 1453 persone. Che non vogliono essere dimenticate, abbandonate, che vogliono trovarsi ancora una volta chi a terra, tra olii motore, valvole, banchi del check in o tra le nuvole, facendo ciò che amano e sanno fare meglio. Io? Io voglio solo ritornare a volare. #salviamoairitaly