Il senso di Larry Fink per le pensioni

Il senso di Larry Fink per le pensioni

Sarebbe auspicabile che in questa fase di incertezza le linee di indirizzo sulle strategie in grado di affrontare gli scenari che ci si parano davanti siano delineate dalla politica, sentiti gli esperti di settore, in un’opera di sintesi delle idee a disposizione. Al contrario, mentre i rappresentanti nei parlamenti rincorrono il consenso a colpi di post sui social, sono altri i soggetti che assolvono al compito di guru, che in sanscrito significa “colui che disperde l’oscurità”. Key-note speaker, influencer, docenti ed esperti dei più vari, la cui autorolevolezza è inversamente proporzionale alla loro presenza sui media. Svettano in questo contesto frastagliato i personaggi di spicco della tecnologia e della finanza. Larry Fink, numero uno di BlackRock, contende ormai da tempo il ruolo di voce più ascoltata della finanza internazionale all’oracolo di Omaha, al secolo Warren Buffett. E la sua newsletter annuale è da anni compulsata da chi investe il denaro proprio e altrui sui mercati finanziari per coglierne i trend e le indicazioni da seguire per il prossimo futuro. In passato è stato il tema chiave della sostenibilità, oggi la longevità, cui Fink ha dedicato la sua ultima uscita e che sottolinea le difficoltà di mettere a disposizione la finanza alla qualità della vita in età avanzata.

Lasciando al lettore il piacere della lettura, è appena il caso di sottolineare lo scarso protagonismo della politica italiana sull’argomento che, al di là di alcune petizioni di principio, spesso poco fondate dal punto di vista statistico, non offre nè visione nè interventi o pianificazioni per affrontare il problema. La carenza di risorse giustifica l’inazione e atrofizza il ruolo della politica. Tocca a uno degli uomini finanziariamente più potenti al mondo sottolineare il limitato apporto dei mercati finanziari alle imprese: negli Usa come da noi, ma con una disparità statistica che rende il contesto italiano ancora più fragile.

Se negli Stati Uniti il 70% della liquidità per le imprese proviene dal mercato azionario e obbligazionario, l’Italia resta ancora saldamente bancocentrica: solo pochi anni fa (2019) l’allora Governatore Ignazio Visco rilevava che l’incidenza dei finanziamenti bancari sul totale dei debiti finanziari «sfiorava il 60 per cento, il valore più elevato tra i principali paesi dell’area e ancora superiore di oltre 25 e 30 punti a quelli di Stati Uniti e Regno Unito. La quota delle obbligazioni, pur salita al 13 per cento (un valore in linea con la media dell’area dell’euro), è ancora inferiore di circa 10 punti rispetto a quella del Regno Unito e di oltre 25 a quella degli Stati Uniti. Anche il grado di sviluppo dei mercati azionari resta insufficiente: alla fine del 2017 la capitalizzazione delle società non finanziarie quotate era pari al 25 per cento del PIL, a fronte del 60 in Germania, di oltre il 70 in Francia e nel Regno Unito e di circa il 125 negli Stati Uniti».

È appena il caso di sottolineare che gli ultimi cinque anni non sono stati impiegati a colmare questo gap. Sono molti i motivi per cui l’apporto della finanza all’economia reale appare così limitato e non tutti per responsabilità dei ricchi gestori di Wall Street: i paesi del nord Europa hanno trovato nel sistema previdenziale un pilastro fondamentale per gestire il Welfare dei cittadini, attraverso fondi pensione e fondi sovrani che mettono a disposizione le risorse finanziarie dell’economia. I modelli non sono lontani. Ciò che è lontano sull’orizzonte è la capacità di visione e di realizzazione di iniziative analoghe a sostegno dell’occupazione, del lavoro e di una vita che, come dice Larry Fink, si è allungata ma che rischia di non allargarsi abbastanza. E comunque non per tutti.


Roberto Macaluso

Consulente Finanziario presso Fineco Bank

9 mesi

In Italia scontiamo ancora la percezione del mercato azionario come "bisca" riservata a pochi speculatori, e dove il "parco buoi" ci lascia le penne ( o le corna, fate voi). I "guru" che imperversano sui social promettendo guadagni mirabolanti sono la versione moderna de Il Gatto & La Volpe di Collodi : se fossero davvero capaci di fare quello che raccontano, perché perdere tempo a postare video su youtube ? L'unico modo per guidare i risparmiatori ad un approccio corretto all'investimento è un lavoro di #educazionefinanziaria, la cui efficacia è maggiore se portata di persona da soggetti formati ed esperti, anche attraverso iniziative nelle scuole come #economicamente di #ANASF, l'associazione nazionale dei #consulentifinanziari

scarso protagonismo della politica italiana Temo che il termine politica vada inteso in senso "lato"

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