Chi vuole "toccare" le pensioni
Le parole sono felpate e in chiave, ma inequivocabilmente indirizzate a infrangere un tabù: le riforme delle pensioni - dice il Ragioniere generale Biagio Mazzotta nell’indagine conoscitiva sulla governance europea - fin qui «hanno riguardato solo i trattamenti futuri, preservando quelli in essere e gli importi maturati a legislazione vigente dal personale in servizio. L’eventuale necessità di ricondurre tassi di crescita della spesa tendenziali non compatibili con quelli che assicurino il rispetto di una regola più stringente non può prescindere, nel breve periodo, da questi elementi di valutazione».
Tradotto: la stabilità del sistema previdenziale passa da una revisione degli importi erogati oggi ai pensionati. Un tabù, quello del taglio ai diritti acquisiti, che in passato ha riguardato le pensioni d’oro, meno difendibili davanti all’opinione pubblica. Ma i ridotti margini di manovra delle uscite correnti - 90% è inderogabile - e l’arrivo di un Patto di Stabilità che impone un’attenzione stringente sul bilancio dello Stato, apre uno scenario inedito. E l’invito arriva non da un’attivista, bensì da chi ha l’incarico di vigilare sui conti pubblici: quella Ragioneria Generale dello Stato che da organismo tecnico indica il tragitto tracciato dai numeri del bilancio italiano. La frase non ha conquistato le aperture dei Tg serali, resta tuttavia agli atti come una valutazione che invita ad analizzare in un’ottica più ampia il destino finanziario dello Stato. Difficile che da ciò scaturiscano misure draconiane o un dibattito ampio sul tema.
Ma l’accento implicito a difesa delle pensioni delle generazioni più giovani rappresenta un bagno di realismo in un’Italia abituata a vivere a debito - ormai a quota 2.895 miliardi di euro, +23 nell’ultimo mese - e che ora vede restringere le possibilità economiche a disposizione dei più giovani, peraltro sempre meno numerosi e pronti, almeno quelli più scolarizzati, ad affacciarsi a mercati del lavoro più dinamici e remunerativi all’estero. Un «Il Re è nudo!» che andrebbe quantomeno preso in considerazione dai regulator, o almeno da chi ha a cuore il destino previdenziale di chi in pensione non c’è ancora andato e che ne è ancora distante.
Qui ne parla sull'account Instagram de Il Sole 24 Ore la collega Angelica Migliorisi
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Especialista de Mantenimiento SS/EE Transmisora Electrica del Norte
7 mesiOttimo consiglio!.
PR - Events - Communication Manager presso fischer Italia
7 mesiIn Italia, le cose davvero importanti passano sempre sottotraccia. Quanto dovremmo imparare dai francesi!!!